De: solidea (Mensaje original) |
Enviado: 13/08/2011 06:12 |
Inizia poco più che maggiorenne con il paracadutismo e si dedica quindi al volo acrobatico. Dopo l'aria passa all'esperienza sul mare: nel 1972 attraversa l'Atlantico del nord in solitaria e per buona parte del viaggio senza l'uso del timone. Dal 1 novembre 1973 al 7 dicembre 1974 esegue la circumnavigazione del globo in solitaria da Est verso Ovest con un tipo di barca a vela, chiamato Surprise. Questo giro del mondo nella direzione opposta ai venti e alle correnti predominanti lo fa di fatto entrare come primo italiano nell'olimpo dei suoi predecessori. In compagnia del fido Armaduk, il suo cane Husky, conquista a piedi il Polo Nord. Negli anni '80 diventa conduttore televisivo e abile divulgatore, mettendo a frutto le proprie capacità di esploratore, con il fortunato programma d'avventura da lui creato Jonathan - dimensione avventura, precursore in Italia di tutto il filone ora molto apprezzato sui documentari e le trasmissioni con tematiche ambientali. Pubblica sulle pagine del Corriere dei Ragazzi la storia delle sue imprese. Dopo il mare è la volta del deserto: partecipa a tre edizioni della Parigi-Dakar e a tre Rally dei Faraoni. Il 12 settembre 1992 è vittima di un terribile incidente in Turkmenistan, durante il raid Pechino-Parigi nel quale compone un equipaggio con Giacomo Vismara. Il fuoristrada si ribalta, il suo compagno esce miracolosamente illeso, ma Fogar subisce la frattura della seconda vertebra cervicale e rimane quasi completamente paralizzato. Questa disgrazia non riesce a domare il suo spirito d'avventura: nel 1997, su una sedia a rotelle basculante, partecipa al giro d'Italia in barca a vela. Non smettendo mai di lottare e non arrendendosi alla malattia dice: «Io resisto perché spero un giorno di riprendere a camminare, di alzarmi da questo letto con le mie gambe e di guardare il cielo...». In questo periodo è testimonial per la campagna di raccolta fondi dell'associazione miolesi e per la crociata di Greenpeace contro la caccia alle balene. Muore il 23 agosto 2005 per infarto cardiaco. Viene sepolto nel Cimitero monumentale di Milano. Il 26 ottobre 2006 Francesca Fogar riceve una targa in memoria del padre Ambrogio dal Centro Comunità Europea Arte e Cultura O.N.L.U.S. Sempre nel 2006, dopo un anno dalla scomparsa del padre Ambrogio, scrive insieme alla giornalista Marta Chiavari un libro-intervista, intitolato Ti aspetto in piedi, che ripercorre le tappe del loro rapporto padre-figlia. È stato nominato commendatore della Repubblica Italiana, ha ricevuto la medaglia d'oro al valore marinaro e gli è stato dedicato un asteroide.
Un asteroide gli è stato dedicato dagli astronomi che l'hanno scoperto: si chiama: Ambrofogar Minor Planet 25301.
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