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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: LA POESIA IN... POESIA E... NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 5 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 29/05/2010 20:30
 
  
 
        
 
 
LA POESIA... IN POESIA...
a cura di Tony Kospan
 
 
Il tema che mi è balzato in mente... stavolta è...
proprio l'oggetto di questi nostri post domenicali...
LA POESIA...
 
 
poesia.jpg poesia image by mandrake_011
 
Sì avete ben compreso... le poesie parleranno di... Poesia...

Montale disse che probabilmente la poesia è nata dalla necessità di
aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive.

Solo molto tempo più tardi, a seguito dell'invenzione della scrittura,
parola e musica poterono scriversi in qualche modo e differenziarsi.
Tuttavia la comune parentela con la musica si fa ancora sentire...
 
 
 
 
In effetti, a mio parere condividendo il pesniero di Montale,
 una bella poesia non può non avere una sua musicalità
interna... indipendentemente dalle rime...
 
Ma cos'è la poesia per ciascuno di noi?
 
Se facessi questa domanda a tante persone
son certo che riceverei risposte diverse...
 quali ad es. un'ancora, un sogno, un godimento estetico,
un'emozione, una riflessione, un'amica,
un volo nei sentimenti, un contatto con il cuore del poeta...
etc... etc...
 
 
 
 
Non crediate che i poeti non abbiano pensato
all'amica dei loro giorni... anzi...
la Poesia...  è un tema che davvero in moltissimi
hanno "cantato" e dunque quel che significa per alcuni di loro
possiamo leggerlo nei versi che seguono...
 
Concludo questi miei brevi pensieri
con questa minipoesia che adoro
e che ci dice tanto..
 
 
POESIA SULLA POESIA
Enrico Dignani
 
… se non vi piace la poesia
allora il mondo tenetevelo
così com’è :
"scemo e faticoso"!
 
 
Come sempre mi piacerebbe leggere il vostro pensiero
 e vostre poesie o poesie che amate... su questo tema.
 
 
Nota
 
 
LA POESIA
Kahlil Gibran
 
La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che
feriscono, dei silenzi che trascinano
verso il precipizio.
Quando sono diventato così
impenetrabile
che neanche l'aria
riesce a passare.
 
Nota
 
 
 
POESIA FACILE 
Dino Campana

Pace non cerco, guerra non sopporto
tranquillo e solo vo pel mondo in sogno
pieno di canti soffocati. Agogno
la nebbia ed il silenzio in un gran porto.

In un gran porto pien di vele lievi
pronte a salpar per l'orizzonte azzurro
dolci ondulando, mentre che il sussurro
del vento passa con accordi brevi.

E quegli accordi il vento se li porta
lontani sopra il mare sconosciuto.
Sogno. La vita è triste ed io son solo.

O quando o quando in un mattino ardente
l'anima mia si sveglierà nel sole
nel sole eterno, libera e fremente.
 
Nota 


VENNE, DAPPRIMA, PURA
Jimenez

Venne, dapprima, pura,
vestita d'innocenza.
E l'amai come un bimbo.

Dopo s'andò coprendo
di non so quali vesti.
E presi, senza saperlo, ad odiarla.

Fu infine una regina,
sfarzosa di tesori...
Che ira, quale amarezza insensata!

... Ma ecco, s'andò svestendo.
E io le sorridevo.

Rimase con la tunica
dell'innocenza antica.
Credetti ancora in lei.

E si tolse la tunica,
apparì tutta nuda... Oh poesia
nuda, passione della mia
vita, ora mia per sempre!

Nota

 
LE RIME 
Eugenio Montale

Le rime sono più noiose delle
dame di San Vincenzo: battono alla porta
e insistono. Respingerle è impossibile
e purché stiano fuori si sopportano.
Il poeta decente le allontana
(le rime), le nasconde, bara, tenta
il contrabbando. Ma le pinzochere ardono
di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde)
bussano ancora e sono sempre quelle.
 
Nota
 
 
VENNE LA POESIA
Pablo Neruda
 
E fu a quell'età... Venne la poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
uscì, da quale inverno o fiume.
Non so come ne' quando,
no, non eran voci, non erano
parole, ne' silenzio,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
all'improvviso tra gli altri,
tra fuochi violenti
o mentre rincasavo solo,
era lì senza volto
e mi toccava.
Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca
non sapeva
chiamare per nome,
i miei occhi erano ciechi,
e qualcosa pulsava nella mia anima,
febbre o ali perdute,
e mi formai da solo,
decifrando
quella bruciatura,
e scrissi il primo verso vago,
vago, senza corpo, pura
sciocchezza,
pura saggezza
di colui che nulla sa,
e vidi all'improvviso
il cielo
sgranato
e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti,
l'ombra trafitta,
crivellata
da frecce, fuoco e fiori,
la notte travolgente, l'universo.
E io, minimo essere,
ebbro del grande vuoto
costellato,
a somiglianza, a immagine
del mistero,
mi sentii parte pura
dell'abisso,
ruotai insieme alle stelle,
il mio cuore si distese nel vento.
 
    
      
 CIAO DA TONY KOSPAN 
 
 
 
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Respuesta  Mensaje 2 de 5 en el tema 
De: primula46 Enviado: 29/05/2010 22:56
 
 




Tutta la bellezza e la magnificenza che abbiamo prestato alle cose reali e immaginate, io voglio rivendicarla come proprietà e opera dell'uomo: come la sua più bella apologia. L'uomo come poeta, pensatore, Dio, amore, forza; ammiriamo la sua regale generosità, con cui ha fatto doni alle cose per impoverire se stesso e sentirsi miserabile! Finora il suo maggiore disinteresse fu questo, che egli ammirò e adorò e seppe nascondere a se stesso che egli stesso aveva creato ciò che ammirava.

Friedrich Nietzsche



La semplice poesia forse discende
distratta come cala al viaggiatore
entro l'arida folla di un convoglio
la mano sulla spalla di un ragazzo.

Sandro Penna



Il poeta è come lui, principe delle nubi
che sta con l’uragano e ride degli arcieri,
esule in terra fra gli scherni, non lo lasciano
camminare le sue ali di gigante

C. Baudelaire



Poesia

La poesia, la voce di chi non ha voce
Nasce dal cuore e dal cuore si alimenta.
Non conosce cos'è la ragione
Ed è per questo che con la poesia si può sognare.

Gabriele Militi






Poesia di un non poeta

Vorrei saper giocar con le parole.
Poter chieder, alle Muse, i versi
Come già da lor dati in gran mole
A poeti nuovi, antichi, e persi
A fermar in una pagina bianca
L'emozione provata chissà dove.
Ma ben presto la mia mano si stanca
E verso dalla mente più non piove
La mia Musa mi dice, "per favore!",
"Io sono già impegnata altrove".
Non ha così parola nel mio cuore
L'emozione provata chissà dove.

Tommy Gentile



La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.

Alda Merini, da "La volpe e il sipario"



Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.

Alda Merini



Poesia

È come a un uomo battuto dal vento,
accecato di neve - intorno pinge
un inferno polare la città-
l'aprirsi, lungo il muro, d'una porta.

Entra. Ritrova la bontà non morta,
una dolcezza di un caldo angolo. Un nome
posa dimenticato, un bacio sopra
ilari volti che più non vedeva
che oscuri in sogni minacciosi.

Torna
egli alla strada, anche la strada è un'altra.
Il tempo al bello si è rimesso, i ghiacci
spezzano mani operose, il celeste
rispunta in cielo e nel suo cuore. E pensa
che ogni estremo di mali un bene annuncia.

Umberto Saba



L’albatro

Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, grandi uccelli di mare,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
la nave che scivola sugli abissi amari.

Appena li hanno deposti sul ponte,
questi re dell’azzurro, maldestri e vergognosi,
lasciano cadere miseramente le grandi ali bianche
come remi inerti trascinati ai loro fianchi.

Quel viaggiatore alato, com’è sgraziato e remissivo!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Uno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro imita, zoppicando, l’infermo che volava!

Il Poeta è come lui, principe delle nuvole
che sfida la tempesta e se la ride dell’arciere;
fra le grida di scherno esule in terra,
le sue ali di gigante non gli permettono di camminare.

Charles Baudelaire



Buona domenica
Grazia


 

Respuesta  Mensaje 3 de 5 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 30/05/2010 12:40
 
Faccio in tempo a svolgere il tema sulla
poesia proposto da Tony. 
Argomento interessante la poesia,
sia per chi la legge
che per chi la scrive, in quanto essa e' un
salvagente  al quale aggrapparsi quando
tutto cio' che ci circonda, sembra svanire.....
quando i silenzi assordanti intorno,
 trascinano in un baratro e l'aria diventa irrespirabile....o
 quando un sole splendente
fa sorridere alla vita....
  
« Poesia è pensier che manifesta
 E stringe il Vero in simboli profondi,
 E' fuoco sacro sull'altar di Vesta,
Luce di templi, sinfonia di mondi. »
 (Arturo Graf)
 
“Il poeta è come lui, principe delle nubi
che sta con l’uragano e ride degli arcieri,
esule in terra fra gli scherni, non lo lasciano
camminare le sue ali di gigante
(C. Baudelaire)
 
“La poesia è l’esperienza di una soglia
dello stare nei difficili confini
del chiaro e dello scuro
(Maria Pina Ciancio)
 
E ci sono poeti che sono artisti
E lavorano sui loro versi
Come un carpentiere sulle assi!...
Che triste non saper fiorire!
Dover porre verso su verso, comu chi costruisce un muro
E guardare se va bene, o sennò abbatterlo!...
Mentre l’unica casa artistica è la Terra tutta
Che varia e sta sempre bene ed è sempre la stessa.
Penso a questo, non come chi pensa, ma come
chi non pensa.
E guardo i fiori e sorrido…
Non so se essi mi comprendono
Né se io comprendo loro,
Ma so che la verità sta in loro e in me
e nella nostra comune divinità
Di lasciarci andare e vivere sulla Terra
E farci portare in braccio dalle stagioni lieti
E lasciare che il vento conati per addormentarci
E non aver sogni nel nostro grande sonno.
Fernando Pessoa Poesie scelte.
 

Per fare una poesia
Si prende una P…
Come un pinguino
Che balla e gioca con la palla
Poi si prende una O…
Di un'orsetto morbidoso
Che di miele è goloso
Poi arriva la E…
Di un'elefante
che si butta su un bagnante
Poi serve la S…
Di un serpente
Che ha perso ogni dente
Poi arriva la I…
Di un'ippopotamo colorato
Che gioca in un prato
E infine si prende la A…
Di un'alice
Che nei mari è felice.
Letizia Sardo
 

Più volte Amor m’avea già detto
Più volte Amor m'avea già detto: Scrivi,
scrivi quel che vedesti in lettre d'oro,
sí come i miei seguaci discoloro,
e 'n un momento gli fo morti et vivi.
Un tempo fu che 'n te stesso 'l sentivi,
volgare exemplo a l'amoroso choro;
poi di man mi ti tolse altro lavoro;
ma già ti raggiuns'io mentre fuggivi.
E se 'begli occhi, ond'io me ti mostrai
et là dov'era il mio dolce ridutto
quando ti ruppi al cor tanta durezza,
mi rendon l'arco ch'ogni cosa spezza,
forse non avrai sempre il viso asciutto:
ch'i' mi pasco di lagrime, et tu 'l sai.
F.Petrarca  Il Canzoniere.
 

Ma come i cigni che cantano lieti
Ma come i cigni che cantando lieti
rendeno salve le medaglie al tempio,
così gli uomini degni da' poeti
son tolti da l'oblio, più che morte empio.
Oh bene accorti principi e discreti,
che seguite di Cesare l'esempio,
e gli scrittor vi fate amici, donde
non avete a temer di Lete l'onde!
Son, come i cigni, anco i poeti rari,
poeti che non sian del nome indegni;
sì perché il ciel degli uomini preclari
non pate mai che troppa copia regni,
sì per gran colpa dei signori avari
che lascian mendicare i sacri ingegni;
che le virtù premendo, ed esaltando
i vizi, caccian le buone arti in bando.
Ludovico Ariosto Orlando Furioso.
 

Perché il mio verso così poco aspira
A varietà di forme e a cambiamenti?
Perché col tempo non tengo di mira
Sistemi nuovi e inediti ingredienti?
Perché sempre lo stesso e sempre uguale
Scrivo inventando quel ch’è già invecchiato,
Così che ogni parola la mia firma
Quasi porti con sé marchio d’origine?
Oh tu lo sai, scrivo sempre di te.
Dolcezza mia, solo di te e d’amore,
Di nuova veste le antiche parole
Vesto spendendo ciò che fu già speso:
E come il sole è sempre nuovo e vecchio
Così il mio amore dice quel che è detto.
William Shakespeare  Sonetti.
 
 
Alla Musa
Pur tu copia versavi alma di canto
Su le mie labbra un tempo, aonia Diva,
Quando de' miei fiorenti anni fuggiva
La stagion prima, e dietro erale intanto
Questa, che meco per la via del pianto
Scende di Lete ver la muta riva:
Non udito or t'invoco; ohimè! soltanto
Una favilla del tuo spirto è viva.
E tu fuggisti in compagnia dell'ore,
O Dea! tu pur mi lasci alle pensose
Membranze, e del futuro al timor cieco.
Però mi accorgo, e mel ridice Amore,
Che mal ponno sfogar rade, operose
Rime il dolor che deve albergar meco.
Ugo Foscolo (Zante, 1778 – Inghilterra, 1827)
 
 
Scherzo
Quando fanciullo io venni
A pormi con le Muse in disciplina,
L'una di quelle mi pigliò per mano;
E poi tutto quel giorno
La mi condusse intorno
A veder l'officina.
Mostrommi a parte a parte
Gli strumenti dell'arte,
E i servigi diversi
A che ciascun di loro
S'adopra nel lavoro
Delle prose e de' versi.
Io mirava, e chiedea:
Musa, la lima ov'è? Disse la Dea:
La lima è consumata; or facciam senza.
Ed io, ma di rifarla
Non vi cal, soggiungea, quand'ella è stanca?
Rispose: hassi a rifar, ma il tempo manca.
Giacomo Leopardi Canti.
 
 
Arte poetica
La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
Niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
Dove all'esatto si unisce l'incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l'immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d'autunno intepidito
L’azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
il crudele Motteggio e il Riso impuro
che fanno lacrimare l'occhio dell'Azzurro,
E tutto quest'aglio di bassa cucina!
Prendi l'eloquenza e torcigli il collo!
Bene farai, se con ogni energia
farai la Rima un poco più assennata.
A non controllarla, fin dove potrà andare?
O chi dirà i difetti della Rima?
che bambino stonato, o negro folle
ci ha fuso questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un'anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo...
Il resto è soltanto letteratura.
Paul Verlaine  Poesie
 
 

La poesia
Io sono una lampada ch'arda
soave!
la lampada, forse, che guarda,
pendendo alla fumida trave,
la veglia che fila;
e ascolta novelle e ragioni
da bocche
celate nell'ombra, ai cantoni,
là dietro le soffici rócche
che albeggiano in fila:
ragioni, novelle, e saluti
d'amore, all'orecchio, confusi:
gli assidui bisbigli perduti
nel sibilo assiduo dei fusi;
le vecchie parole sentite
da presso con palpiti nuovi,
tra il sordo rimastico mite
dei bovi....
Giovanni Pascoli  Canti di Castelvecchio.
 
 
L’uomo per i pane
segna con l’aratro la terra
nel campo.
E quando con la penna segna la carta
dalle pagine darà frutti
il cibo della mente.
Rabindranath Tagore  Poesie.
 

La maledizione di Adamo
Insieme sedevano alla fine di un’estate,
la donna mite e bella, tua intima amica,
tu ed io, e parlavamo di poesia.
Io dissi: “A volte un verso può costarci ore;
eppure se non sembra il pensiero d’un attimo,
il nostro cuci e scuci avrà contato zero.
E’ meglio strofinare ginocchioni
un pavimento di cucina, o spaccar pietre
al caldo e al gelo, come un poveraccio:
articolare insieme dei bei suoni
è un lavoro più duro, e tuttavia
sei stimato un poltrone dalla cricca chiassosa
di banchieri, insegnanti e sacerdoti
che i martiri chiamano il mondo”.
Al che
la donna mite e bella per amore della quale
saranno in molti a provare patemi
scoprendo la sua voce dolce e lieve
replicò:
”Nascere donna è sapere,
anche se a scuola nessuno ne parla,
quanta fatica costi essere belle”.
“Certo” diss’io “dalla caduta di Adamo
non c’è cosa bella che non costi fatica.
Vi sono stati amanti che pensavano
che l’amore dovesse combinare tanta altra cortesia
da sospirare citando con dotti sguardi
i precedenti dai bei libri antichi;
ma ora sembra un futile mestiere”.
Sedemmo ammutoliti al nome dell’amore;
vedemmo spegnersi l’ultima brace del giorno,
e nel tremante verde-azzurro del cielo
una luna, consunta come una conchiglia lavata
dalle acque del tempo, nel loro sollevarsi e ricadere
tra le stelle infrangendosi in giorni ed anni.
Destinato solo ai tuoi orecchi, ebbi un pensiero:
che tu eri bella, e che io m’ero sforzato di amarti
nell’alto modo antico dell’amore, che tutto
era sembrato felice, e tuttavia il nostro cuore
ora era stanco come quella vuota luna.
William Butler Yeats   L'opera poetica.
 
 
Il poeta
Solo a me, il solitario,
splendono della notte le infinite stelle,
mormora la fonte di pietra un canto malioso,
solo a me, il solitario,
traggono le ombre colorate
delle nuvole vaganti sogni fin sopra i campi,
Non mi fu data casa nè terra, non bosco,
nè bandita, nè mestiere, mio è soltanto
ciò che a nessuno appartiene,
mio è il rivo gorgogliante nel velo dei boschi,
mio è il mare spaventoso,
mio è il cinguettare dei giochi infantili,
lacrime e canti di amanti solitari nella sera.
Miei sono anche i templi degli dei,
mio il boschetto sacro del passato.
E non meno la celeste arcata del futuro
è la mia patria limpida:
spesso alata di nostalgia l'anima mia s’innalza
a scrutare il futuro di un’umanità beata,
amore, trionfante sulla legge,
amore da popolo a popolo.
Tutti io ritrovo nobilmente trasmutati:
contadini, re, mercanti e solerti marinai,
pastori e giardinieri ed essi tutti
festeggian grati la festa universale del futuro.
Solo il poeta manca,
lui, il contemplatore solitario,
lui, epiforo dell'umana nostalgia e smorta icona
di cui non il futuro, non il mondo
per il suo compimento ha più bisogno.
Appassiscono molte ghirlande sulla tomba,
ma il ricordo di lui si è già dissolto.
Hermann Hesse  Poesie del pellegrinaggio.
 
 

Venne, dapprima, pura, vestita d’innocenza
Venne, dapprima, pura,
vestita d'innocenza.
E l'amai come un bimbo.
Poi si venne coprendo
di non so quali vesti.
E venni odiandola, senza saperlo.
Diventò una regina,
fastosa di tesori...
Che amarezza iraconda e senza senso!
...ma si venne spogliando.
Ed io le sorridevo.
Restò con la tunica
della sua antica innocenza.
Credetti nuovamente in lei.
E si tolse la tunica
e apparve tutta nuda...
Oh passione della mia vita, nuda
poesia, per sempre mia!
Juan Ramón Jiménez
 

Il poeta
Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto variate!
L’ore del giorno e le quattro stagioni,
un po’ meno di sole o più di vento,
sono lo svago e l’accompagnamento
sempre diverso per le sue passioni
sempre le stesse; ed il tempo che fa
quando si leva, è il grande avvenimento
del giorno, loa sua gioia appena desto.
Sovra ogni aspetto lo rallegra questo
d’avverse luci, le belle giornate
movimentate
come la folla in una lunga istoria,
dove azzurro e tempesta poco dura,
e si alternano messi di sventura
e di vittoria.
Con un rosso di sera fa ritorno,
e con le nubi cangia colore
la sua felicità,
se non cangia il suo cuore.
Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto beate!
Umberto  Saba  Poesie scelte.
Annamaria

Respuesta  Mensaje 4 de 5 en el tema 
De: Lelina Enviado: 30/05/2010 13:49
 
La poesia è musica
è dolce nostalgia
è un insieme di parole
che come note
  volano nel cielo
eteree e leggere
per la sensibilità
di chi
le sa afferrare...
Clelia
Serena Domenica
con tanto affetto
Lely  

Respuesta  Mensaje 5 de 5 en el tema 
De: jiuy Enviado: 30/05/2010 14:47
 

 

 

        

Borís Pasternàk
Definizione della poesia
È un fischio che si estende acuto d'improvviso,
è lo scricchiolio di ghiacci soffocati,
è la notte che fa intirizzire la foglia,
il duello di due usignoli.
È il tonfo soave del pisello,
è l'universo in lacrime in un guscio,
è Figaro - dal podio e dai flauti -
che si frange come grandine sull'aiuola.
È quel che la notte deve ricercare
Sul fondo oscuro delle vasche,
e la stella porgere al vivaio
coi palmi umidi e tremanti.
Più piatta di una tavola è l'afa.
Il firmamento è travolto dall'ontano,
toccherebbe alle stelle esplodere in risate.
Ma l'universo è un luogo spento.
 
 
 

Federico García Lorca
Su un libro di versi
Lascerei in questo libro
tutta la mia anima.
Questo libro che ha visto
con me i paesaggi
e vissute ore sante.
Che pena i libri
che ci riempiono le mani
di rose e di stelle
che si spengono e passano!
Che profonda tristezza
è guardare i mosaici
di dolore e di pene
che un cuore erige!
veder passare gli spettri
di vite che sfumano.
vedere l’uomo nudo su un pegaso senz’ali.
Vedere la Vita e la Morte,
la sintesi del mondo,
che in spazio profondo
si guardano e s’abbracciano.
Un libro di poesie
È l’Autunno morto:
i versi sono foglie
nere su terre bianche.
E la voce che li legge
è il soffio del vento
che li affonda nei cuori
impenetrabili distanze.
Il poeta è un albero
con frutti di tristezza
e foglie avvizzite
dalle lacrime per ciò che ama.
Il poeta è il medium
della natura
che spiega la sua grandezza
mediante le parole.
Il poeta comprende
tutto l’incomprensibile
e chiama sorelle
cose che si odiano.
Sa che le strade
son tutte possibili
e per questo nell’oscurità
le percorre con calma.
Nei libri di versi
fra rose di sangue,
tristi ed eterne sfilano carovane
che ferirono il poeta
quando piangeva la sera
attorniato ed oppresso
dai propri fantasmi.
Poesia è Amarezzaa
miele celeste che scende
da un favo invisibile
che fabbriacano le anime.
Poesia è l’impossibile
reso possibile.
Arpa
Che invece di corde
ha cuori e fiamme.
Poesia è la vita
che percorriamo con ansia
aspettando chi governi
senza meta la nostra barca.
Dolci libri di versi
sono gli astri che vanno,
nel silenzio muto
al regno del Nulla,
scrivendo nel cielo,
le loro strofe d’argento.
Oh, che pene profonde
e mai alleviate
i dolorosi versi
che i poeti cantano!
Come nell’orizzone
ristoro gli sguardi,
così lascerei su questo
libro l’intera mia anima!

 

Jorge Luis Borges
 
Arte poetica
 
 
 
Che è immortale e povera. La poesia
Torna come l'alba e il tramonto.
Talora nel crepuscolo un volto
Ci guarda dal fondo di uno specchio:
L'arte deve essere come questo specchio
Che ci rivela il nostro proprio volto.
Narrano che Ulisse, sazio di prodigi,
Pianse d'amore scorgendo la sua Itaca
Verde e umile. L'arte e questa Itaca
Di verde eternità, non di prodigi.
Ed è pure come il fiume senza fine
Che scorre e rimane, cristallo di uno stesso
Eraclito incostante, che è lo stesso
Ed è altro, come il fiume senza fine.
 
 
 

 

 

 
La poesia è la voce dell'anima,
quando d'amor langue e soffre,
quando di rabbia s'adira col mondo,
quando la mente arrovellata con parole d'inchiostro
su un foglio debole
 giustifica una voglia di vivere che nasce dal nulla.
Quando tutto tace e il tuo cuore parla,
ti lasci andare senza timore, senza scrupoli,
 impugni la penna,
 animi il pensiero che nasce come muore un sogno all'improvviso,
 partorisci di getto: questa è una poesia.
[L.C.]
                                                                                                                                  
                                         Giusy                                                        
                                                                                                                                                                 
                                                                                                                                                                             
                                                                                                                                                                                  


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