Amelia Earhart è il personaggio celebrato oggi da Google, l’immagine è dedicata all’aviatrice statunitense, prima donna ad attraversare l’oceano Atlantico il 17 giugno 1928 all’età di trent’anni. Nata il 24 luglio 1897 ad Atchinson, nel Kansas, frequenta in gioventù i corsi necessari per diventare infermiera, prestando poi servizio in un ospedale canadese. La passione per il volo nasce frequentando un raduno aeronautico nel 1920 a presso il Daugherty Airfield a Long Beach (California). La strada, quella definitiva, la trovò nel 1928, grazie all’editore George Palmer Putnam, poi suo marito. Putnam era membro del team stava organizzando la traversata dell’Atlantico, dopo quella che nel 1927 aveva portato al successo Charles Lindbergh, per questo soprannominato “ Lucky Lindy”. Amelia aveva le carte in regola per diventare Lady Lindy, cioè la donna in grado di riuscire nella stessa impresa. E così il 17 giugno 1928 si guadagnava il suo posto, rigorosamente da passeggera, sullo storico velivolo. Dopo aver acquistato un biplano, stabilisce alcuni record come quello relativo al primato per l’altezza raggiunta da una donna. Nel 1937 tenta il giro del mondo e, in seguito a un primo tentativo fallito, ci riprova in compagnia del navigatore Frederick J. Noonan, partendo da Miami. Dopo aver toccato Porto Rico, il Sud America, l’Africa, l’India e la Nuova Guinea, i due giungono a 7.000 miglia dal traguardo. Il 2 luglio il velivolo si trova all’altezza dell’Isola Howland, nel Pacifico, dove la guardia costiera prova inutilmente a organizzare un atterraggio di emergenza. Le mappe e la strumentazione di bordo non sono sufficienti a evitare la tragedia: l’aeroplano finisce il carburante e precipita. Le ricerche coinvolgono navi e decine di aerei, ma si rivelano purtroppo infruttuose. Alcune teorie alternative su quanto accaduto vorrebbero Amelia Earhart nei panni di una spia americana, oppure precipitata nell’area di Nikumaroro. Nel 2009 anche il mondo del cinema le ha reso omaggio, con la pellicola “Amelia”