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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: IL VIAGGIO... POESIE... MUSICHE E NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 7 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 01/05/2010 19:35
 

 
 
      
 
 
 
 
a cura di Tony Kospan
 
 
Le giornate più lunghe ed il clima più mite...
m'inducono a trattare stavolta il tema del viaggio...
 
 
 
  Il viaggiare... è  stata una delle prime attività dell'Uomo... 
ed era teso, fin dagli albori, a scoprire il mondo intorno
avventurandosi sempre più lontano...
per cui esso rimane in noi un vero e proprio impulso naturale...   
 
Ma oggi? Cosa ci spinge a lasciare, più o meno spesso,
l'ambiente in cui viviamo... la nostra quotidianità?
orso tony
 

- Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo. -
- Per andare dove, amico? -
- Non lo so, ma dobbiamo andare... -
(
Jack Kerouac - 'On the road')
 
Certo il desiderio di conoscere luoghi  e  fare nuove esperienze
ma a mio parere anche, e soprattutto, l'intima esigenza
d'incontrare modi di vivere e di pensare
del tutto nuovi... o diversi...
che ci consentano d'uscire da un certo immutabile tran tran
non solo fisico ma anche psicologico...
e di vedere con occhi e cuore rinati il mondo... e la vita...
 
 
In verità "il viaggio" può assumere diversi significati e valenze...
 
Il viaggio infatti può anche esser una metafora
della nostra esperienza umana
o un inoltrarsi all'interno di noi stessi...
o un andare a ritroso nel tempo e nello spazio
della nostra vita...
ed oggi anche il "navigare" nel web...
 

Si potrebbe poi anche parlare dei "mezzi" (in senso lato)
con cui viaggiamo... ma il discorso si farebbe lungo
e preferisco allora far parlare le nostre amiche...
le "poesie".
 
 
 
Il tema viaggio, per i tanti aspetti che riveste,
è stato sempre amatissimo dai poeti e non solo...
Le poesie prescelte ondeggiano tra il viaggio reale
e quello spirituale...
ma c'è un dio indiano che ci invita  muoverci...
senza esitazioni...
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che sul tema
amate voi...
 
 
 
 

 
VIAGGIARE
Fernando Pessoa
 
Viaggiare?
Per viaggiare basta esistere 
passo di giorno in giorno 
come di stazione in stazione
nel treno del mio destino
 affacciato sulle finestre e sulle piazze
sui gesti e sui volti
sempre uguali e sempre diversi
come in fondo sono i paesaggi.
 
 
 
 
CANTO DI VIAGGIO
Herman Hesse
 
Sole, illumina il mio cuore,
vento, soffia via ansia e dolore !
Sulla terra non conosco piacere più puro
che essere in viaggio, lontano.
Della pianura io seguo l’ampio corso,
mi bruce il sole e mi rinfreschi il mare:
per prender parte alla vita della terra
spalanco festoso i sensi miei
E cosi ogni nuovo giorno
nuovi amici e fratelli indicherà
finchè, senza soffrire, ogni forza lodare
io possa, e delle stelle essere ospite e amico
 
 
 
VIAGGIA!
Brahamana Indra
(dio protettore dei viaggiatori)
 
"Non c'è felicità per chi non viaggia!
A forza di stare nella società degli uomini,
anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.
I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti
e i suoi vizi son lavati via dalla fatica di viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove,
dorme quando quello è nel sonno
e si alza quando quello si desta.
Allora vai, viaggia!"

 

VIAGGIAI
Rabindranath Tagore
 
Viaggiai per giorni e notti
per paesi lontani.
Molto spesi
per vedere alti monti,
grandi mari.
E non avevo
gli occhi per vedere
a due passi da casa
la goccia di rugiada
sulla spiga del grano.
 
 
 
 
CAMMINANDO
Rubén Blades
 
Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita
senza mai scalfire la superficie dei luoghi
nè imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia da raccontare.
Camminando si apprende la vita,
camminando si conoscono le cose,
camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso.
 
 
 
 
 
SE AMI LEGGER, SCRIVER O PARLAR... DI
 VIENI NEL GRUPPO
DI FACEBOOK...
 
 
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TONY KOSPAN


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Respuesta  Mensaje 2 de 7 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 02/05/2010 09:50
 
Enviado: 01/05/2010 20:35
 

 
 
 
 
 Mentre leggevo il tema proposto mi
e' venuto in mente che il primo viaggio da
proporre e' quello della mente.
In un sito un bloggista dice:
" che  non credo che ci sia un
solo destino!o meglio e' unico
per noi ma siamo noi che scegliamo
 la strada da percorrere e di strade
ce ne sono tante! mi viene in
mente di pensare questo: noi
 siamo come tanti treni e viaggiamo
lungo dei binari.. ..questi binari
credo siano di versi e siamo noi che
poi alla fine scegliamo lo scambio che piu'
ci piace o che scegliamo. e'normale che
queste decisioni sono anche il frutto
 del nostro inconscio del qui ed ora di
quello che per noi e'preponderante in quel
momento. poi sta a noi vedere
se e'il caso di continuare o di fermarci
 e scegliere un altro treno.
e'unico per noi ! ma abbiamo tante
possibilita'di scelta.. quello che ci insegna
 la vita e' un modo per
comprendere e capire i nostri errori.
Talvolta l'inconscio ci porta verso mete
 sbagliate.. beh e'un
modo per fermarsi e capire o meglio
capirsi! poi c'e'chi si lascia trasportare
ma e'sempre una scelta
personale".
 
 
 

La parola viaggio deriva dal provenzale viatge,
che a sua volta proviene dal latino
viaticum, un derivato di via.
Nel suo significato più generale il viaggio è
l’azione di muoversi per andare da un
luogo a un altro. L’uso più frequente di
viaggio è quello che
indica il giro in paesi diversi dal proprio,
 che dura un periodo variabile ma comunque
 limitato.
Si viaggia per i motivi più diversi:
 esistono viaggi di studio e viaggi di esplorazione;
una domanda
tipica quando due conoscenti si incontrano
durante un viaggio è affari o piacere?
Nel Medioevo il
viaggio per eccellenza era quello in
Terra Santa, cioè il pellegrinaggio ai luoghi
 sacri del Cristianesimo.
La mobilità è molto cresciuta nel corso
dei secoli, e le distanze si sono accorciate
enormemente col migliorare dei collegamenti;
 ma nel linguaggio
familiare viaggio conserva a volte il senso di
impegno, lunghezza, fatica che era proprio dei
viaggi di una volta.
Le parole di questa stupenda canzone di Tenco
rappresenta in primis il viaggio della mente nel tempo.......
 
 
 
 

Lontano, lontano
e lontano, lontano nel tempo
qualche cosa negli occhi di un altro
ti fara' ripensare ai miei occhi
a quegli occhi che ti amavano tanto
e lontano, lontano nel mondo
in un sorriso sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tu mi prendevi un po' in giro
e lontano, lontano nel tempo
l'espressione di un volto per caso
ti fara' ricordare il mio volto
l'aria triste che tu amavi tanto
e lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto chissa' come e perche'
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.
L. Tenco
 
 
 
 

Durante tutto il viaggio la nostalgia
non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e
i miei piedi quando si dorme si perdono le mani
 e i piedi io non perdevo la nostalgia
nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è
separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è
separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella
nostalgia
Nazim Hikmet
 

Se io, ancor che nessuno,
potessi avere sul volto
quel lampo fugace
che quegli alberi hanno,
avrei quella gioia
delle cose al di fuori,
perché la gioia è dell'attimo;
dispare col sole che gela.
Qualunque cosa m'avrebbe meglio
giovato della vita che vivo -
vivere questa vita di estraneo
che da lui, dal sole, mi era venuta!
Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l'anima,
da vivere soltanto di vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e l'ansia di conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo
 Fernando pessoa
 

ITACA
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Costantinos Kavafis
Annamaria
      
 

Respuesta  Mensaje 3 de 7 en el tema 
De: primula46 Enviado: 02/05/2010 09:53

 



Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede;
avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.
Jack Kerouac



Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato
che non sapeva più d’avere:
l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più
t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Italo Calvino

 Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta:
cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente,
dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Charles Baudelaire



Il Viaggio
di Antonio Guerra

Un giorno di ottobre si sono messi a camminare
nel fiume lungo i sentieri di sabbia e quelle
lingue d'acqua che saltano tra i sassi.
Del mare gli aveva parlato più di tutti
una pescivendola che fino al millenovecentoquaranta
arrivava lassù in bicicletta,
poi si è fatta il sidecar e portava
le c assette piene di ghiaccio e pesce
e raccontava che c'erano delle bestie
dentro l'acqua più grandi delle mucche
e che a volte si arenavano le balene
che erano delle montagne di carne sulla sabbia.
Rico e la Zaira non avevano mai visto il mare
che in linea d'aria, passando per i sentieri del fiume,
era a nemmeno trenta chilometri.
Adesso che ormai avevano ottant'anni
si sono decisi a fare a piedi quel viaggio di nozze
rimandato di anno in anno. Stavano
a Petrella Guidi, un borgo di case vecchie
dove ogni tanto i cavalli
scappavano dalle mani del maniscalco
e facevano scintille sotto gli zoccoli matti
e di notte c'era l'odore del pane che cuocevano
nel forno e si sentiva da dentro il letto, affondati
nel materasso di foglie. Rico
aveva fatto il barbiere settant'anni agli uomini
e alle donne e dopo tosava i somari e le pecore;
la Zaira faceva i lavori di casa
e a volte teneva il catino dell'acqua
dove l'artista lavava il pennello.







Il gran viaggio
di Manuel Pagnani


Girai la chiave della mia mente,
spensi i tumultuosi pensieri
e le loro innumerabili ramificazioni,
misi in bianco il gran tumulto,
che tutto lo confonde,
mi trattenni un baleno
nel meraviglioso ed'eterno vuoto,
lì ove qull'inganno chiamato tempo cessa,
albeggiò pura l'essenza di me stesso,
subitamente un gran luce
illuminò la mia piccola incommensurabile energia,
composta d'amore divino,
solo in quel batter di cigla
tutto si fuse in una sola, unica, verità.

 
 
Viaggio
di Marta Fedele


Tutto è finito in un senso di colpa.
Amore,Odio,Indifferenza.
Viaggio su un treno infinito di gioia
ma si è fermato in una stazione
e sono dovuta scendere.
Volevo continuare quel viggio,
ma la vita è così ....prima dà poi toglie.
Sono priva di emozioni,
la mia anima è in cerca.
Una notte insonne mi aiuta a capire
e tutto a un tratto............
è mattino!




In viaggio
di Giovanni Pascoli


Si ferma, e già fischia, ed insieme,
tra il ferreo strepito del treno,
si sente una squilla che geme,
là da un paesello sereno,
paesello lungo la via:
Ave Maria...
Un poco, tra l'ansia crescente
della nera vaporiera,
l'addio della sera si sente
seguire come una preghiera,
seguire il treno che s'avvia:
Ave Maria...
E, come se voglia e non voglia,
il treno nel partir vacilla:
quel suono ci chiama alla soglia
e alla lampada che brilla,
nella casa, ch'è una badia:
Ave Maria...
Il padre a quel suono rincasa
facendo un passo ad ogni tocco;
e subito all'uscio di casa
trova il visino del suo cocco,
del più piccino che ci sia...
Ave Maria...
Si chiude, la casa; e s'appanna
d'un tratto il vocerìo che c'è;
si chiude, ristringe, accapanna,
per parlare tra sé e sé;
e saluta la compagnia...
Ave Maria...
O, tinta d'un lieve rossore,
casina che sorridi al sole!
per noi c'è la notte con l'ore
lunghe lunghe, con l'ore sole,
con l'ore di malinconia...
Ave Maria...
Il treno già vola e ci porta
sbuffando l'alito di fuoco;
e ancora nell'aria più smorta
ci giunge quell'addio più fioco,
dal paese che fugge via:
Ave Maria...
E cessa. Ma uno che vuole
velar gli occhi, pensar lontano,
tra gemiti e strilli e parole,
tra il frastuono or tremolo or piano,
ode il suono che non s'oblia:
Ave Maria...
Con l'uomo che va nella notte,
tra gli aspri urli, i lunghi racconti
del treno che corre per grotte
di monti, sopra lenti ponti,
vien nell'ombrìa la voce pia:
Ave Maria...



Stella del mio mattino

Stella del mio mattino così lontano
così vicino con le guance di rosa
odorosa di pane profumo di grano
arcano racconto di viandante in viaggio
e un raggio di sole a mo' di bastone
canzone che fugge tra nuvole appese
alba turchese tramonto infuocato
baciato ho la vela che danza sul mare
sognare sgranando sofismi e saggezza
tenerezza di rondine rapida in volo
che spare nel cielo lasciandolo solo.




In un viaggio di notte
di Marco Fornengo

In un viaggio
di notte
ebbi una volta coscienza
di me stesso,
potei per la prima volta
capire
perché la noia
riusciva sempre a reprimere
ogni altro sentimento.

Solo,
chiuso in un sonno
sapiente,
vedo librarsi sopra di me
uno scheletro bianco
che volteggia nell’aria,
aprendo come delle ali
un mantello rosso chiaro
ed è come fosse fermo:
un urlo dentro di me,
mentre sono calmo,
assetato di una strana
voglia di
un abbraccio materno.




Come un cero si comsuma
l’improrogabile attesa di questo pellegrino al suo rientro
di Sabino Mastropasqua

perfino l’acqua, non è la stessa spuma,
quando si sfrange sugli scogli senza fare centro
e siamo milioni di gente ciascuna con la sua professione di fede
ci teniamo le mani e asciughiamo le lacrime agli occhi
puntati su quella finestra dove una luce ancora si vede.
Nessuno vorrebbe udire della campana di Cracovia i molti rintocchi.
Intanto ricordo il bambino che ero all’epoca del conclave
l’Italia tinteggiata nelle case, ancora di bianco e nero dal piccolo schermo.
Tu con un sorriso vi entrasti come fosse la chiave…
...Mia nonna con le sue cataratte si avvicinava al televisore curva sullo sterno
Ci hai insegnato a tirare forza dalla sofferenza,
gioia da quel dolore che sembrava uno strazio
ed io che non capivo naufragando nella mia indifferenza
forse troppo tardi chiedo perdono e Ti ringrazio.
Si chinano nelle moschee, come il patriarca e i fratelli maggiori nelle sinagoghe
La gente si ferma per strada, pure i padri del regime, nessuno si vegogna del pianto
In una cella di Istanbul c’è un uomo invecchiato che prega genuflesso sul suolo di doghe.
In mille dialetti, tutte le fedi acclamano lo stesso Santo.
Adesso che l’aria di primavera s’è fatta bigia
malgrado Tu ci abbia insegnato a lettere forti il coraggio
vorremmo toglierti di mano quella valigia
risulta davvero difficile sai, dirti
Buon Viaggio.



Viaggio senza pane di ricordi
di Stefano Aldeni

Vince un giorno di quiete
un viaggio senza pane di ricordi;
indugia il mio palmo
in carezze di volontà infantili:
sdoppia l'occhio
una lacrima in due pianti.

Consorti notti di sogni
guaiscono
in una lingua morbida mutata in supplizio.

S'allarga una mano di rosso
su spettri di grigie attese,
sorprese in cuore di spazi
rimasti in ombra d'amore.



Ciao...buon viaggio nella vita

 

Grazia

 

Respuesta  Mensaje 4 de 7 en el tema 
De: jiuy Enviado: 02/05/2010 11:04

 

 

 

Quante volte il desiderio di cambiare il corso della nostra esistenza ci porta a effettuare viaggi dentro noi stessi per scoprire cosa vogliamo, le paure, i sogni, le attese. Un viaggio nel sé più celato, sfuggente e mutevole che lascia intravvedere gli abissi delle cose vissute per dovere e convenzione e scardinate dal vento di attese e moti del cuore. Non saprei se questo cammino interiore include un ritorno, forse nn c’è neppure la necessità di meta finale, né di rientro ad alcuna realtà precedente, perchè il viaggio in sé è fine e direzione e va a completare tasselli di esistenza! E’ l’esigenza di incontrarsi con il proprio io, la cui comprensione è subordinata alla capacità di accettare la verità su se stessi che lo specchio di ogni viaggio costringe inevitabilmente a guardare.


                

Peregrinazioni

Gerardo Pozzi

 

Ho camminato.

solo.

centinaia di migliaia di chilometri

Varcato confini inimmaginabili

di inumana incomprensione

solitudine estrema

lacrime vanificate

Ho percorso.

solo.

centinaia di migliaia di sguardi

richieste di aiuto col berrettino alzato

le mani sfregolanti di umide schiavitù.

Ho trafitto.

solo.

centinaia di migliaia di passi

marciapiedi astanti

tremolii di cattedrali vacillanti

candele vuote

speranze disilluse

donne bambine megere dell'amore infantile

Ho patito.

solo.

centinaia di migliaia di me stessi

elefanti feriti barriti di pecore

belati di vacche muggiti di conigli

soli spenti stelle spente

lune inesistenti

sere come queste giorni come questi

volgarità come queste

Ho camminato

solo.

A lungo. Molto a lungo.

Con tutta questa stanchezza. Con tutta questa stanchezza.

Eppure, davvero, è strano,

ma

non ho mai spostato

il mio corpo sdraiato

dal divano.

 

  

Il viaggio

Cristina Perilli

 

Per tutta la vita

Ho cercato la strada giusta

Da percorrere.

Ho seguito le diverse indicazioni,

ho pagato gli ingenti pedaggi,

per scegliere una via

forse ho perso la bellezza di un’altra.

Per tutta la vita

Ho affrontato salite

E tratti impervi,

pieni di voragini,

spesso vi sono caduta dentro,

ma con tenacia ne sono uscita

ed ho proseguito a camminare.

Ben poche volte la mia strada

È stata scorrevole,

quasi mai

sono stata tenuta per mano

ma ho dovuto guidare coloro

che si sono messi a viaggiare con me.

Ora, forse a metà del mio percorso,

sento tutta la fatica che mi pervade,

mi fa rallentare,

non riesco a muovermi ma devo

tenere per mano i miei figli e continuare

finchè non riusciranno

a trovare il loro sentiero.

Quando arriverò alla fine

Mi rimarrà il profondo desiderio

Di condividere il viaggio

Con un compagno,

per gustare insieme i paesaggi,

riposarsi nelle brevi soste,

scegliere nuove direzioni.

Ma sarà troppo tardi,

perché non ci è data la possibilità

di viaggiare due volte.

 

 

DI PARTENZA

Luigi Pirandello

Tele di ragno lavorate a maglia

finissima, le vele (o mie discrete

speranze liete!);

l’albero, un grosso e lungo fil di paglia,

che simboleggia il novello ideale

o la fede novella; il sartiame

fatto di trame

di sentimenti, tutto a nodi e a scale;

lo scafo costruito di gusciaglia:

io parto, amici: eccomi pronto. E butto,

senza stare a pensar se poi m’occorra,

ogni zavorra

di fede antica ed ogni inganno, tutto.

Senza bussola e senza àncora vo.

Dove? Imprendo un viaggio di scoperta.

La mèta è incerta.

Ma, chi sa! forse il regno troverò

che da tant’anni cerco senza frutto.

So che, lasciando questo porto, in preda

la nave mia cadrà di tutti i venti

piú violenti;

ed avverrà che forse piú non veda,

né da vicin né da lontano, alcuna spiaggia,

né scorga alcun remoto faro.

Per quanto amaro

però mi sia, convien che la fortuna

tenti e alla smania che mi spinge, io ceda.

Duolmi che se m’avvenga di trovare

alfine il regno, piú non possa io poi

tornare a voi;

che folle è il vento: traccia vie sul mare

e le cancella poi, come gli frulla.

Di partir senza bussola m’è forza;

piú della scorza

a cui m’affido peserebbe, e a nulla

poi gioverebbe pe ‘l mio navigare.

 

 

 

Buona domenica...in viaggio o no!

Giusy

                                                                             

                                                                                            

                                                                                                                                                                                 


Respuesta  Mensaje 5 de 7 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 02/05/2010 17:50
 
 
 
 

 

 

Il viaggio non come fuga dal proprio io,non come mera curiosità di usi e costumi diversi,ma come emozionante discesa nel nostro mondo interiore.

Quando sento dire:”Prenditi una vacanza,vai in qualche affascinante luogo per non pensare ai tuoi problemi”,mi verrebbe da replicare che non possiamo uscire, allontanarci dal guscio della nostra anima;che essa rimane fissa in noi con robuste radici e ci segue ovunque andiamo.

Ultimamente mi sono un po’ dedicata a questa discesa nel giardino segreto dove ,come aggrovigliati cespugli,vivono i miei ricordi,le mie emozioni,le rifrazioni di un vissuto ormai lungo.

E’ un viaggio non sempre piacevole,un po’ pauroso ,a volte,ma anche affascinante. E’ bello condividerlo con chi ami.

Se affrontato con questo spirito:

In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.

ogni partenza si carica di suggestione..E’ la nostra anima e non le bellezze di nuove terre che ci stimola ad andare. Cercare sentieri ancora vergini,accidentati;rotte sconosciute dove veleggiare circospetti..e come meta: la nostra anima.%3

 

Lietta



Respuesta  Mensaje 6 de 7 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 02/05/2010 17:59
Scusami Lietta ma per problemi di imaginazione di Gabito...
che fa impazzire anche me...
lo sfondo aveva allargato a dismisura il post
rendendolo non facile da leggere...
 
Ho riportato io dunque il tuo bell'intervento...
 
Approfitto quindi anche per ringraziarvi tutte...,
care amiche,
 per la vs bella partecipazione al tema...
 
 
Orso Tony
 
 

Respuesta  Mensaje 7 de 7 en el tema 
De: primula46 Enviado: 02/05/2010 18:32




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