Victor Mature - nato Vittorio Maturi -
(Louisville, 29 gennaio 1913 – New York, 4 agosto 1999)
è stato un attore statunitense, molto popolare tra gli anni cinquanta
e sessanta per aver interpretato da protagonista alcune celebri pellicole
di genere storico e biblico.
Victor Mature vantava origini italiane: il padre Marcello Gelindo Maturi, infatti, era un arrotino originario di Pinzolo (Trentino-Alto Adige), che emigrò nel 1912 negli Stati Uniti e lì conobbe la sua futura moglie, Clara P. Ackley, di origini svizzere. Nonostante la ferma opposizione della famiglia, il giovane Vittorio Maturi si trasferì giovanissimo in California per studiare recitazione presso la Pasadena Playhouse. Per rendere il proprio nome più "cinematografico", convertì Vittorio Maturi nel definitivo nome d'arte di Victor Mature. Dopo una prima marginale apparizione nel film La casa delle fanciulle (1939), Mature ottenne il suo primo ruolo cinematografico da protagonista nel 1940, quando venne scelto per interpretare il ruolo di un cavernicolo in Sul sentiero dei mostri, pellicola di ambientazione preistorica. Il film rappresentò il trampolino di lancio per il giovane attore, che venne scritturato dalla 20th Century Fox e interpretò una serie di commedie brillanti, spesso affiancato alla star femminile della casa produttrice, Betty Grable. La coppia Mature-Grable fu anche protagonista di Situazione pericolosa (1941), uno dei primi esempi di pellicola del genere noir che raggiungerà l'apice della popolarità durante gli anni quaranta. Mature interpreta la parte di un giovanotto che viene ingiustamente accusato di omicidio da un poliziotto psicopatico. Nello stesso anno Mature apparve in un altro noir di successo, I misteri di Shanghai, un curioso thriller di ambientazione decadente ed esotica, in cui interpretò il ruolo del losco Doctor Omar. Dopo aver prestato servizio militare presso la Guardia Costiera degli Stati Uniti, durante la Seconda guerra mondiale, Mature rientrò a Hollywood al termine del conflitto e ottenne subito un ruolo di prestigio nel western Sfida infernale (1946), diretto da John Ford, a fianco di Henry Fonda. Mature interpretò efficacemente il personaggio di Doc Holliday, conferendo dignità e spessore alla figura del malinconico e tormentato medico affetto da tubercolosi. L'anno successivo, Mature si riconfermò ottimo interprete del genere noir, nei panni del gangster Nick Bianco, ne Il bacio della morte (1947), accanto all'esordiente Richard Widmark, cui fece seguito L'urlo della città (1948), in cui interpretò il ruolo di un poliziotto italo-americano, accanto a un altro attore specializzato nel genere, Richard Conte. Nonostante il successo di entrambi i film, Mature continuò ad alternare ruoli di maggior impegno, come quello del campione di football americano in crisi ne Il gigante di New York (1949), a pellicole minori, come le commedie Ho sposato un demonio (1949) e Una famiglia sottosopra (1950). Nel 1949 Mature inaugurò la parentesi delle pellicole "storiche", quando venne scritturato per il ruolo grazie al quale è oggi maggiormente ricordato, quello del gigante Sansone, biblico personaggio irretito dalla cinica filistesa Dalila nel kolossal Sansone e Dalila, diretto da Cecil B. De Mille. Grazie al successo del film, Mature poté ulteriormente sfruttare il suo fisico possente e i suoi lineamenti marcati in altre memorabili interpretazioni di personaggi epici, come in Androclo e il leone (1952) e come nel ruolo del greco Demetrio ne La tunica (1953), in cui recitò a fianco di Richard Burton e Jean Simmons. La pellicola entrò subito nella storia del cinema, trattandosi del primo film girato con la tecnica del Cinemascope. La tunica ottenne inoltre un discreto successo di pubblico, tanto da avere un sequel l'anno successivo, dal titolo I gladiatori (1954), in cui Mature riprende il ruolo di Demetrio. Sempre nel 1954, Mature chiuse il suo filone storico con Sinuhe l'egiziano, in cui recitò accanto a Edmund Purdom e all'istrionico Peter Ustinov. Dopo la metà degli anni cinquanta, Mature trovò ruoli sempre meno interessanti e, tranne rare eccezioni quali il dramma romantico Bambola cinese (1958), si dedicò in particolare a pellicole d'avventura, trasferendosi per un certo periodo in Gran Bretagna. Dopo la partecipazione a Annibale (1960) e a I Tartari (1961), due co-produzioni internazionali di genere storico, dalla prima metà degli anni sessanta Mature diradò le sue apparizioni sullo schermo, dedicandosi all'altra sua grande passione: il golf. Nel 1966 ebbe occasione di lavorare in Italia con Vittorio De Sica, che lo diresse nella commedia Caccia alla volpe, in cui Mature prende garbatamente in giro se stesso, nella parte di una popolare star del cinema in declino. A dispetto del suo fisico statuario e dei suoi lineamenti forti e spigolosi, il rude e severo Mature non è passato alla storia per aver incarnato personaggi di "cattivo", anzi, i ruoli in cui risultò più efficace furono principalmente drammatici, dalla forte carica emotiva, e comunque sempre positivi. Essendo stato un attore assai popolare presso il pubblico, Mature rimase fortemente impresso nell'immaginario collettivo, ma fu anche osteggiato, spesso in maniera eccessiva, dalla critica, che gli rimproverava una scarsa espressività; ad ogni modo, bisogna riconoscere che ebbe il gran merito di mettersi più volte in discussione, arrivando ad interpretare i ruoli più svariati e mostrando una grande versatilità. Egli stesso, riconoscendo di aver reso un cattivo servizio alla propria carriera, operando frequenti infelici scelte professionali, ebbe a dichiarare: "Non avevo mai nulla da ridire e accettavo sempre quello che mi proponevano". Per quanto riguarda l'aspetto privato della sua vita, Mature si sposò per ben 5 volte. Il primo matrimonio con Frances Charles terminò con l'annullamento; successivamente si risposò con Martha Kemp, Dorothy Stanford Berry e Adrienne Joy Urwick. Dopo aver ottenuto il divorzio anche dalla Urwick, Mature sposò Loretta Serena, dalla quale ebbe Victoria, la sua unica figlia. Nel 1999, ormai ottantaseienne, Victor Mature si ammalò di leucemia e, dopo una breve agonia, morì il 4 agosto. Fu sepolto a Louisville, sua città natale, nella cappella di famiglia presso il cimitero di St. Michael.