Essere donna è il ruolo più difficile da vivere, un ruolo che nel tempo ha subito trasformazioni, tali da rendere la donna costantemente al centro delle proprie lotte sociali per potersi guadagnare con rispetto la propria dignità, ciò che dovrebbe appartenerle di diritto in quanto essere umano pensante. La storia è un motore culturale e sociale fondamentale per capire l'evoluzione della società mondiale.
Ogni popolo aveva, ed ha tuttora, la propria concezione di come doveva, e come deve, essere il ruolo delle donne: ad esempio nelle società primitive esse avevano una funzione molto importante all'interno del gruppo nomade, erano fondamentali per la sopravvivenza; in altre epoche erano talmente rispettate da ottenere una grande libertà e considerazione. Se poi paragoniamo il suo ruolo in uno stesso periodo storico tra Atene e Sparta, vi è molta disparità di giudizio. In Atene non potevano essere emancipate, non avevano diritti politici, il loro compito era di lavorare in casa, erano inferiore all'uomo, le imponevano il silenzio e dovevano rimanere ignoranti. Ben diversa era la realtà spartana, nella quale le donne potevano avere beni mobili o fondiari, erano donne sportive, avevano più libertà ed erano responabili della casa e della famiglia.
Chi non aiutò molto le donne fu Aristotele che nella sua Fondazione del pensiero maschilista, tramite la sua riflessione biologica, affermava che nella riproduzione, l'embrione riceve dalla donna la massa, la materia, mentre dall'uomo riceve la forma, la vita, ossia l'anima. La sua analisi attribuisce all'elemento femminile il ruolo di causa materiale. Evidenzia l'inferiorità del sesso femminile e che sotto ogni aspetto la donna è mancante di qualcosa : " Alla donna, incapace di produrre un discorso e una forma razionale, compete la funzione di apportare una materia informe che l'uomo dovrà plasmare". " Il corpo ha origine dalla femmina, l'anima dal maschio" . Alla faccia della filosofia!
Nei secoli che trascorrono, in base allo svuluppo sociale, troviamo la condizione di alcune donne che cacciano insieme all'uomo, sono esposte al pericolo e godono della stessa parità, altre invece, all'opposto, sono donne capaci di cogliere nel loro aspetto fisico, quella bellezza da renderle raffnate, più attaccate ad un'apparenza esteriore che umana. Finalmente con l'Illuminismo la donna comincia a prendere coscienza di se stessa e durante la Rivoluzione Francese nasce il pensiero femminista in cui si rivendica la parità dei diritti civili fra i due sessi.
Ci fu un periodo in cui la distanza dall'uomo fu notevole, cioè quando erano considerate esseri inferiori a causa della religione, e anche se la Chiesa ammetteva la parità, le donne erano viste sempre come esseri deboli, soggette all'uomo in tutto il percorso della loro vita. Sono convinta che le religioni abbiano avuto un ruolo fondamentale nella non-evoluzione, non-emancipazione femminile, dato che le varie credenze, miti, leggende o libri sacri, hanno "inculcato" (con le loro verità?) l'indifferenza totale della vita sociale delle donne, annullando in loro,qualsiasi forma di pensiero, di azione, di decisione.
Il modello della prima donna, EVA, come la genesi riporta, è stato imposto a tutte le donne, come fossero loro complici e si capisce come mai i padri della Chiesa abbiano bruciato e fatto scomparire vangeli e scritti da cristiani gnostici, il cui pensiero era opposto poichè avevano una visione più moralistica rispetto alla Genesi. Per gli gnostici, Eva, era il simbolo dello Spirito che rappresentava la forma più alta di conoscenza ed approvarono inoltre la versione che Dio creò la prima coppia umana, maschio-femmina, a sua immagine e somiglianza, significando la duplice natura di Dio e riconoscendo la parità alla donna e non considerarla invece succube o subordinata all'uomo dalla famosa costola. Era una donna saggia, la Sapienza celeste, e riuscì a svegliare Adamo dal sonno dell'incoscienza. Eva appare superiore all'uomo.
Ora mi chiedo, che visione avrebbe l'essere umano se si fossero scelte le considerazioni degli gnostici? Quali interessi poteva avere la Chiesa a far si che la donna non fosse considerata un essere vero, pensante...forse perchè il loro obiettivo era quello di raggiungere il potere mettendo paura e mantenendo l'ignoranza dato che nessun essere umano poteva e doveva essere superiore o avere una forma più alta di coscienza di quel Dio, invidioso, geloso, prepotente. Eva non è altro che il prodotto nato dalla religione pagana simile all figura di Pandora appartenente alla mitologia greca.
Fortunatamente la forma di ribellione, intesa come il raggiungimento di autonomia delle donne, si è trasformato nel corso dei secoli approdando a vari successi grazie a manifestazioni di protesta, alla nascita del femminismo, alle lotti sociali e alla concessione al diritto del voto nel 1869, che in Italia avvenne nel 1946.
Nonostante i numerosi successi ottenuti, ci sono ancora nel nostro secolo, tante porte da aprire nelle quali sono nascoste le condizioni di donne che purtroppo vivono al buio, acceccate dall'ira da parte di uomini che pensano ancora di avere il dominio sul mondo, si sentono "Dio", e così c'è chi ancora è costretta a subire violenze domestiche, chi è discriminata sul posto di lavoro, chi è costretta a portare il velo, chi come oltre 120 milioni di donne sono vittime dell'infibulazione, la mutilazione genitale, chi non può ricevere un'istruzione, e chi è costretta a prostituirsi. Ci sono poi da aprire, i cervelli dei MASCHI , educarli fin da piccoli che non sono padroni del mondo, che non comandano la donna, che non sono per forza i "capo famiglia", che la FEMMINA non è inferiore a loro. Devono imparare a RISPETTARLE!.
Ci vuole un cambiamento culturale.....SVEGLIATEVI UOMINI!!!!
Il lavoro delle donne, purtroppo, non è ancora finito.