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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 29/10/2011 17:44 |
Hopper- Stanza a Brooklyn
IL SENSO DELLA VITA
E
LA CONDIZIONE UMANA
IN POESIA E...
a cura di Tony Kospan
Siamo ormai nel pieno della stagione di passaggio tra il calore e la luce dell’estate ed il freddo ed il buio dell’inverno.
Il ritorno all’ora reale e dunque all’evidente brevità del giorno… le catastrofi naturali che si susseguono in Italia e nel mondo... non possono non farci meditare un pò sul senso del nostro vivere.
L’angelo ferito – Simberg
Nonostante tutto il nostro potere tecnologico la natura con la sua forza ed i suoi cicli…
domina sempre e comunque la nostra vita… insieme all'incancellabile mistero del suo significato.
Inutile dire che queste domande l'Uomo se le è poste fin da quando ebbe consapevolezza di sé e del suo destino
e da sempre i poeti, dai più grandi ai più piccoli, spessissimo
hanno dedicato a questo fondamentale tema i loro versi...
Seneca (Cordova, 5 a.C. - Roma, 65 d.C.)
Ecco cosa ne pensava il filosofo latino Seneca...
"La vita è come una commedia, non importa quanto è lunga, ma come è recitata."
Pellizza da Volpedo - Passeggiata amorosa
Dunque tutto ciò ci porta a dedicare il tema poetico, quasi naturalmente, alla nostra CONDIZIONE UMANA ed al SENSO DELLA VITA.
Quelle che seguono sono le poesie prescelte stavolta e come sempre mi farebbe piacere leggere quelle che piacciono a voi sia vostre che di altri autori.
De Chirico - Canto d'amore
RINGRAZIAMENTO Dolores La Cappelle
Rivolgiamo il nostro ringraziamento alla terra che ci dona la nostra casa. Rivolgiamo il nostro ringraziamento ai fiumi e ai laghi che ci donano le loro acque. Rivolgiamo il nostro ringraziamento agli alberi che ci donano frutti e noci. Rivolgiamo il nostro ringraziamento al sole che ci dona calore e luce. Tutti gli esseri sulla terra: gli alberi, gli animali, il vento e i fiumi si donano l'un l'altro così tutto è in equilibrio. Rivolgiamo la nostra promessa di iniziare ad imparare come stare in armonia con tutta la terra.
De Chirico - Gli archeologi
LA TRAVERSATA DELL'OASI Maria Luisa Spaziani
Ibernati, incoscienti, inesistenti, proveniamo da infiniti deserti. Fra poco altri infiniti ci apriranno ali voraci per l’eternità. Ma qui ora c’è l’oasi, catena di delizie e tormenti. Le stagioni colorate ci avvolgono, le mani amate ci accarezzano. Un punto infinitesimo nel vortice che cieco ci avviluppa. C’è la musica (altrove sconosciuta), c’è il miracolo della rosa che sboccia, e c’è il mio cuore.
De Chirico - Pianto d'amore
AMA L'UOMO N.Hikmet
Ama l'Uomo non vivere su questa terra come un inquilino o come un villeggiante nella natura.
Vivi in questo mondo come se fosse la casa di tuo padre.
Credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca, del pianeta che si spegne, della bestia che è inferma, ma prima di tutto la tristezza dell'uomo.
Che tutti i beni terrestri ti diano a piene mani la gioia, che l'ombra e la luce ti diano a piene mani la gioia, che le quattro stagioni ti diano a piene mani la gioia, ma prima di tutto che l'uomo ti dia a piene mani la gioia.
De Chirico - Teatro degli emigmi
VALORE Erri de Luca
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca, il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome delvento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore..
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Burne Jones - Il sogno di Lancillotto
IL VALORE DELLA VITA Omar Falworth
Il valore della tua vita non sta in ciò che sai, ma in ciò che riesci ad amare di ciò che sai; puoi conoscere tante cose, ma se non riesci ad amarle, il tuo sapere non vale nulla, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita non sta in ciò che hai, ma in ciò che sei; perché in realtà nessuno ha niente. L’unica cosa che si può avere è…se stessi, se hai te stesso hai tutto il mondo, e la tua vita vale più del mondo. Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi, ma in ciò che fai; puoi pensare tutto il bene del mondo, ma se non ti adoperi per farne almeno un po’, è come se pensassi il male, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita si misurerà quando starai per perderla. Se lascerai il mondo un pochino migliore di come lo hai trovato… allora sarà grande.
Ciao da Tony Kospan
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Il tema poetico e non di questa domenica
è
IL SENSO DELLA VITA E LA CONDIZIONE UMANA
La poesia nasce da una condizione personale d’interrogazione “profonda” della realtà e del suo senso. Il proprio essere nel tempo e la percezione acuta dell’universale fragilità della condizione umana e il suo irrisolvibile mistero.
«...e sei tutto e sei niente, e sei niente e sei tutto». Luigi Pirandello
Eugenio Montale fu insignito del Premio Nobel nel 1975 con la motivazione
« Per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni. »
...E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com'è tutta la vita e il suo travaglio...
Scelgo due sue poesie perché proprio quelle terre della Riviera ligure di levante: Monterosso al Mare e le Cinque Terre, che lui tanto amava, in questi giorni sono state colpiti da una devastazione senza precedenti. Anch'io amo quei luoghi, di cui ho ricordi meravigliosi. Spero che ritornino ad essere quelli di un tempo, paesaggi famosi in tutto il mondo e nostra ricchezza.
Spesso il male di vivere ho incontrato di Eugenio Montale
Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Giorno e notte di Eugenio Montale
Anche una piuma che vola può disegnare la tua figura, o il raggio che gioca a rimpiattino tra i mobili, il rimando dello specchio di un bambino, dai tetti. Sul giro delle mura strascichi di vapore prolungano le guglie dei pioppi e giù sul trespolo s'arruffa il pappagallo dell'arrotino. Poi la notte afosa sulla piazzola, e i passi, e sempre questa dura fatica di affondare per risorgere eguali da secoli, o da istanti, d'incubi che non possono ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro incandescente - e ancora le stesse grida e i lunghi pianti sulla veranda se rimbomba improvviso il colpo che t'arrossa la gola e schianta l'ali, o perigliosa annunziatrice dell'alba, e si destano i chiostri e gli ospedali a un lacerìo di trombe...
Un breve brano di Leopardi che su questo argomento non può mancare: E tu lenta ginestra, che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco. ... E piegherai sotto il fascio mortal non renitente il tuo capo innocente: ma non piegato insino allora indarno codardamente supplicando innanzi al futuro oppressor; ma non eretto con forsennato orgoglio inver le stelle. ... ma più saggia, ma tanto meno inferma dell’uom quanto le frali tue stirpi non credesti o dal fato o da te fatte immortali. Giacomo Leopardi e dopo due poeti celeberrimi vi propongo alcune poesie del poeta e scrittore argentino RODOLFO ALONSO egli disse: La questione è che se decade il linguaggio umano, decade la condizione umana. Perché non usiamo il linguaggio, insisto, siamo linguaggio. E quanto meno linguaggio siamo, siamo meno umani, meno uomini.
CONFABULAREdi RODOLFO ALONSO È la pianura il figlio perfetto noi che apriamo il mattino con i denti vivendo fin quassù il vino di mano in mano la poesia di mano in mano il sangue di mano in mano sì è vero bisognerebbe dirlo a tutto il mondo. LA CANZONE DELLE FOGLIE di RODOLFO ALONSO Voce dell'antico mondo con la quale il vento s'accende. Che mi dici, se dici, a me, a tutti?
Vita che si affanna per vivere, vita viva, meraviglia assetata coronata di echi.
Ogni mormorio batte attento ad ogni foglia, silenzio sospeso da una bocca eterna.
Il cielo si sussurra canzoni di festa, musica solitaria, sole, aria, luce, acqua, erba.
Sole che illumina profondo, incessante miracolo: io che mi sento ascoltare, la voce che ricorda.
L'albero nella terra, la canzone sotto il sole, le foglie nel cielo, il vento tra le foglie.
Colmo di frescura, il mio sangue riconosce questo friggere alato: non c'è che un universo. ODORE DI PIOGGIAdi Rodolfo Alonso L'aria porta d'improvviso ricordi dall'oblio dal sapore d'orizzonte, erba umida e assenza. Colore diffuso e netto, quasi come senza padrone, maschera o abitante, limpidamente organico, fortemente etereo. Spiriti, spirito; orme di una memoria che gira nel suo vuoto saturo: fuochi, corpi, dei, tracce, parole.
Finisco con una riflessione che ho trovato per caso e che mi è piaciuta. Che cosa resta?
Io mi accompagno ogni giorno alla mia memoria. Lei è una compagna fedele che mi segue a un passo, come un pavido cagnolino, quando calco le assi marcite del mondo. A volte penso che la memoria sia una creatura vivente che non ha nulla a che fare con me, è una testimone di altri tempi e di altri luoghi che mi racconta di cose che io non posso ricordare. Ho sempre amato il tempo e quel fogliame che si deposita sui giorni che passano, quella sabbia che ne copre i contorni, il tempo, quella conchiglia che conserva il rumore del mare. Quando penso a me stesso in un’altra età, al me stesso bambino o adolescente, al me stesso dell’altro giorno, avverto un senso di paura, guardo al mio corpo e penso alle sue cellule che si disfano nell’aria, a quell’odore mnemonico di cui rimane traccia. Gli esseri umani tengono un gran disordine negli infiniti poteri di cui sono dotati, i più dissennati fra loro passano la vita intera a cercare di rimettere ordine in tanta confusione. Così continua a galleggiare davanti ai miei occhi il viso della suora magra che all’età di tre anni mi accompagnava in ascensore verso la sala chirurgica in cui mi avrebbero operato, e l’interminabile traffico di bambini davanti all’altalena, sotto la magnolia, nell’asilo che frequentavo. Quanto di tutto questo morirà e quanto resterà a saldo di una vita? C’è chi trova conforto in un tramonto, chi in una donna, chi in una sigaretta o in un bicchiere, io trovo conforto nei poeti, inciampo in continuazione nei poeti. Nella mia memoria succedono mille cose al giorno, mentre accanto, come in una gabbia di uccelli urlanti, mi scorre la vita.
Andrea Pomella
Vi auguro una felicissima domenica
Grazia
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