E' difficile uscire dalla prigione del silenzio. Vergogna,dipendenza economica,figli,cultura discriminante....
A volte anche un malinteso amore. Ecco la donna come una falena dibattersi in un mondo di crudeltà;
un mondo di uomini che pensano alla donna come un possesso.Un oggetto per il
loro piacere. Niente tenerezza.Solo gesti duri.Pretese.A volte botte fino a distruggere completamente
corpo e spirito.
In realtà la violenza non è solo quella macroscopica sbattuta in cronaca.E' solo la punta
dell'iceburg...La violenza peggiore è quella ammantata di perbenismo;quella fatta di sopraffazione;di
imposizioni machiste,nel chiuso delle abitazioni.
Spero davvero che il processo di liberazione della donna,iniziato da qualche decennio; di
reale parità e non solo sulla carta,non si arresti;anzi diventi impegno comune alle due metà del cielo...
Lia