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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: IL DIALOGO IN AMORE... POESIE E NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 24/04/2010 15:07
 
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IL DIALOGO D'AMORE IN POESIA E NON SOLO
a cura di Tony Kospan 
 
Torniamo a parlar d'amore ma da una particolare angolazione...
 
 
 
 
Stavolta il tema infatti è... il dialogo...
il dialogo d'amore... attraverso il quale fluiscono...
le emozioni... i desideri... le gioie...
ma anche i dolori... i rimpianti... gli addii... etc... 
 
Dialogo d'amore che può aver le forme più diverse...
gesti, sguardi, carezze e silenzi compresi...  
 
 
 
 
Le espressioni ed i nomignoli che usano tra loro gli innamorati,
com'è noto, agli estranei appaiono spesso
del tutto surreali e divertenti...
 
Anche questo tema è gettonatissimo in poesia
ed ho fatto difficoltà a sceglierne solo 5...
 
Come al solito mi piacerebbe leggere
quelle che amate voi...
 
 
     
 
 
 
 
 
ASCOLTAMI
 ~ Franco Pastore ~

Ti prego,
non soccombere,
teniamoci per mano!
Aiutami a sconfiggere
chi viene da lontano.
Non sono più la quercia,
che sfida forte il vento:
mi sento poca cosa,
guardando il firmamento.
Ti vedo un po’ più piccola,
sei grande nel mio cuore,
ma quasi non m’ascolti,
parlandoti d’amore.
No,
per favor, non piangere,
guardiamo insieme il mare,
quando sarai guarita,
riprenderai
 a sognare.
 
 
 
 
 
FORSE NON VEDI...
~ Vladimir Sergeevic Solov’ëv ~
 
Mia cara, forse non vedi
come tutto ciò
che appare ai nostri occhi
è soltanto riflesso
ombra di quel
che gli occhi è invisibile?
 
Mia cara, forse non odi come
lo stridente stridore del mondo
è un eco fallace
delle trionfanti armonie?
 
O forse, mia cara, non senti
che solo una cosa v'è al mondo:
ciò che un cuore
ad un cuore confida
in un muto saluto?
 
 
 
NON CELARE IL SEGRETO DEL TUO CUORE
~ Tagore ~
 
Non celare il segreto del tuo cuore,
amica mia.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.
La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.
Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!
 
 
  
 
CHE STA FACENDO ADESSO?
~ Nazim  Hikmet ~
 
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
E' a casa? Per la strada ?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
Lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull'anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? O forse…chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
 
 
 
 
LE PAROLE DEL CIELO
~ Mikis Theodorakis ~
 
Dimmi le parole del cielo
ed io ti darò il bacio dell’amore.
Resta lì, nuda come il mare
e lasciami guardare  i tuoi occhi
nei quali io sogno.
Devo volar via come una colomba,
partire in viaggio con il tuo ricordo,
oltre le nuvole
oltre gli oceani d’argento.
Dimmi le parole del cuore
e avrò ali per volare come in sogno.
Resta lì, nuda come il mare
e lasciami guardare i tuoi occhi
nei quali io sogno.
Devo volar via come una colomba,
partire in viaggio con il tuo ricordo,
oltre le nuvole,
oltre gli oceani d’argento.
 
 
 
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 TONY KOSPAN 
 
 
 


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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 24/04/2010 18:38

 
 Un giorno di settembre, il mese blu,
Tranquillo sotto un giovane susino
Io tenni l'amor mio pallido e quieto .
Tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
Cera una nube ch'io mirai a lungo:
Bianchissima nell'alto si perdeva
E quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
Trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini sono ormai abbattuti: Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: piú non lo ricordo.
E pure non ignoro il tuo pensiero,
Pure il suo volto piú non lo rammento,
Questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
Senza la nube apparsa su nel cielo, Questa ricordo e non potrò scordare:
Era bianca e scendeva giú dall'alto. Forse susini fioriscono ancora
E quella donna ha forse sette figli, La nuvola fiori solo un istante
E quando riguardai spari nel vento.
BERTOLT BRECHT
 
 
IL BALCONE

O madre dei ricordi, regina fra le amanti!
o mia sola signora! o mio solo piacere!
te le ricordi ancora, le carezze spossanti,
il dolce focolare, l'incanto delle sere,
o madre dei ricordi, regina delle amanti?

Le sere illuminate solo dal caminetto,
e le sere al balcone, tutte un vapor di rose,
come dolce il tuo cuore, e soave il tuo petto!
Ci siamo sussurrate imperiture cose,
le sere illuminate solo dal caminetto...

Come son belli i soli, nei tramonti d'estate!
E profondo lo spazio! E il cuore onnipotente!
Sovra di te reclino, o amata fra le amate,
credea di respirare tutto il tuo sangue aulente.
Come son belli i soli, nei tramonti d'estate!

La notte s'infittiva, tra noi, sotto la brezza...
Nel buio, indovinavo le tue pupille eterne.
Bevevo il tuo respiro (o profumo, o dolcezza!)
ti assopivo i piedini, nelle mani fraterne...
La notte s'infittiva, tra noi, sotto la brezza.

So l'arte di evocare i piú beati istanti...
rivedo il mio passato, steso sui tuoi ginocchi.
Oh, perché mai cercare delizie inebrianti,
fuor del tuo corpo bello, che dà l'estasi agli occhi?,
So l'arte di evocare i piú beati istanti...

Quei profumi, quei sogni, e quei baci infiniti...
rinasceran dai gorghi chiusi alle nostre sonde,
come al cielo risalgono gli astri ringiovaniti,
dopo l'alto lavacro dentro l'onde profonde?
Quei profumi! Quei sogni! Oh, quei baci infiniti!
CHARLES BAUDELAIRE

LA VERA ESISTENZA

S'io vo considerando
quello che son da quando
v'ho incontrato, Signora,
"E' vero, mi domando,
che vivo sol da allora?"
ATSUTADA

LASCIAMI!

Lasciami! Eppur resistere è ormai vano.
Vivrò nell'ombra tua. Sul limitare
dell'intima mia vita non piú stare
sola potrò, né il cuor di sé sovrano

sarà, né, come prima, al sol la mano
potrò serenamente sollevare,
senza sentir quel che schivai, le care
tue mani sulle palme. Per lontano

spazio che tra noi metta il destino,
batte il tuo cuor nel mio, sempre. Tu sei
in ciò ch'io sogno, e fo, come presente

la fragranza dell'uva è dentro il vino.
Se imploro Iddio per me, il tuo nome Ei sente,
vede i pianti di due negli occhi miei.
ELIZABETH BARRETT BROWNING


Anime silenzione volteggiano
al chiaror di questa fredda luna.
Versi sussurrati al calor degli sguardi
fan eco al melodioso battere dei cuori.
Sibila il vento al rumor della notte
ove sol la parola portera' il silenzio....
GWKING


SULLE DUNE

A me non piace il vano dizionario
delle frasi e vocaboli d'amore:
"Sei mio." "Son tua." "Io t'amo!" "Tuo per sempre.
A me non piace essere schiavo. Io guardo
la donna bella in fondo alle pupille
e le dico: "Stanotte. Sai, domani
è un altro giorno, nuovo e bello. Vieni.
Portami una follia nuova, trionfale.
All'alba me ne andrò via per cantare".

L'anima mia è semplice. Nutrita
fu dal vento salmastro e dall'aroma'
resinoso dei pini. Ella è segnata
dalle impronte medesime che rigano
la pelle segaligna del mio viso,
che è bello della squallida bellezza
delle fredde marine e delle dune.

Cosí pensavo lungo la frontiera
di Finlandia, la lingua decifrando
strana nei verdi occhi dei Finni scialbi.
C'era gran pace. Accanto alla banchina
un treno pronto accese fuoco e fumo.
Pigra la russa guardia doganale
riposava su un cumulo di sabbia
erto, dove finiva il terrapieno.
Là cominciava un'altra terra, e muta
una chiesa ortodossa contemplava
lo sconosciuto estraneo paese.

Cosí pensavo. Ed ella sopraggiunse,
si fermò sulla china: erano gli occhi
rossi di sabbia e sole. Ed i capelli,
unti come la resina dei pini,
cadevan sulle spalle in flutti azzurri.
S'accostò. S'incrociò il suo ferino
sguardo col mio sguardo ferino. Rise
ad alta voce. E gettò contro a me
un ciuffo d'erba e un pugno d'aurea sabbia.
Poi con un balzo risali. Scomparve,
galoppando al di là del terrapieno.

La inseguii di lontano. Mi graffiavano
le felci il volto. Insanguinai le dita,
mi lacerai il vestito. Ma correvo
urlando come belva e la chiamavo :
e la mia voce era suon di corno.
Ma lei, delineando un'orma lieve
sulle dune friabili, scomparve
fra le trame notturne degli abeti.

Ora io giaccio anelando sulla sabbia.
Ma ancora nelle mie rosse pupille
ella corre, ella ride: ed i capelli
ridono ancora, ridono le gambe,
ride al vento la veste nella corsa.

Io giaccio e penso: oggi sarà notte.
Domani sarà notte. Rimarrò
qui finché non l'agguanti come fiera
o col suono di corno della voce
non le tagli la fuga. E non dirò:
"Mia. Sei mia". Purché lei mi dica:
"Son tua! son tua!".
ALEKSANDR BLOK


                  Annamaria


Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: primula46 Enviado: 24/04/2010 21:56

Vorrei dirti le più profonde parole d’amore,
ma non oso per timore che tu rida.
Ecco perché mi burlo di me stesso e del mio segreto.
Derido il mo dolore per paura che tu faccia lo stesso

Tagore




Dubita che le stelle sian fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitar mai del mio amore

W.Shakespeare




Non oso chiederti un bacio,
non oso mendicare un sorriso,
per timore che, ottenendo l’uno e l’altro,
io possa diventare superbo.
No, no, il mio desiderio più audace
sarà soltanto di baciare
quell’aria che poco fa ti ha baciata

Rainer Maria Rilke







Una lacrima

Le palpebre strette, contratte, sofferenti
Nel cercare di salvare la goccia
Di vita che ne scivolava.

La lacrima ricalcò i tuoi lineamenti
Delicati; seguì il profilo
Del naso fin sulla gota
Arrossata dal pianto.

Si spense, come un'onda a riva,
sulla mia mano calda e leggera;
Sulle mie dita, lente nel tornare
A sfiorarti l'occhio ancora umido.

E d'improvviso anche la tua mano,
intorpidita e incerta,
si unì alla mia
la strinse, l'accarezzò.

Mi accostai
Nel sussurrarti all'orecchio
Parole d'amore.

Farolfi Andrea



L'Arpa
Una balestra armata
con le corde serrate
oggi
il tuo cuore.

Frecce acuminate e velenose
attendono un cenno per colpire.

Erano tenere parole d'amore un tempo.

Trafiggevano i miei sentimenti
senza dolore.

In pugno ho stretto mazzi di rose
spargendo petali per il tuo bagno.

Ora
solo corde tese di balestra.

La mia arpa non dà più soavi melodie.

Una corda s'è spezzata
e non trovo il ricambio.

Un idea mi sovviene!

Fammi provare con la tua
corda di balestra.

Potrò, così,
ancora
effondere le incantevoli note
della mia arpa.


Pietro Barbera




Dialogo d’amore

Sussurravano al vento
i pioppi d’argento,
delicate viole sbocciavano al sole,
le tenevi nel pugno
era bello, era giugno.
Non parlare ma taci.
Intarsiato di baci,
in un guscio d’amore
ci scordammo del mondo
violammo il tuo candore e poi…>
Oggi ho pensato a noi.
Fa che il senso di gioia
e l’ombra d’angoscia che sento nel petto
per te mio diletto non cambi in dolore.
Il bello del mio passato,
culla di me fanciulla
del tutto scordato
affiora un momento e mi sento sola;
e torna quel nodo alla gola
che mi mettesti tu; non parliamone più.
Dimmi piuttosto, invecchio?>
Stupendamente sciocca!
Come potrei pensar d’averti accanto
se non magnifica e stupenda?
Non ho nessun rimpianto.
Così mi basti anche per un momento.>
Sussurravano al vento
i pioppi d’argento,
delicate viole
sbocciavano al sole,
le tenevi nel pugno
era bello, era giugno.

Ugo Mastrogiovanni




Dialogo d'amore

Ho imparato, nel fruscio della notte,
la lezione impartita da un cuore solitario
che mi dice:
" La terra ferma è come una mamma
dai lineamenti di sogno che svezza l'essere umano
quindi bambino che domani sarai adulto,
alla donna che incontri dille soltanto...
Ti amo come!!!
Ti amo come se leggessi nell'animo,
onori simili a perle bianche infuocate
di porpora color del cuore che sanguina gemme,
trafitto da un dardo di malinconia lontana!!
Di lunghi chilometri è l'immensità estesa...
troppi i momenti per coniugare un sogno,
il desiderio di uno sguardo nel cuore si perde
all'arrivo dell'alba di un giorno senza tempo,
per festeggiare il nostro interminabile momento "!!
Tu amor mio, con i tuoi occhi mi parli:
" Ho rivolto lo sguardo e le labbra
all'estremità del cuore,
la tua mente ho lasciato libera di compitare
sogni di albe che un giorno mi racconterai ",
e aggiungi...
" Mi piaci quando non parli perché il tuo cuore,
pulsa nelle mie mani e mi ascolti,
appaiono i tuoi occhi dentro la mia anima
e un bacio hanno suggellato le nostre labbra!
Serene devono essere le nostre sere,
non bisogna imbrigliare sogni e doveri
ho imparato anch'io nel brusio della notte...
la terra ferma è come una mamma dai lineamenti di sogno,
svezza l'essere umano la più bella delle sue creature "!!
E io ti rispondo...
" Dì pure la tua perché sei padrona della terra,
della terra su cui cammini ma vuoi le ali...
le ali per volare e inserirti nel mio delirio
rimaner per sempre anima, cuore e vita del sogno mio"!!!

Bruno



Buona domenica

Grazia



Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: jiuy Enviado: 25/04/2010 11:09

 

 

                                                                         

       

                                                               

                                                                                                                                             

 

  PAOLINA

~UMBERTO SABA~

 

Paolina, dolce

Paolina,

raggio di sole entrato nella mia

vita improvviso;

chi sei, che appena ti conosco e tremo

se mi sei presso? tu a cui ieri ancora

<< Il suo nome – chiedevo – signorina? >>;

e tu alzando su me gli occhi di sogno

rispondevi: << Paolina >>.

Paolina, frutto

natio,

fatta di cose le più aeree e insieme

le più terrene,

nata ove solo nascere potevi,

nella città benedetta ove nacqui,

su cui vagano a sera i bei colori,

i più divini colori, e ahimè! Sono

nulla; acquei vapori.

Paolina, dolce

Paolina,

che tieni in cuore? Io non lo chiedo. E’ pura

la tua bellezza;

vi farebbe un pensiero quel che un alito

sullo specchio, che subito s’appanna.

Qual sei mi piaci, aureolata testina,

una qualunque fanciulla e una Dea

che si chiama Paolina.

 

 

IL CIELO IN ME

~ANTONIA POZZI~

 

Io non devo scordare

che il cielo

fu in me.

Tu

eri il cielo in me,

che non parlavi

mai del mio volto, ma solo

quand'io parlavo di Dio

mi toccavi la fronte

con lievi dita e dicevi:

- Sei più bella così, quando pensi

le cose buone -

Tu

eri il cielo in me,

che non mi amavi per la mia persona

ma per quel seme

di bene

che dormiva in me.

E se l'angoscia delle cose a un lungo

pianto mi costringeva,

tu con forti dita

mi asciugavi le lacrime e dicevi:

- Come potrai domani esser la mamma

del nostro bimbo, se ora piangi così? -

Tu

eri il cielo in me,

che non mi amavi

per la mia vita

ma per l'altra vita

che poteva destarsi

in me.

Tu

eri il cielo in me

il gran sole che muta

in foglie trasparenti le zolle

e chi volle colpirti

vide uscirsi di mano

uccelli

anzi che pietre

- uccelli -

e le lor piume scrivevano nel cielo

vivo il tuo nome

come nei miracoli

antichi.

Io non devo scordare

che il cielo

fu in me.

E quando per le strade - avanti

che sia sera -

m'aggiro

ancora voglio

essere una finestra che cammina,

aperta, col suo lembo

di azzurro che la colma.

Ancora voglio

che s'oda a stormo battere il mio cuore

in alto

come un nido di campane.

E che le cose oscure della terra

non abbiano potere

altro - su me,

che quello di martelli lievi

a scandere

sulla nudità cerula dell'anima

solo

il tuo nome.

 

 

 

 

  Buona domenica

Giusy

 

 

     

                                                           

                                                                                                                                                              

                                                                                                                                                                             



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