Fu una tra le più importanti attrici teatrali italiane della fine dell'Ottocento e degli inizi del Novecento simbolo indiscusso del teatro moderno.Nata da una famiglia di attori chioggiotti, crebbe e trascorse l'infanzia tra il nomadismo e il dilettantismo della compagnia girovaga del padre Alessandro Vincenzo Duse e della madre Angelica Cappelletto, andando in scena fin da bambina. La famiglia Duse era imparentata con un' altra famiglia di attori girovaghi, i Vitaliani. Cugina di Eleonora era Italia Vitaliani. Nel 1862, Eleonora, a soli 4 anni, interpretò la parte di Cosetta in una versione teatrale de I miserabili. Nel 1878 conquistò il ruolo di prima amorosa nella compagnia Ciotti-Belli Blanes, e appena ventenne fu a capo di una compagnia con Giacinta Pezzana. Alcune memorabili interpretazioni, come Teresa Raquin di Émile Zola, le procurarono presto l'adorazione del pubblico e l'entusiasmo della critica. Nel 1879 entrerà nella Compagnia Semistabile di Torino di Cesare Rossi, dove porterà a maturazione una sua poetica che raccoglieva le eredità del passato ma che insieme rompeva con la tradizione grandattorica della prima metà dell'800.È proprio in questo periodo, gli anni '80, che la Duse compirà le scelte di repertorio che segneranno il suo percorso artistico e la sua carriera. Un repertorio che le permetterà di esprimere il suo sentimento di crisi rispetto all'epoca di cui faceva parte. Vista la sostanziale assenza di una drammaturgia in Italia (di Giacometti, Giacosa, Torelli, Praga si ricorda un'opera a testa, non molto di più) i testi che sceglieva e predilegeva erano perlopiù le pièce bien faite francesi: moderne, mondane, di forte richiamo per i mutati gusti del mutato pubblico del secondo '800; meccanismi perfetti che intendevano confermare le norme e i valori borghesi. Ma nelle mani della Duse i drammi di Victorien Sardou e di Alexandre Dumas figlio diventavano partiture da smontare per poter essere poi riempite di nuova linfa, del messaggio tutto personale della Duse che quei valori borghesi voleva metterli in crisi, rappresentarli quindi così come nella realtà che la circondava essi si presentavano, non certo confermarli acriticamente. I temi che alla Duse premeva di affrontare erano quelli più spinosi e più rappresentativi della società borghese dell'epoca: denaro, sesso, famiglia, matrimonio, ruolo della donna. Ne usciva il ritratto di una società perbenista ma in realtà ipocrita, luccicante nella vetrina ma marcia nella sostanza, egemonizzata da un dio-denaro regolatore di ogni rapporto umano; un mondo nel quale è impossibile provare delle emozioni sincere. Emergeva poi l'interiorità femminile così come la Duse viveva la sua: un'interiorità rotta, alienata, nevrotica.Nel 1881 Eleonora Duse sposò Tebaldo Checchi, attore nella sua compagnia; l'unione, dalla quale nacque una bambina, Enrichetta, si rivelò presto infelice e terminò con una separazione definitiva.Nel 1884 la Duse si legò ad Arrigo Boito, che adattò per lei Antonio e Cleopatra di William Shakespeare. La relazione con Boito restò sempre segreta e durò, fra alti e bassi, per diversi anni: gli incontri avvenivano presso Ivrea (To) al castello di San Giuseppe dimora di un comune amico.Nel 1909 Eleonora Duse abbandonò il teatro. Pochi anni dopo, nel 1916, interpretò il suo unico film, Cenere, tratto dall'omonimo romanzo di Grazia Deledda.Tornata sulle scene nel 1921, si spense nel corso dell'ultima tournée americana, a Pittsburgh, il 21 aprile1924. È sepolta nel cimitero di Asolo, secondo la sua volontà.
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