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POETI... GRANDI...: Giovanni Pascoli
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 14/02/2010 17:12
 


Valentino

   Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de' tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.
Costa; ché mamma già tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso è vuoto; e cantò più d' un mese,
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a Gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahimè!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!
Poi, le galline chiocciarono, e venne
Marzo, e tu, magro contadinello
restasti a mezzo, così, con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l'uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch' oltre il beccare, il cantare, l'amare,
ci sia qualch'altra felicità.

G.Pascoli



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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: solidea Enviado: 06/04/2010 06:31
 Giovanni Pascoli.
 
 
Giovanni Pascoli
San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912

Giovanni Pascoli  nacque a San Mauro di Romagna nel 1855.Il  padre gli  morì  assassinato  quando  egli   aveva  solo 12  anni; a questo lutto si  sommarono altre tragedie familiari (tra cui  la morte  della madre ) che influenzarono profondamente la sua vita, la sua visione del mondo  e  la  sua  poetica. A Bologna,dopo  la  laurea,  si  avvicinò  a  gruppi anarchici e socialisti ma, in seguito ad una  esperienza  di  carcere  che  lo segnò in maniera pesante, abbandonò la politica attiva.  Decise  di dedicarsi all'insegnamento universitario non tralaciando mai, però, la sua  unica passione:  la poesia, la sua  produzione poetica,vasta ed eclettica, consistette in un incessante sforzo di ricerca metrica e  formale  imperniata su  temi vari, quali: il gusto per le piccole cose, viste con gli  occhi  di un bambino; il  torbido, il nascosto;l'ansioso  bisogno   di quiete, di un " nido "  sereno di  affetti;  il simbolismo;  la  celebrazione,  propria  delle  sue ultime  opere.  Straordinario  erudito,   capace,  nella  sua  costante  opera  di rinnovamento, di   frantumare   il  discorso  letterario  in  fugaci impressioni,  affascinato dai  temi della classicità nei suoi momenti di decadenza (tanto da comporre i " Carmina "  in lingua   latina ). Giovanni Pascoli si spense nel 1912.


Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 06/04/2010 13:19
 
Tra tutti quei riccioli al vento,
tra tutti quei biondi corimbi,
sembrava, quel capo d'argento,
dicesse col tremito, bimbi,
sì... piccoli, sì...
E i bimbi cercavano in festa,
talora, con grido giulivo,
le tremule mani e la testa
che avevano solo di vivo
quel povero sì.
Sì, solo; sì, sempre, dal canto
del fuoco, dall'umile trono;
sì, per ogni scoppio di pianto,
per ogni preghiera: perdono,
sì... voglio, sì... sì!
Sì, pure al lettino del bimbo
malato... La Morte guardava,
La Morte presente in un nimbo...
La tremula testa dell'ava
diceva sì! sì!
Sì, sempre; sì, solo; le notti
lunghissime, altissime! Nera
moveva, ai lamenti interrotti,
la Morte da un angolo... C'era
quel tremulo sì,
quel sì, presso il letto... E sì, prese
la nonna, la prese, lasciandole
vivere il bimbo. Si tese
quel capo in un brivido blando,
nell'ultimo sì.
Giovanni Pascoli

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: solidea Enviado: 26/10/2010 14:22
:18

Autunno

Al cader delle foglie alla massaia
non piange il vecchio cuor, come a noi grami,
chè d'arguti galletti ha piena l'aia;
e spessi, nella luce del mattino,
delle utili galline ode i richiami:
zeppo il granaio, il vin canta nel tino,
cantano a sera intorno a lei stornelli,
le fiorenti ragazze, occhi pensosi,
mentre il grano turco sfogliano; i monelli
ruzzano nei cartocci strepitosi.

G.Pascoli





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