ed anche se ne è una delle espressioni più belle e più alte...
vive nel mondo e col mondo...
nelle sue gioie e nei suoi dolori...
Oggi 66° anniversario della tragedia di Hiroshima
non possiamo non rivolgere un pensiero a quel che
accadde allora...
E desidero farlo... in poesia...
per ed insieme a tutti gli amici
che amano la poesia...
LA BAMBINA DI HIROSHIMA Nazim Hikmet
Apritemi sono io… busso alla porta di tutte le scale ma nessuno mi vede perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta tanti anni fa. Tanti anni passeranno. Ne avevo sette, allora : anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati, avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro. Un pugno di cenere, quella sono io poi anche il vento ha disperso la cenere.
Apritemi ; vi prego non per me perché a me non occorre né il pane né il riso : non chiedo neanche lo zucchero, io : a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma, per favore, uomini di tutta la terra firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini e possano sempre mangiare lo zucchero.
Se ci fa piacere ascoltiamo anche questa musica
composta per ricordare l'immensità di questa tragedia...