Rocco Gatto
(28 agosto 1926 – Gioiosa Ionica, 12 marzo 1977)
è stato un mugnaio italiano vittima della 'ndrangheta,
Medaglia d'oro al valor civile.
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« "Non pagherò mai la mazzetta.Lotterò fino alla morte." » |
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(Rocco Gatto,contro la 'ndrangheta durante un'intervista televisiva )
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Uomo onesto e lavoratore iscritto al Partito Comunista Italiano, lavorava in un mulino a Gioiosa Ionica come garzone. Con il passare del tempo divenne il proprietario dell'attività (1964) ma subito dopo giunse la 'Ndrangheta (il clan degli Ursini) con le sue richieste estorsive. Egli resistette ma subì varie minacce, intimidazioni e furti fino all'incendio del mulino. Nonostante ciò Gatto non si piegò (veniva da una famiglia determinata, onesta, di alti principi) e continuò la sua battaglia contro l'arroganza mafiosa. Il 6 novembre 1976 il capoclan Vincenzo Ursini rimane ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri e la 'ndrina pensa ad un'esecuzione quindi reagisce violentemente e impone il coprifuoco in tutto il paese in onore del boss defunto. Vennero mandati a casa i commercianti ambulanti a Gioiosa Ionica venne imposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, ma Rocco Gatto non ci sta e si ribella nuovamente denunciando il tutto con nomi e cognomi ai carabinieri e alla magistratura. La 'ndrangheta però non tollera il suo operato e il 12 marzo 1977 si muove violentemente. Rocco era alla guida del suo furgone di lavoro lungo la strada provinciale per Roccella Ionica; i killer lo attendono sotto un ponticello e al suo passaggio gli sparano tre colpi di lupara uccidendolo. All'omicidio seguirono numerose manifestazioni di piazza contro la 'ndrangheta, il padre di Rocco portò avanti la sua battaglia di civiltà e nel 1978 venne creato un murales a Gioiosa Ionica in piazza Vittorio Veneto da artisti locali e di Milano in onore di Gatto e di tutte le vittime delle cosche. Il murales è stato restaurato nel 2008 grazie al contributo finanziario della Provincia di Reggio Calabria su proposta del consigliere provinciale Omar Minniti, in risposta ad un appello lanciato lanciato dal Comitato pro-murales di Gioiosa e dall' Associazione daSud.
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« Alto è l'esempio che ha dato questo cittadino contro questo male che serpeggia nell'Italia meridionale. Il coraggio di questo calabrese deve essere d'esempio per tutti, per resistere alla mafia che rappresenta un affronto per il popolo calabrese. » |
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(Sandro Pertini Presidente della Repubblica, alla consegna della medaglia d'oro al valore civile a Rocco Gatto[2] )
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Per l'omicidio di Rocco Gatto vengono indagati e rinviati a giudizio Mario Simonetta e Luigi Ursini ('ndrina Ursini) accusati di omicidio ed estorsione aggravata ma il 22 luglio del 1979 vengono assolti per insufficienza di prove dalla Corte d'assise di Locri, in Appello il 6 maggio 1986 vengono nuovamente assolti dall'accusa di omicidio per insufficienza di prove ma condannati per Estorsione aggravata Mario Simonetta a sette anni di reclusione e Luigi Ursini a Dieci anni di reclusione più due milioni di lire di multa, sentenza che viene confermata dalla Corte Suprema di Cassazione il 14 aprile 1988.
Data del conferimento: 13/05/1980
motivazione:
"Pur consapevole dei pericoli cui andava incontro, non esitava a collaborare ai fini di giustizia nella lotta contro la mafia e a reagire con audacia alle intimidazioni di cui era fatto oggetto. Cadeva sotto i colpi d'arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da due appartenenti alla suddetta organizzazione. Mirabile esempio di spirito civico e di non comune coraggio. Contrada Armo di Gioiosa Jonica, 12 marzo 1977."