ROMA - Dura dai 15 ai 30 minuti e in questa fase sarebbe molto saggio non assumere decisioni né formulare programmi. Ogni iniziativa potrebbe rivelarsi deleteria durante l’«inerzia da sonno», fenomeno che ci sorprende tutti quanti, a prescindere della giornata ad occhi aperti. Lo hanno descritto in modo approfondito i neurologi dell’università del Colorado, con nuovi dati pubblicati sul Journal of American Medical Association . Una sorta di sbornia naturale che provoca un ottundimento della reattività mentale. Conclusione: subito dopo il risveglio il cervello è mezzo addormentato, paragonabile a quello di un ubriaco, capace solo di prestazioni mediocri. Le abilità mentali sono più basse rispetto a quelle cui potremmo attingere dopo una notte insonne. Gli effetti più severi dell’inerzia in genere si dissipano nel giro di dieci minuti, ma a volte sono rintracciabili anche a distanza di una o due ore.
«Nessuno dovrebbe dedicarsi a impegni davvero importanti per 15-30 minuti dopo la sveglia, prima di questo intervallo non si è online» suggerisce Neil Stanley. «Per la prima volta abbiamo quantificato le conseguenze della sbornia da sonno - aggiunge Kenneth Wright, coordinatore della ricerca -. Le capacità cognitive degli individui sottoposti ai test sono risultate inferiori a quelle di persone che non avevano chiuso occhio». Si occupa da anni del problema Luigi Ferini Trambi, presidente dell’Associazione italiana medicina del sonno. «L’inerzia è dovuta all’incompleta attivazione di alcune zone cerebrali, in particolare della corteccia, la parte nobile che sovrintende a pensiero e emozioni, che attraversa una fase di metabolismo intermedio. Vigilanza, attenzione e concentrazione sono al di sotto dei livelli normali, quindi sarebbe meglio aspettare che i valori si stabilizzino. La rapidità della ripresa però è soggettiva». Trucchetti per scuotersi: accendere tutte le luci, aprire le finestre, radio o tv ad alto volume.
La realtà sembra smentire in parte i neurologi. «Macchè, le migliori idee mi vengono nei 5 minuti successivi al risveglio - racconta i suoi riti Luciano De Crescenzo -. Mi infilo subito nella vasca da bagno e raccolgo le riflessioni da scrivere. Per non perderle le detto ad alta voce al registratore, visto che non posso usare carta e penna». Incerto Massimo Cacciari : «Non so se questa ricerca sia giusta. Io non ho mai riflettuto su quando il mio cervello si mette in moto la mattina. So solo che il primo pensiero è lavarmi i denti e subito dopo il caffè, molto caffè. E solo allora comincio a ragionare. Non so se sia l’effetto della caffeina o dei minuti che sono passati dal momento del risveglio». Luca Giurato , conduttore di Uno Mattina , visto gli orari, non può permettersi che il cervello resti impantanato nell’inerzia: «Da una vita mi alzo alle 5.30, balzo fuori dal letto, mi spruzzo il viso di acqua gelata, 10 minuti di ginnastica e sono ok. Le idee migliori per La notizia di Luca , lo spazio poco prima del Tg delle 8, mi vengono proprio in questi momenti. Gli ascolti vanno bene, segno che il mio sistema anti-inerzia funziona».
Come lui ha dovuto allenarsi Roberta Capua , co-conduttrice di Buona Domenica su Canale 5: «Adesso non mi ci vuole molto per carburare. Non prendo però decisioni vitali la mattina presto. E sono d’accordo con i ricercatori americani. Probabilmente è meglio evitare stress appena dopo aver aperto gli occhi, si rischiano errori». Rispetta i suoi tempi la deputata di An Daniela Santanchè : «I miei risvegli sono sereni. Mi concedo il lusso di bere il caffè a letto e restarci per un quarto d’ora, prima non sono funzionante. Al solo pensiero di dover rinunciare a questo piacere mi sento male». Il ministro Carlo Giovanardi quando deve rilasciare interviste di buon’ora, dunque concentrarsi, chiede al giornalista di svegliarlo col telefono: «Mi basta questo per sentirmi lucidissimo, tolti i primi due minuti in cui sono fuori combattimento». Il presidente di Farmindustria Sergio Dompè continua a comportarsi come da ragazzino: «Dormo fino all’ultimo secondo possibile. Sì, mi è capitato di prendere subito grandi decisioni. E chissà quante volte ho sbagliato».
Margherita De Bac
da Corriere.it
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Nota di Tony Kospan |
PER QUANTO MI CONSTA PERSONALMENTE...
CONFERMO IN PIENO LO STUDIO...
(QUALCUNO POTREBBE PERO' DIRE CHE A ME EHM... EHM... DURA...
24 ORE EH EH )
TONY KOSPAN