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De: solidea (Mensaje original) |
Enviado: 26/07/2012 16:08 |
Antonio Machado nacque il 26 luglio 1875 a Siviglia. A otto anni abbandonò insieme alla sua famiglia la città andalusa alla volta di Madrid dove studiò nella Institución Libre de Enseñanza. Nel 1893 la morte del padre - uno studioso del folklore - lasciò la famiglia in precarie condizioni economiche ma ciò non impedì al giovane Antonio di trascorrere la sua giovinezza in ambienti teatrali e letterari. Compì anche due viaggi a Parigi: nel 1899 e nel 1902. Durante il suo primo soggiorno nella capitale francese conobbe Oscar Wilde e Jean Moréas. Negli anni successivi viaggiò molto anche nelle terre di Spagna. Intanto nel 1903 aveva esordito con il libro di poesie Soledades. Nel 1907 ottenne un posto di professore di francese nelle scuole secondarie di Soria. Qui, due anni dopo, sposò la quindicenne Leonor Izquierdo; il poeta allora aveva 34 anni. L'anno successivo è ancora a Parigi. In questo viaggio lo accompagnò la moglie che però due anni dopo, nel 1912 - l'anno in cui uscì la sua raccolta più famosa, Campos de Castilla -, morì di tisi dopo una lunga malattia. Prostrato dalla scomparsa della moglie, Machado tornò in Andalusia, a Baeza in cui rimase fino al 1919 conducendo una vita solitaria. Nel 1919 si trasferì a Segovia con frequenti soggiorni nella vicina Madrid. Nel 1924 pubblicò un'altra raccolta di versi, Nuevas canciones. Come scrittore invece collaborò con il fratello maggiore Manuel nella stesura di testi teatrali. Tra questi si possono citare: Juan de Mañara (1927), l'anno successivo conobbe la poetessa Pilar Valderrama, il suo grande amore dopo l'indimenticata Leonor. Nel 1932 si trasferì definitivamente a Madrid insieme alla famiglia del fratello José (pittore e disegnatore) e all'anziana madre che restarono con lui fino alla morte. Nel frattempo Pilar Valderrama era partita per il Portogallo ed era iniziata la guerra civile. A fine gennaio 1939, Machado, la madre, il fratello e la moglie di questi furono tra gli ultimi a lasciare la città catalana diretti verso la frontiera francese, che attraversarono tra il 28 e il 29 gennaio. Nell'esodo, condotto per un lungo tragitto a piedi, lo scrittore fu costretto ad abbandonare una valigia contenente versi, appunti e lettere. Il poeta era stanco, malato, deluso e amareggiato. Il 22 febbraio morì.Tre giorni dopo morì anche la madre che venne sepolta accanto al poeta. |
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De: haiku04 |
Enviado: 26/07/2012 22:42 |
Si è squarciata la nube; ecco nel cielo l'arcobaleno brilla, s'avviluppa la terra in un fanale di pioggia e di luce. Fui desto. Ma chi offusca i magici cristalli del mio sogno? Mi palpitava il cuore attonito e smarrito. Il limoneto in fiore del giardino, i cipressi il verde prato, il sole, l'acqua, l'iride... l'acqua nei tuoi capelli! E tutto si perdeva nel ricordo come una bolla di sapone al vento.
A. M.
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