Nacque a Palermo nel popolare rione del Capo. Famiglia poverissima del proletariato palermitano, quarto di diciotto figli, racconta come egli salasse le pietanze di legumi perché i fratelli e i cugini ne mangiassero meno, ovviamente a suo favore. Non poté completare neanche le elementari poiché dovette iniziare a lavorare con il padre come muratore. I genitori emigrarono in cerca di fortuna e lui restò a Palermo lavorando come artigiano, realizzando icone sacre sui marciapiedi, poi come garzone in pasticceria e facchino alla stazione. Franchi, per sua fortuna, fu sempre attratto dalla recitazione e dalla comicità, arti in cui era incredibilmente dotato. Lo si vedeva girare per la città come banditore, suonando la grancassa ed aggiungendo elementi di comicità alle sue "esibizioni", e questa fu l'occasione per venire notato da Salvatore Polara, un musicista napoletano che nel 1945 lo inserì nel suo gruppo: gli Striscianti. Franchi riceveva uno stipendio di 6 lire a settimana, una paga dignitosa per il tempo. Questo giovane talento eclettico e clownesco realizzò concerti musicali per le vie, le piazze e per i ristoranti di tutta la Sicilia, nella cosiddetta posteggia, nonché spettacoli comici all'aperto e animazioni per cerimonie come matrimoni e battesimi. Franchi divenne imitatore di personaggi famosi come Totò, Benito Mussolini ed Adolf Hitler. La sua incredibile mimica facciale era il suo pezzo forte. Fu militare a Bologna. Al suo ritorno in Sicilia, riprese a fare l'attore. Conobbe e sposò Irene Gallina dalla quale ebbe due figli: Maria Letizia e Massimo. Qui debuttò al teatro Golden di Palermo. All'inizio degli anni Cinquanta la vita di Franchi ha una svolta. Francesco Ingrassia detto Ciccio era attore in una compagnia teatrale e veniva regolarmente pagato. Quasi per sbaglio i due si incontrarono per le strade di Palermo e da lì iniziò una lunga collaborazione, che avrebbe dato vita a una coppia definita d'oro per gli incassi altissimi e per il grande successo che ebbe nel pubblico. Realizzarono insieme 132 film. Ciò non deve far pensare che l'amicizia tra Franco e Ciccio fosse stabile: ci furono, e spesso in diretta televisiva, sonore litigate fra i due (storica è rimasta la baruffa in una trasmissione condotta da Raffaella Carrà, ovviamente in diretta). In genere Ciccio accusava Franco di megalomania, mentre Franco rimproverava al compagno una certa arroganza. Il momento di maggior crisi fra i due si ebbe tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta. Nei periodi di lontananza da Ciccio, Franco continuò ad interpretare lo stesso genere di film. Fece anche il cantante e nel 1970 prese parte al 18° Festival della Canzone Napoletana, dove si aggiudicò il secondo posto con il brano O e anche A mossa. Il muro che si era creato tra lui e Ciccio cadde nel 1974, allorché Ingrassia lo scelse per interpretare il suo film Paolo il freddo. C'è infatti da dire che, a differenza di Ciccio, Franco non volle mai fare il regista, non sentendosi portato per questo ruolo. Negli anni Ottanta Franco Franchi cambiò completamente registro: ridusse notevolmente la sua presenza al cinema e volle impegnarsi anche in film drammatici o "di alto livello intellettuale". Nel 1984 apparve in Kaos, e nel 1987 ebbe una parte in Tango blu . Durante il programma Grand Hotel, a causa di un malore di Ciccio, Franco aveva dovuto lavorare per cinque puntate con l'attore Giampiero Ingrassia, figlio di Ciccio, che sostituì il padre sino al suo rientro nelle ultime puntate. Nel luglio del 1992, a Napoli, durante le registrazioni del varietà di Raitre Avanspettacolo è Franchi a dover lasciare, a causa di un attacco cardiaco con immediato ricovero all'ospedale San Paolo. La morte lo colse il 9 dicembre 1992 a Roma, presso la clinica Villa Flaminia, dove era stato più volte ricoverato durante la grave malattia al fegato: la notizia fu accolta con grande tristezza e commozione da milioni di persone, cui egli aveva regalato la gioia di un sorriso. Al suo funerale parteciparono migliaia di persone, tutte unite nel ricordare quel gran genio di Franco. Riposa nel cimitero "Ai rotoli" di Palermo.