Nacque nel 1801 da Luigi Sante Bassi, impiegato della dogana pontificia e da Felicita Rossetti, cameriera originaria di San Felice sul Panaro. In gioventù, sembra a causa di una delusione amorosa, divenne novizio barnabita e nel 1821 pronunciò i voti a Roma, nella chiesa di San Carlo. Divenne un predicatore piuttosto famoso e, nei suoi lunghi e numerosi viaggi per l'Italia, vivendo sempre in povertà, fu seguito spesso da molte persone attratte dalla sua testimonianza di fede. Durante i moti rivoluzionari del 1848 non ebbe esitazioni ad unirsi alle forze di Papa Pio IX per difendere l'Italia. Con acceso patriottismo diffuse lo spirito rivoluzionario fra soldati e popolazione. Fu ferito a Treviso il 12 maggio 1848 e portato a Venezia, all'epoca governata dall'Austria. Rimase nella città lagunare e, dopo la sua guarigione combatté per la Repubblica di San Marco (1848-49). Successivamente tornò a Roma, dove vide la nascita della Repubblica Romana. Dopo la caduta della Repubblica Romana fuggì alla volta di Venezia con Garibaldi, ied altri. Giunti nella Repubblica di San Marino, il gruppo si separò. Bassi, partito da San Marino, con Livraghi, cadde per la seconda volta nelle mani degli austriaci il 2 agosto nei pressi di Comacchio. Trasferito a Bologna la sera del 7 agosto, venne fucilato senza nessun processo per volontà del capitano auditore Carl Pichler von Deeben ed in grande fretta l'8 agosto 1849, vicino alla Certosa, insieme a Giovanni Livraghi. Alla morte aveva quarantotto anni. Il 18 agosto 1849 gli austriaci, per impedire che i cittadini di Bologna manifestassero i propri sentimenti di approvazione ed affetto sulla tomba del Bassi, riesumarono il suo corpo traslandolo nel cimitero della Certosa. Messina ha dedicato una strada, parallela al Viale San Martino, principale arteria cittadina, al patriota. La città di Bologna ha intitolato ad Ugo Bassi, giustiziato per aver combattuto per un'Italia unita, libera e democratica, il tratto centrale della via Emilia, Ancona la piazza centrale della cosiddetta "seconda Ancona", cuore popolare della città; recentemente ha fatto lo stesso Padova, dedicandogli una nuova via presso un complesso di edifici universitari in zona Piovego.