



PALOMMA 'E NOTTE
LA STORIA - LA POESIA - LA CANZONE -
a cura di Tony Kospan
L'autore di questa classicissima canzone poesia napoletana
è il grande poeta napoletano Salvatore Di Giacomo
e la poesia è dedicata alla sua donna... Elisa.
La storia di questa canzone ce la racconta direttamente
il giornalista e scrittore Raffaele La Capria
che la pubblicò sul "Corriere della Sera"....
descrivendo anche la storia del loro contrastato amore...
"Quando si conobbero (nel 1905) Salvatore ed Elisa, lui era un uomo di quarantacinque anni, lei una ragazza di 26. Salvatore era un bell' uomo, un vero napoletano dagli occhi sognanti, un poeta già celebre, riconosciuto, i suoi versi erano cantati dovunque, e tutto questo creava intorno alla sua persona un' aura romantica, un fascino che poteva fare innamorare qualsiasi ragazza, soprattutto una ragazza come Elisa. Elisa era «' na giovane vestuta / cu ' na vesta granata, auta e brunetta» (una giovane vestita/con una veste granata, alta e brunetta ntk).
Studiava per diventare insegnante e ancor più per essere indipendente, per emanciparsi dalla protezione familiare, cosa poco comune a Napoli in quel tempo.

Ardita ed emancipata doveva essere davvero se, dopo qualche incontro con Salvatore Di Giacomo alla Biblioteca Lucchesi Palli - da lui diretta - gli scrisse una lettera talmente intraprendente per una ragazza di quell' ambiente e di quell' educazione, da lasciare stupiti.
«Mio buono e caro signor Di Giacomo... se non fossimo stati in mezzo alla gente ve lo avrei detto ieri stesso quanto sto per dirvi ora. Io vi amo: ecco la verità, e lo so e lo sapevo da un pezzo, e non volevo confessarlo né a voi né a me. Io vi amo, e ora ve lo dico così com' è. è bene, è male dirvelo? Che cosa ne penserete? Io non so... Sappiatela tutt' intera questa verità, sappiatela così rudemente, così bruscamente com' è sempre l' impeto dell' anima mia: sappiatela e fate quel che volete...».
Salvatore non era libero, Elisa aveva una rivale, una tremenda rivale: mammà."
Per amor di brevità essendo l'articolo lunghetto ne sintetizzo la parte centrale per riprenderlo poi in quella finale...

- Il loro amore fu molto tormentato prima per l'invadenza della madre e poi per le liti in cui il poeta accusava Elisa di civetterie... tradimenti etc...
Si amarono così d'un amore molto tormentato ma tenace per 11 anni e continuarono ad amarsi, sempre in questo modo, anche dopo il matrimonio... fino a quando Salvatore costretto all'immobilità ed amorevolmente curato da lei si spense...
Elisa impazzita dal dolore distrusse tutte le lettere che lui le aveva inviato ma per caso dimenticò in un cassetto "quelle che vanno dal luglio del 1906 al dicembre del 1911e che ci hanno permesso di raccontare la storia di questo strano amore."

Continua l'articolo: "Voglio chiudere il mio racconto con una delle poesie scritte da Di Giacomo, una di quelle che più amo, e una di quelle certamente dedicate ad Elisa: Palomma 'e notte.
Il poeta una sera vede una farfallina girare e rigirare intorno a una candela accesa. E l' avverte: questa è una fiamma, ti può bruciare le ali, non è una rosa e nemmeno un gelsomino. Va' via, torna all' aria fresca, non vedi che anche io resto abbagliato dalla fiamma e per allontanarti mi brucio?
è chiaro che la farfallina è Elisa e chi vorrebbe allontanarla, ma chi si brucia la mano, è Salvatore."

La poesia, scritta nel 1904, divenne una canzone nel 1907. La musica fu composta da Francesco Buongiovanni... e direi che si tratta di un'accoppiata sublime.
La canzone è considerata una delle più belle della grande tradizione classica napoletana...

Qui di seguito possiamo ascoltarla cantata da Peppino di Capri potendo leggerne il testo in originale ed in italiano...
e se lo si desidera... la si può ascoltare anche nella versione più classica di Sergio Bruni...
CIAO DA ORSO TONY

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