Renato Salvatori
(Seravezza, 20 marzo 1933 – Roma, 27 marzo 1988)
è stato un attore italiano.
Bagnino di salvataggio, diciottenne, presso uno stabilimento balneare di Forte dei Marmi viene scoperto da Luciano Emmer che lo sceglie per una parte nel film Le ragazze di Piazza di Spagna (1952), ma il primo ruolo da protagonista gli venne affidato in Jolanda la figlia del corsaro nero diretto da Mario Soldati nel 1952. La popolarità arrivò grazie al ruolo di Salvatore nella trilogia di Dino Risi Poveri ma belli (1956), Belle ma povere (1957) e Poveri milionari (1958). Buon successo di pubblico ottenne anche nel dittico La nonna Sabella (1957 e La nipote Sabella (1958, al fianco di Tina Pica e in I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli e nel sequel Audace colpo dei soliti ignoti (1960) di Nanni Loy. Fu anche buon interprete drammatico in pellicole come I magliari (1959) al fianco di Alberto Sordi e in Era notte a Roma (1960) , ma il ruolo fondamentale per Salvatori fu quello di Simone in Rocco e i suoi fratelli (1960). Sul set di questo film incontrò l'attrice francese Annie Girardot, che sposò due anni più tardi e strinse una fraterna amicizia con Alain Delon, che anche negli anni del declino lo volle accanto a sé in alcuni film poliziotteschi. Non mancano nella filmografia di Renato Salvatori altre prove coraggiose, come La banda Casaroli (1962), o film polemici e controcorrente come Una bella grinta , Smog o Omicron, film che volevano rappresentare la risposta italiana alla nouvelle vague. I suoi ultimi ruoli importanti furono in Queimada e in La prima notte di quiete, ancora una volta accanto all'amico Delon. Le sue ultime apparizioni cinematografiche lo videro relegato in ruoli di contorno, benché diretto da figure di prestigio. Dal matrimonio con la Girardot ebbe una figlia, Giulia, oggi attrice. Anche dopo il loro divorzio, i due rimasero sempre in ottimi rapporti. Salvatori ha avuto un secondo figlio, Nils, dal successivo matrimonio con la fotomodella tedesca Danka Schroeder. Negli anni settanta, forse per le delusioni relative al declino professionale, cominciò ad avere problemi di alcolismo. Nel 1984 entrò in politica come addetto alle relazioni esterne del Ministero dei Trasporti, ma il fisico era già minato dalla cirrosi. Muore a Roma il 27 marzo 1988.