Io mi vergogno per questa morte, anche se la colpa non è mia.
1988 - Muore il giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora. La discussa vicenda di camorra in cui si è trovato coinvolto negli ultimi
anni, e da cui è stato assolto, lo aveva duramente provato.
Enzo Tortora
(Genova, 30 novembre 1928 – Milano, 18 maggio 1988)
è stato un giornalista, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e politico italiano.
Insieme a Corrado, Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Raimondo Vianello è stato tra i volti più noti della televisione italiana fin dalla sua nascita.
Nato da Salvatore e Silvia, originari di Acerra in provincia di Napoli ma trasferitisi a Genova molto giovani, con la sorella Anna, futura autrice televisiva, collabora da giovanissimo con propri testi con la Compagnia goliardica Mario Baistrocchi. Dopo aver conseguito la laurea all'Università degli studi di Genova, lavora per alcuni spettacoli con Paolo Villaggio, prima di entrare in RAI a ventitré anni. In quello stesso periodo fanno il loro ingresso nella radio di stato Piero Angela, Luigi Marsico e, come direttore del giornale radio, Vittorio Veltroni. Al giovane Enzo viene affidato lo spettacolo radiofonico Campanile d'oro.Dopo continui successi il 19 dicembre 1964 a Fiesole si unisce in matrimonio a Miriana Fantacci, un'insegnante ventisettenne incontrata 3 anni prima a Firenze.Da questa unione nasceranno Silvia nel 1962 e Gaia nel 1969. Il matrimonio si concluderà nel 1972, a motivo della relazione che Tortora avrà con la giornalista Anna Angelini.La carriera di Tortora viene bruscamente interrotta il 17 giugno 1983, quando viene arrestato con l'accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico dalla Procura di Napoli.Le accuse si basano sulle dichiarazioni dei pregiudicati Giovanni Pandico, Giovanni Melluso detto "Gianni il bello", Pasquale Barra, noto come assassino di galeotti quand'era detenuto e per aver tagliato la gola, squarciato il petto e addentato il cuore di Francis Turatello, uno dei vertici della malavita milanese; infine altri 8 imputati nel processo alla cosiddetta Nuova Camorra Organizzata, tra cui Michelangelo D'Agostino pluriomicida, detto "Killer dei cento giorni", accusano Tortora. A queste accuse si aggiungeranno quelle, rivelatesi anch'esse in seguito false, del pittore Giuseppe Margutti, già pregiudicato per truffa e calunnia, e di sua moglie Rosalba Castellini, i quali dichiareranno di aver visto Tortora spacciare droga negli studi di Antenna 3.L'accusa si basa, di fatto, unicamente su di un'agendina trovata nell'abitazione di un camorrista con su scritto a penna un nome che appare essere, all'inizio, quello di Tortora, con a fianco un numero di telefono; nome che, a una perizia calligrafica, risulterà non essere il suo, bensì quello di tale Tortona. Nemmeno il recapito telefonico risulterà appartenere al presentatore. Si stabilirà, per giunta, che l'unico contatto avuto da Tortora con Giovanni Pandico fu a motivo di alcuni centrini provenienti dal carcere in cui era detenuto lo stesso Pandico, centrini che erano stati indirizzati al presentatore perché venissero venduti all'asta del programma Portobello.La redazione di Portobello, oberata di materiale inviatole da tutta Italia, smarrisce i centrini ed Enzo Tortora scrive una lettera di scuse a Pandico. La vicenda si conclude poi con un assegno di rimborso del valore di 800.000 lire.In Pandico, schizofrenico e paranoico, crescono sentimenti di vendetta verso Tortora. Inizia a scrivergli delle lettere, che pian piano assumono carattere intimidatorio con scopo di estorsione.Il presentatore sconta sette mesi di carcere - ottenendo tre colloqui con i magistrati inquirenti Lucio Di Pietro e Felice Di Persia - e continua la sua detenzione agli arresti domiciliari per motivi di salute. Nel giugno del 1984 Enzo Tortora viene eletto deputato al Parlamento europeo nelle liste del Partito Radicale, che ne sosterrà le battaglie giudiziarie.Il 17 settembre 1985 Tortora viene condannato a dieci anni di carcere, principalmente grazie alle accuse di altri pentiti.Il 9 dicembre 1985 il Parlamento Europeo respinge all'unanimità la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'eurodeputato Enzo Tortora per oltraggio a magistrato in udienza. I fatti contestati sono relativi all'udienza del processo. Il 31 dicembre 1985 si dimette da europarlamentare e, rinunciando all'immunità parlamentare, resta agli arresti domiciliari.Il 15 settembre 1986 Enzo Tortora viene assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Napoli e i giudici smontano in tre parti le accuse rivolte dai camorristi, per i quali inizia un processo per calunnia: secondo i giudici, infatti, gli accusatori del presentatore - quelli legati a clan camorristici - hanno dichiarato il falso allo scopo di ottenere una riduzione della loro pena. Altri, invece, non legati all'ambiente carcerario, avevano il fine di trarre pubblicità dalla vicenda: era, questo, il caso del pittore Giuseppe Margutti, il quale mirava ad acquisire notorietà per vendere i propri quadri.Enzo Tortora muore la mattina del 18 maggio 1988 nella sua casa di Milano, stroncato da un tumore polmonare.