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M I T I . . . N O S T R I . . .: Alba de Cespedes
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 11/03/2010 11:47

Alba de Céspedes y Bertini

(Roma, 11 marzo 1911Parigi, 14 novembre 1997)

è stata una scrittrice, poetessa e partigiana italiana, autrice anche di testi per il cinema ed il teatro. Ha scritto non solo romanzi e poesie, ma si è occupata anche della stesura di copioni di programmi per la radio e la televisione. ("Clorinda" è stato il suo pseudonimo radiofonico, e il suo nome di battaglia da Partigiana)..Di madre romana (Laura Bertini), e figlia di Carlos Manuel de Céspedes Quesada (ambasciatore di Cuba in Italia). Il nonno paterno, Carlos Manuel de Céspedes del Castillo, era stato il "primo presidente in armi" del paese caraibico. Crebbe in una famiglia politicamente impegnata. Bilingue italo-cubana scrisse prevalentemente i suoi lavori in italiano.Pubblicò la prima raccolta di racconti brevi - L'anima degli altri - a ventiquattro anni di età; seguirono poi le collezioni di poesie che continuò a pubblicare fino al 1976.Il suo primo romanzo è del 1938 - Nessuno torna indietro - pubblicato  Arnoldo Mondadori Editore. A Mondadori la legava una solida amicizia e l'editore, in più occasioni, fece da cuscinetto al carattere determinato e talvolta spigoloso della scrittrice, sostenendola sempre nei momenti più difficili, o quanto meno di tensione, come ad esempio quando il regime fascista arrivò a censurare proprio il suo primo romanzo chiedendo il ritiro delle copie. L'azione non andò a compimento grazie alla ferma, argomentata ed efficace opposizione della casa editrice milanese.Nel 1940, de Céspedes pubblicò il romanzo Fuga, e nel 1943, a Bari, durante la seconda guerra mondiale partecipò alla Resistenza come voce radiofonica con lo pseudonimo di Clorinda.Nel 1944 fondò la rivista letteraria Mercurio, che si avvalse fin dalle prime pubblicazioni delle firme di Alberto Moravia, Ernest Hemingway, Massimo Bontempelli, Sibilla Aleramo. A corredare i testi erano i disegni di Mino Maccari, Toti Scialoja e Renzo Vespignani.Nel primo dopoguerra la scrittrice ebbe modo di conoscere diversi esponenti del mondo letterario dell'epoca, da Paola Masino ad Anna Santi, Maria Bellonci, Ottiero Ottieri, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Aldo Palazzeschi e Corrado Alvaro. Alla chiusura del Mercurio, avvenuta alla fine del 1948, inizia a collaborare al settimanale Epoca curando una rubrica dal titolo Dalla parte di lei. Scrive anche per il quotidiano La Stampa di Torino e si dedica quasi totalmente, tra il 1949 e il 1963, alla scrittura di nuovi libri: Dalla parte di lei (1949), Quaderno proibito (1952), Prima e dopo (1955) e Il rimorso (1962), critica pungente della classe intellettuale all'epoca assai in auge.De Céspedes pubblica nel 1967 a Parigi (dove si era trasferita dal 1960) La bambolona e scrive, in francese, Sans autre lieu que la nuìt (1973), tradotto nell'italiano Nel buio della notte (1976). Dà alle stampe anche una raccolta di poesie: Le ragazze di maggio (1970).Da diversi suoi libri e da sue sceneggiature sono stati tratti film (come ad esempio, Le amiche, del 1955, diretto da Michelangelo Antonioni) e riduzioni teatrali: l'ultimo romanzo a cui la scrittrice stava lavorando - Con gran amor, Con molto amore, dedicato a Cuba e a Fidel Castro - è rimasto incompiuto per la scomparsa della scrittrice, avvenuta a Parigi all'età di 86 anni.De Cèspedes è stata una delle protagoniste della letteratura del Novecento ed un'autrice ed intellettuale a tutto tondo. Donna di rara tenacia e scrittrice riluttante a farsi incasellare in schemi prefissati, ha improntato il proprio percorso creativo su due binari: quello dello stile - nei termini della qualità letteraria - e, soprattutto, quello dell'impegno politico e dell'insopprimibile esigenza di libertà e giustizia.



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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 11/03/2010 21:58

 

Mi associo  al ricordo della poetessa scrittrice e partigiaba Alba de Cespedes...

con questo brano di una sua lettera ci parla della sua visione della donna e...

degli uomini...

 

 

ESSER DONNA


"Poiché anch'io, come te e come tutte le donne, ho grande e antica pratica di pozzi: mi accade spesso di cadervi e vi cado proprio di schianto, appunto perché tutti credono che io sia una donna forte e io stessa, quando sono fuori del pozzo, lo credo. Figurati, dunque, se non ho apprezzato ogni parola del tuo scritto.

Ma - al contrario di te - io credo che questi pozzi siano la nostra forza. Poiché ogni volta che cadiamo nel pozzo noi scendiamo alle più profonde radici del nostro essere umano, e nel riaffiorare portiamo in noi esperienze tali che ci permettono di comprendere tutto quello che gli uomini - i quali non cadono mai nel pozzo - non comprenderanno mai.

è questo il difetto degli uomini, a parer mio: quello di non abbandonarsi mai totalmente, mai lasciarsi cadere nel pozzo. Sicché a volte io penso con affettuosa compassione che essi non abbiano pozzi in cui cadere e quindi non possano mai venire a contatto immediato con la debolezza, i sogni, le malinconie, le aspirazioni, e insomma tutti quei sentimenti che formano e migliorano l'animo umano e che - sebbene inconsapevolmente e per un succedersi di ignorati tranelli - pesano anche sulla vita dell'uomo più conforme al modello virile."

 

(Alba De Céspedes in "Lettera a Natalia Ginzburg)

 

Ciao da Orso Tony



 
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