A causa della professione del padre, visse gli anni dell'infanzia in varie città per tornare poi, nel 1936, nella natìa Cremona dove, quattordicenne, trovò lavoro come operaio nel salumificio Negroni. Nel tempo libero, recitava in una filodrammatica del dopolavoro aziendale. Il suo debutto teatrale, però, era avvenuto al teatro Donizetti di Bergamo, quando aveva soli quattro anni.Durante la seconda guerra mondiale fu chiamato alle armi e si dedicò con impegno ad organizzare spettacoli di varietà per i commilitoni. Dopo l'armistizio dell'8 settembre ritornò a Cremona dove lavorò come archivista. La passione per lo spettacolo, nel 1945, lo indusse ad abbandonare il lavoro e trasferirsi a Milano. Qui partecipò ad una serata per dilettanti tenuta al Teatro Puccini a seguito della quale venne scritturato dalla compagnia teatrale di Wanda Osiris. Nel 1950 esordì al cinema al fianco di Walter Chiari. L'anno seguente conobbe Raimondo Vianello con cui formò una coppia comica di grande successo che dal 1954 al 1960 lavorò per la neonata Rai Tv. A consacrare la coppia sul piccolo schermo fu il varietà Un due tre; la comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e "inglese" di Raimondo si compenetravano a vicenda con ottimi risultati comici.Dopo numerose farse cinematografiche e televisive, Tognazzi negli anni sessanta passò alla commedia all'italiana, dando un apporto molto personale al genere: al suo interno infatti giocò magistralmente la carta delle sue radici equidistanti tra l'operosa Milano e la godereccia Bassa Padana tra Cremona, Piacenza e Modena, interpretando personaggi emiliani, e più specificamente parmigiani, in modo assolutamente convincente, come (La Califfa, 1971; Questa specie d'amore, 1972) e poi (La tragedia di un uomo ridicolo, 1981: che valse a Tognazzi la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Attaccatissimo alla sua terra e alla sua città - non era infrequente trovarlo allo stadio Zini a tifare per la Cremonese - Ugo ritagliava spesso per i suoi personaggi battute in dialetto cremonese. Leggendarie sono quelle, numerose, contenute nel film La marcia su Roma (1962). Nella pellicola che lo lanciò nel cinema satirico, Il federale (1961) .Proprio parallelamente a quelle esperienze di cinema d'autore, peraltro, il sibarita e trasgressivo Ugo si impegnò nelle trilogie di Amici miei (1975, 1982, 1985) e Il vizietto (1978, 1980, 1985), che ebbero grande successo di pubblico. Si è autodiretto al cinema più volte (Il mantenuto, 1961; Il fischio al naso, 1966; Sissignore, 1968; Cattivi pensieri, 1976; I viaggiatori della sera, 1979), e nel 1970 anche nella serie televisiva FBI - Francesco Bertolazzi investigatore.Negli anni ottanta si dedicò soprattutto al teatro, recitando in Sei personaggi in cerca d'autore a Parigi (1986) e ne L'avaro (1988). Esperto culinario e grande "tombeur de femmes", ma anche amico sincero di Gassman, Villaggio, Salce e Monicelli, negli ultimi anni della sua vita Tognazzi si ammalò di depressione - il male oscuro che condivise personalmente con lo stesso Gassmann - e morì improvvisamente, nel sonno, il 27 ottobre 1990 a Roma per un'emorragia cerebrale, è sepolto a Velletri. Vent'anni dopo la figlia Maria Sole presenta alla Festa del Cinema di Roma un documentario per ricordarlo: Ritratto di mio padre. Oltre che per la goliardia, Ugo Tognazzi è stato famoso per la sua passione per le donne e per i suoi eleganti corteggiamenti, tipici del suo carattere. Nel 1955 s'innamora di una ballerina della sua rivista, tal irlandese Pat O'Hara, e dalla quale nacque Ricky Tognazzi, oggi attore e soprattutto regista conosciuto ed apprezzato. Con Pat non si sposa, e la storia dura fino a circa il 1961. Nel 1962 conosce Margaretha Robsahm, attrice norvegese, che sposa nel 1963 e l'anno seguente nasce Thomas, che ora si divide tra produzione e regia. Con Margaretha, Ugo vive tre anni, di cui uno tra l'Italia e la Norvegia. Nel 1965, Ugo incontra quella che poi diventerà la donna della sua vita, Franca Bettoja. È anche lei attrice, bella e raffinata. Ugo sposa Franca nel 1972, a Velletri, dove i due misero su una bellissima ed accogliente grande casa comune. Dalla loro relazione, nascono due figli: Gianmarco Tognazzi nel 1967, anche lui attore affermato, e Maria Sole Tognazzi nel 1971, regista. I figli precedenti sono sempre stati di casa, soprattutto Ricky, mentre Thomas che continuava a vivere con la madre Margaretha ha fatto sempre la spola tra l'Italia a la Norvegia per unirsi a loro.