1940 - Debutta nel mondo dei cartoni animati il coniglio Bugs Bunny. Il primo film “girato” per la Warner è: “Una lepre selvatica”.
Il vero Bugs Bunny nasce il 27 luglio 1940 in un corto del geniale Tex Avery, il cartoonist più anarchico, geniale (e saccheggiato) di tutti i tempi. E nasce sotto l’egida della Warner che con i suoi ritmi frenetici, i suoi personaggi ossessivi e le sue gag irriverenti sta alla Disney come un Cuba libre al chinotto, con tutto il rispetto per papà Walt.
Il corto, A Wild Hare, vede Bugs Bunny, l’immancabile carota in bocca, affacciarsi serafico dalla tana per farsi beffe del cacciatore Taddeo scandendo il fatidico “What’s up, Doc?». Il successo è immediato, la calma del coniglio, il suo imperturbabile sarcasmo, esaltato in originale da un acrobatico mix fra l’accento di Brooklyn e quello del Bronx, roba da duri), conquistano gli Usa e presto il mondo intero.
Nel 1941 Bugs (in americano pazzoide, strampalato) compare già in 5 corti e la sua personalità si fa sempre più nitida. Bugs Bunny vince sempre e comunque, contro ogni avversario e perfino contro ogni logica, cosa che avrà il suo peso negli anni dello sforzo bellico. I suoi autori (non solo Avery ma Chuck Jones, Bob Clampett, Fritz Freleng, Robert McKimson) temono addirittura che a forza di prevalere risulti antipatico. Così lo circondano di antagonisti infidi e scorretti .
Malgrado la forte personalità, infatti, il coniglio della Warner è un inguaribile trasformista. E forse anche qui sta la chiave del suo successo. Nell’epocale Chi ha incastrato Roger Rabbit, 1988, faceva se stesso, duettando in sincrono col rivale Topolino. Ma nella sua ultima apparizione al cinema, Looney Tunes Back in Action di Joe Dante, finisce con Daffy dentro i quadri del Louvre assumendo ogni volta lo stile del pittore “invaso”, da Dalì a Munch fino al pointillisme di Seurat. Mai cartoon ebbe omaggio più beffardo e sentito insieme.
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