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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 26/05/2012 12:21 |
*Respirare l’aria, che delizia! Parlare, passeggiare, afferrare qualcosa con la mano! Essere questo incredibile Dio che io sono! O meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle! O spiritualità delle cose! Io canto il sole all’alba e nel meriggio, o come ora nel tramonto: tremo commosso della saggezza e della bellezza della terra e di tutte le cose che crescono sulla terra. E dico che la Natura è eterna, la gloria è eterna. Lodo con voce inebriata perché non vedo un’imperfezione nell’universo, non vedo una causa o un risultato che, alla fine, sia male.
Walt Whitman
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De: rom* |
Enviado: 26/05/2012 17:12 |
Che cos'è l'erba? mi chiese un bambino, portandomene a piene mani; Come potevo rispondergli? Non so meglio di lui che cosa sia. Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione, fatto col verde tessuto della speranza.
O forse è il fazzoletto del Signore, Un ricordo profumato lasciato cadere di proposito, Con la cifra del proprietario in un angolo sicché possiamo vederla e domandarci di Chi può essere?
O forse l'erba stessa è un bambino, il bimbo generato dalla vegetazione.
O un geroglifico uniforme Che voglia dire, crescendo tanto in ampi spazi che in strette fasce di terra, Fra bianchi e gente di colore, Canachi, Virginiani, Membri del Congresso, gente comune, io do loro la stessa cosa e li accolgo nello stesso modo.
E ora mi appare come la bella capigliatura delle tombe.
Ti userò con gentilezza, erba ricciuta, Forse traspiri dal petto di giovani uomini, Che avrei potuto amare, se li avessi conosciuti, Forse provieni da vecchi, o da figli ghermiti appena fuori dai ventri materni, Ed ecco, sei tu il ventre materno. Quest'erba è troppo scura per uscire dal bianco capo delle nonne, Più scura della barba scolorita dei vecchi, È scura per spuntare dal roseo palato delle bocche.
Oh nonostante tutto io sento il parlottio di tante lingue, E comprendo che non esce dalle bocche per nulla.
Vorrei poter tradurre gli accenni ai giovani morti, alle fanciulle, Gli accenni ai vecchi e alle madri, ai rampolli ghermiti ai loro ventri.
Che cosa pensate sia avvenuto dei giovani e dei vecchi? E che cosa pensate sia avvenuto delle madri e dei figli?
Vivono e stanno bene in qualche luogo, Il più minuscolo germoglio ci dimostra che in realtà non vi è morte, E che se mai c'è stata conduceva alla vita, e non aspetta il termine per arrestarla, E che cessò nell'istante in cui la vita apparve.
Tutto continua e tutto si estende, niente si annienta, E il morire è diverso da ciò che tutti suppongono, e ben più fortunato.
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De: rom* |
Enviado: 28/05/2012 11:29 |
La gente che passa e m'interroga La gente che passa e che m'interroga, Le persone che incontro, gli effetti su di me dei miei primi anni o del quartiere, della città, della nazione in cui vivo, Gli avvenimenti recenti, le scoperte e invenzioni, le società, gli autori vecchi e nuovi, Il pranzo, gli abiti, i compagni, il bell'aspetto, i complimenti, i doveri, L'indifferenza reale o immaginaria di qualcuno che amo, La malattia d'uno dei miei o mia, le malefatte, la perdita o la penuria di danaro, le depressioni o l'euforia, Le battaglie, gli orrori della guerra fratricida, la febbre delle dubbie notizie, lo spasmo degli avvenimenti, Tutto questo mi arriva giorno e notte, e se ne va, Ma non sono il mio Io. Separato da ciò che attira e trascina sta quello che io sono, Se ne sta divertito, compiacente, compassionevole, inattivo, unitario, Guarda dall'alto, è eretto, o appoggia un braccio a un impalpabile sicuro sostegno, Con la testa piegata di Iato, curioso di ciò che verrà dopo, Dentro e fuori del gioco, osservandolo e meravigliandosi. Ripenso ai giorni passati quando mi affaticavo nella nebbia con linguisti e dialettici, Non ho battute o argomenti, io testimonio e attendo.
Walt Whitman |
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POETI FUTURI Walt Whitman
Poeti futuri! Oratori, cantori, musicisti futuri! Non ...l’oggi mi può giustificare e chiarire chi sono, Ma voi, stirpe nuova, atletica, schietta, continentale, maggiore d’ogni altra conosciuta, Sorgete! Spetta a voi giustificarmi. Io non scrivo solo una o due parole per indicare il futuro, Non avanzo che un attimo, per poi voltarmi e Riaffrettarmi nel buio. Io sono un vagabondo che non si ferma mai, che getta a Caso uno sguardo su di voi e storna il viso, Lasciandovi il compito di analizzarlo e definirlo, Da voi aspettandosi cose più importanti.
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