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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: L ORIGINALITA IN POESIA... IN MUSICA E... NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 07/10/2011 23:42
 

 

 

 

 

L'ORIGINALITA' IN POESIA... IN MUSICA E... NON SOLO...

a cura di Tony Kospan


Stavolta mentre l'autunno sta tentando
di affermarsi sulla nostra penisola…
dedichiamo questa domenica
ad un tema che da sempre affascina e… stupisce…

L’ORIGINALITA’

 

 

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Nel vasto… fantastico mondo della poesia
non manca infatti un genere del tutto particolare
che anzi occupa un posto importante…
ed ha da sempre tantissimi estimatori.


Parlo delle poesie talvolta dissacranti talvolta divertenti….
ed in ogni caso inconsuete o sorprendenti
ma sempre dense di umori e sapori anticonformisti
che consentono di vedere le cose della vita
da un diverso punto di vista.

 

 


Questo genere di poesia ha sempre avuto cultori ed estimatori…
ma sfugge a qualsiasi classificazione
in quanto spazia dal comico al tragico…
dal trasgressivo al volgare... etc...
ma sempre c'è sorpresa per il lettore…

 


Certo oggi… è difficile sorprenderci…
in quanto sembra che ormai abbiamo visto e letto e tutto
ed anche il contrario di tutto…
eppure… la poesia può sorprenderci ancora…

 

 

Come sempre mi piacerebbe leggere,
qui di seguito o nell'area discussioni del
Fantastico Mondo della Poesia,
quelle che sul tema piacciono a voi.

 

Le immagini sono tutte di Jim Warren.

 

 

 

 

AH SMETTI SEDIA...
Patrizia Cavalli

Ah smetti sedia di esser cosi sedia!
E voi, libri, non siate così libri!
Come le metti stanno, le giacche abbandonate.
Troppa materia, troppa identità.
Tutti padroni della propria forma.
Sono. Sono quel che sono, Solitari.
E io li vedo a uno a uno separati
e ferma anch'io faccio da piazzetta
a questi oggetti fermi, soli, raggelati.
Ci vuole molta ariosa tenerezza,
una fretta pietosa che muova e che confonda
queste forme padrone sempre uguali, perché
non è vero che si torna, non si ritorna
al ventre, si parte solamente,
si diventa singolari.

 

 

CHI SONO?
Aldo Palazzeschi

Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
"follia".
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore la tavolozza dell'anima mia:
"malinconia".
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
Nella tastiera dell'anima mia:
"nostalgia".
Son dunque...che cosa?
Io metto una lente
Davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia.

 

 

IO E TE PARTIREMO
Stefano Benni

Io e te partiremo
su un aereo di carta
in tre ore per passare il mare
dove il vento ci porta

un aereo di carta di giornale
che porta la notizia che
io e te siamo partiti
e non si sa dove siamo finiti

e cadremo alla fine giù
tra gli indigeni sbigottiti
tu sarai principessa, io cuoco

con l'aereo di carta faremo
la prima notte un gran fuoco
e così ritornare
indietro non si può

ti darò le perle che trovo
nelle ostriche del brodetto
ti andrà via col sole integrale
il segno del reggipetto

e tutte le notti
con la luna che ci tiene svegli
faremo l'amore l'amore
senza tregua come conigli

e diranno basta maiali
gli indigeni scandalizzati
siamo in un posto libero
ma voi siete troppo liberati

per favore, per favore
un poco di pudore
un poco di pudore
non ve ne approfittate
anche se questa è l'isola dell'amore

 

 

LA MASCHERA
William Butler Yeats

"Togli quella maschera d'oro ardente
Con gli occhi di smeraldo."
"Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
Di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
Benché non freddi."
"Volevo solo scoprire quel che c'è da scoprire,
Amore o inganno."
"Fu la maschera ad attrarre tua mente
E poi a farti battere il cuore,
Non quel che c'è dietro."
"Ma io debbo indagare per sapere
Se tu mi sia nemica."
"Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
Che importa, purché ci sia fuoco
In te, in me?".

 

 

BUKOWSKI NON SA VESTIRE
Charles Bukowski

Bukowski non sa vestire,
Bukowski non sa parlare,
Bukowski ha paura delle donne,
Bukowski ha lo stomaco in cattivo arnese,
Bukowski é pieno di terrori,
odia i vocabolari,
le monache,
le monete,
gli autobus,
le chiese,
le panchine del parco,
i ragni,
le mosche,
le pulci,
i depravati;
Bukowski non ha fatto la guerra.
Bukowski é vecchio,
Bukowski non fa volare un aquilone da 45 anni;
se Bukowski fosse una scimmia
lo caccerebbero dalla tribù...

 

divisore

 

CIAO DA TONY KOSPAN CHE HA TROVATO IL TEMPO,
NON SI SA COME,
PER NON MANCARE A QUESTO APPUNTAMENTO...

 

 



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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: primula46 Enviado: 09/10/2011 14:12
 
 
Il tema poetico di questa domenica:










Per fare una prateria ci vuole un'ape e una gaggia,
un'ape, una gaggia,
e fantasia.
La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente.

Emily Dickinson,
trad. Massimo Bacigalupo






Il pavone


Quando quest'uccello fa la ruota,
con le penne che strascicano a terra,
sembra più bello ancora,
ma si scopre il culo.


Guillaume Apollinaire,
trad. Renzo Paris






Anacreontica

Mi disse un pastore,
quand'ero bambina,
che un serpe era Amore,
che morde se può.
E il core molti anni
le insidie e gl'inganni
del serpe schivò.
Ma quando improvviso
apparvemi al fonte
il giovane Euriso
giurandomi fe',
fra palpiti il core
si accorse che Amore
un serpe non è.

Alessandro Manzoni



 








A morte la minestra

Metti, o canora musa, in moto l'Elicona
e la tua cetra cinga d'alloro una corona.
Non già d'Eroi tu devi, o degli Dei cantare
ma solo la Minestra d'ingiurie caricare.
Ora tu sei, Minestra, dei versi miei l'oggetto,
e dirti abominevole mi porta gran diletto.

O cibo, invan gradito dal gener nostro umano!
Cibo negletto e vile, degno d'umil villano!
Si dice, che resusciti, quando sei buona, i morti;
ma il diletto è degno d'uomini invero poco accorti!

Or dunque esser bisogna morti per goder poi
di questi benefici, che sol si dicon tuoi?
Non v'è niente pei vivi? Si! Mi risponde ognuno;
or via su me lo mostri, se puote qualcheduno;
ma zitti! Che incomincia furioso un tale a dire;
ma presto restiamo attenti, e cheti per sentire:
"Chi potrà dire vile un cibo delicato,
che spesso è il sol ristoro di un povero malato?"

E' ver, ma chi desideri, grazie al cielo, esser sano
deve lasciar tal cibo a un povero malsano!
Piccola seccatura vi sembra ogni mattina
dover trangugiare la "cara minestrina"?

Giacomo Leopardi








Molti somari ho scritto in una lista


Molti somari ho scritto in una lista,
che pretendon saper di poesia,
e ne san tanto quanto un ateista
ne può sapere di teologia.
Se t'incontran talotta per la via,
tosto di non vederti fanno vista;
e pur, se chiedi lor Dante chi sia,
dicon che dante gli era un secentista.
Ti citano il rimario del Ruscelli,
come farebbe un turco l'Alcorano,
e ne san quanto i gufi e i falimbelli.
E, se ti leggon un sonetto strano,
si van ringalluzzendo, e si fan belli,
e dicon ch'è di stile alto e sovrano.
Or questa lista in mano
io dòtti, o nume che in Parnaso imperi,
acciocché gli conoschi questi seri
fuor dei poeti veri;
e tu, Petaso, se ti montan suso,
rompi pur loro con un calcio il muso.


Giuseppe Parini









L'indifferente


Io sono tuo padre.
Ah, sì?...
Io sono tua madre.
Ah, sì?...
Questo è tuo fratello.
Ah, sì?...
Quella è tua sorella.
Ah, sì?...


Aldo Palazzeschi








L'abitudine


Le mie amichette sono tutte gobbe:
adorano la loro madre.
I miei animali son tutti vincolanti,
hanno piedi di mobile
e mani di finestra.
Il vento si sforma,
gli serve un abito su misura,
smisurato.
Ecco perché
dico la verità pur senza dirla.

Paul Éluard,
trad. Silvano Del Missier







Buona domenica...quel che resta
scusate il ritardo...un abbraccio







 
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