Vieni, primavera, vieni a svelare la bellezza del fiore celata nel bocciolo tenero e delicato. Lascia cadere le note che porteranno i frutti, e passa con cura il tuo pennello d’oro di foglia in foglia.
Improvvisa ci coglie la sera. Più non sai dove il lago finisca; un murmure soltanto sfiora la nostra vita sotto una pensile terrazza. Siamo tutti sospesi a un tacito evento questa sera entro quel raggio di torpediniera che ci scruta poi gira se ne va.
Era un signore andato via. A lei qui rimasta tantissimo mancava. La traccia da lui lasciata segnava ovunque intorno a lei l'aria. Come un quadro spostato per sempre segna la parete.