È stato l'unico combattente di tutta la Guerra di liberazione italiana ad essere stato insignito di due medaglie d'oro al valor militare. Diplomato ragioniere e perito commerciale, Giorgi nel novembre 1935 si arruolò presso la Scuola di Palermo e, l’anno successivo, fu assegnato al 21º Reggimento Fanteria della Divisione "Cremona", dopo la nomina a Sottotenente fu presso la Scuola di Sanità Militare di Firenze, nel 1937, fu congedato. Due anni più tardi venne richiamato nel 21º Reggimento Fanteria, nel quale prestò servizio per tutta la durata della seconda guerra mondiale. Nel gennaio del 1940 ottenne la promozione al grado di Tenente, nel gennaio del 1942 quella al grado di Capitano e dal 1943 ebbe il comando della 3ª compagnia fucilieri. L'8 settembre 1943 colse il giovane ufficiale mentre era in servizio in Corsica, ove la sua Divisione - al comando del generale Clemente Primieri - si oppose validamente alle truppe tedesche per essere poi trasferita successivamente a presidiare la Sardegna. Quando, nell'estate del 1944 essa fu trasformata in Gruppo di Combattimento "Cremona", operante a fianco degli Alleati, Giorgi continuò a farne parte. Ufficiale "con forte personalità e ascendente sui suoi soldati" nel marzo del 1945 prese parte attiva alle operazioni belliche nella zona di Comacchio, operando all'estrema destra dell'VIII Armata britannica. In questa occasione si guadagnò la sua prima medaglia d'oro, a seguito di due coraggiose azioni: la conquista alla testa di due soldati volontari di un munito caposaldo tedesco e il salvataggio da lui effettuato di un soldato gravemente ferito su un campo minato. La decorazione "sul campo" gli venne consegnata il 6 marzo a Ravenna. Successivamente, nel corso della offensiva di aprile che avrebbe condotto alla resa delle truppe nazifasciste in Italia, alla testa di un piccolo gruppo attaccò una colonna di automezzi tedeschi che tentava il ripiegamento, bloccandola, catturando ottanta prigionieri e impossessandosi del materiale trasportato. Pochi giorni prima della fine della guerra, tra il 26 e il 27 aprile, in località Croce di Cavarzere, nel corso di un contrattacco nemico, mentre si prodigava sotto l'infuriare del bombardamento per liberare due dei suoi soldati dalle macerie venne gravemente ferito. Ricoverato nell'Ospedale da campo inglese situato a Ferrara, morì due settimane dopo, il 7 maggio 1945, lo stesso giorno in cui fu firmata la resa incondizionata della Germania nazista.
Alla sua memoria fu concessa la seconda Medaglia d'Oro, oltre alla Stella d'Argento americana conferita "per eccezionali atti di valore".
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Medaglia d'oro al valor militare |
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«Comandante di compagnia all’attacco di un forte caposaldo nemico difeso da reticolati e campi minati, seguito da due soli fanti, volontariamente offertisi, si portava in pieno giorno a breve distanza dalla posizione avversaria. Lasciati indietro i due fanti, dopo avere guadato un braccio d’acqua, irrompeva sul caposaldo ancora battuto dalla nostra artiglieria e, con lancio di bombe a mano, seminava il panico fra i difensori, che si arrendevano in numero di 19.etc , etc
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Medaglia d'oro al valor militare |
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«Nelle giornate della grande offensiva di primavera condotta in Italia dalle Armate Alleate ripeteva con lo stesso ardire e lo stesso stile altre imprese non inferiori a quelle che già gli avevano procurata la concessione di una Medaglia d’Oro. Nell’ultima di queste, alla testa di un gruppo di animosi, attaccava con irruenza una colonna dì automezzi che tentava il ripiegamento e la disperdeva a colpi di PIAT e di bombe a mano catturando 80 prigionieri, numerosi automezzi, rilevante numero di armi e munizioni. Sempre alla testa dei suoi fanti riportava una grave ferita che poi lo conduceva a morte. Spirava serenamente col pensiero rivolto alla famiglia ed alla Patria.Etc ,etc. |
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