"Gli occhi della mia signora non sono per nulla come il sole;
il corallo è di gran lunga più rosso del rosso delle sue labbra:
se la neve è bianca, allora il suoi seni sono scuri;
se i capelli sono fili, fili neri le crescono in testa.
Io ho visto rose damascate, rosse e bianche,
ma nessuna rosa vedo sulle sue guance;
ed in certi profumi c’è più piacere
che nell’alito che la mia signora emana.
Amo sentirla parlare, eppure so bene
che la musica ha di gran lunga un suono più gradevole.
Di certo non ho mai visto camminare una dea:
la mia signora, quando cammina, striscia i piedi.
Eppure, santo cielo, penso che il mio amore sia tanto raro
quanto qualunque altro cantato con falsi paragoni."
Qui Shakespeare non ha voluto rivolgersi ad una donna alla maniera di Dante o Petrarca,
anzi il modo di poetare di questi è qui quasi schernito e reputato “falso” ed esagerato.
La donna di Shakespeare è invece una donna reale, non particolarmente bella, anzi vista attraverso una serie di difetti
che mai sarebbero potuti diventare convenzionalmente oggetto di poesia.
Ciò non significa tuttavia che l’amore del poeta sia meno intenso e forte di quello esageratamente cantato con false similitudini,
ma si tratta dell’amore per una donna che deve, nell’economia dei sonetti, rivaleggiare con un uomo.
Come se Shakespeare, l’autore di intricati drammi e arrovellate commedie, pur scrivendo poesie indipendenti l’uno dall’altra
e leggibili anche singolarmente, avesse voluto seguire ancora una volta il suo desiderio di costruire una storia unica
che in termini poetici cantasse l’amore e il triste senso del tempo.
Che sia finzione poetica o verità autobiografica rimarrà un mistero.
E’ certo che William Shakespeare, genio originale e precursore di tutti i tempi, non avrebbe potuto scrivere dei versi
conformi ad una moda ormai consumata come quella del sonetto secondo gli stessi dettami di quella tendenza.
Sempre grande il Bardo, insomma finalmente un po' di normalità: possibile che 'sti poeti abbiano conosciuto
e frequentato solo donne bellissime, dee, statue da far resuscitare i morti?!.... mai una, non dico
bruttina, ma semplicemente normale, eddai!