Le mani, pensieri poesie immaginiMani sulla fronte per trattenere ricordi Mani sulla bocca per reprimere emozioni Mani sulla guancia che asciugano lacrime Mani tese che attendono un abbraccio Mani unite per pregare Mani unite per chiedere perdono Mani che si cercano Mani che tremano d'amore Mani che guariscono il dolore. Mani stanche, mani che parlano...
Ascolta il passo breve delle cose -assai più breve delle tue finestre- quel respiro che esce dal tuo sguardo chiama un nome immediato:la tua donna. E' fatta di ombre e ciclamini, ti chiede il tuo mistero e tu non lo sai dare. Con le mani sfiori profili di una lunga serie di segni che si chiamano rime. Sotto, credi, c'è presenza vera di foglie; un incredibile cammino che diventa una meta di coraggio.
Alda Merini
Le tue mani
Quando le tue mani muovono, amore, verso le mie, cosa mi portano in volo? Perché si sono fermate sulla mia bocca, all'improvviso, perché le riconosco come se una volta, prima, le avessi toccate, come se prima di esistere avessero già percorso la mia fronte, la mia cintura? La loro morbidezza giungeva volando sul tempo, sul mare, sul fumo, sulla primavera, e quando tu hai posato le tue mani sul mio petto, ho riconosciuto quelle ali di colomba dorata, ho riconosciuto quella creta e quel colore di grano. Per tutti gli anni della mia vita ho vagato cercandole. Ho salito scale, ho attraversato scogliere, mi hanno trascinato via treni, le acque mi hanno riportato, e nella pelle dell'uva mi è sembrato di toccarti. Il legno di colpo mi ha portato il tuo contatto, la mandorla mi annunciava la tua morbidezza segreta, finché si sono strette le tue mani sul mio petto e lì come due ali hanno concluso il loro viaggio.
Pablo Neruda
IO NON HO MANI
Io non ho mani che mi accarezzino il volto, (duro è l'ufficio di queste parole che non conoscono amori) non so le dolcezze dei vostri abbandoni: ho dovuto essere custode della vostra solitudine: sono salvatore di ore perdute.
David Maria Turoldo
Le mani
Le mani delle donne che incontrammo una volta, e nel sogno, e ne la vita: oh quelle mani, Anima, quelle dita che stringemmo una volta, che sfiorammo con le labbra, e nel sogno, e ne la vita! Fredde talune, fredde come cose morte, di gelo (tutto era perduto): o tiepide, parean come un velluto che vivesse, parean come le rose: rose di qual giardino sconosciuto? Ci lasciaron talune una fragranza così tenace che per una intera notte avemmo nel cuore la primavera; e tanto auliva la soligna stanza che foresta d'april non più dolce era. Da altre, cui forse ardeva il fuoco estremo d'uno spirto (ove sei, piccola mano, intangibile ormai, che troppo piano strinsi? ), venne il rammarico supremo: - Tu che m'avesti amato, e non in vano! - Da altre venne il desìo, quel violento Fulmineo desio che ci percote come una sferza; e immaginammo ignote lussurie in un'alcova, un morir lento: - per quella bocca aver le vene vuote! - Altre (o le stesse) furono omicide: meravigliose nel tramar l'inganno. Tutti gli odor d'Arabia non potranno Addolcirle. - Bellissime e infide, quanti per voi baciare periranno! - Altre (o le stesse), mani alabastrine ma più possenti di qualunque spira, ci diedero un furor geloso, un'ira folle; e pensammo di mozzarle al fine. (Nel sogno sta la mutilata, e attira. Nel sogno immobilmente eretta vive l'atroce donna dalle mani mozze. E innanzi a lei rosseggiano due pozze di sangue, e le mani entro ancora vive sonvi, neppure d'una stilla sozze). Ma ben, pari a le mani di Maria, altre furono come le ostie sante. Brillò su l'anulare il diamante né gesti gravi della liturgia? E non mai tra i capelli d'un amante. Altre, quasi virili, che stringemmo forte e a lungo, da noi ogni paura fugarono, ogni passione oscura; e anelammo a la Gloria, e in noi vedemmo illuminarsi l'opera futura. Altre ancora ci diedero un profondo brivido, quello che non ha l'uguale. Noi sentimmo, così, che ne la frale palma chiuder potevano esse un mondo immenso, e tutto il Bene e tutto il Male: Anima, e tutto il Bene e tutto il Male.
Gabriele D'Annunzio
LE MANI di Vittorio Sereni
Queste tue mani a difesa di te: mi fanno sera sul viso. Quando lente le schiudi, là davanti la città è quell'arco di fuoco. Sul sonno futuro saranno persiane rigate di sole e avrò perso per sempre quel sapore di terra e di vento quando le riprenderai.
Tieni Stretto Ciò Che E' Buono
Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da qui. Tieni stretta la vita,
anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
Poesia indiana
Buona vita
Grazia
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