Diana Bandini Lucchesini Rogliani (Bengasi, 27 ottobre 1915 – Roma, 4 agosto 2006) è stata compagna di vita dell'attore Totò
dal 1931 e sua moglie dal 1935 al 1939, ovvero fino a quando il matrimonio - già annullato con sentenza emessa in Ungheria - venne dichiarato nullo anche in Italia. Nata da una relazione extraconiugale tra la madre Selica Bandini e il colonnello Ferdinando Lucchesini, trascorse la sua giovinezza in convento, fino a che conobbe Totò. Diana e l'attore, legato sentimentalmente fino al 1930 all'attrice Liliana Castagnola, si conobbero a Firenze nel 1931 durante una tournée di Totò, impegnato nel teatro di rivista. L'unione fu osteggiata dai genitori della ragazza, allora sedicenne, ma i due l'anno successivo decidono di andare a vivere insieme. La giovane inizierà a quel tempo a seguire Totò nelle sue peregrinazioni professionali. Nel 1933, l'unione - che cominciava a segnare le prime incrinature - fu allietata dalla nascita della figlia Liliana, che Totò volle così chiamare in ricordo di Liliana Castagnola. Nello stesso anno Diana firmò assieme a Totò con lo pseudonimo di Cliquette lo spettacolo di rivista Il mondo è tuo. La nascita della bimba, che a poco più di un mese dalla nascita iniziò a girare l'Italia insieme ai genitori, sembrò portare un po' di serenità nella coppia che decise di contrarre regolari nozze il 6 marzo 1935. Tuttavia, già nel 1936, nuove nubi si profilano all'orizzonte, favorite probabilmente da motivi di gelosia causati dalle attenzioni che Totò riservava alle artiste della compagnia. Il matrimonio sembrava essere giunto al capolinea con la dichiarazione di nullità ottenuta grazie ad una sentenza emessa in Ungheria, ma Totò e Diana decisero di vivere ancora insieme per amore verso la figlia, almeno fino a quando questa fosse diventata adulta e si fosse a sua volta sposata. Questo impegno verrà rinnovato nel 1939 quando la sentenza ungherese verrà ufficializzata anche in Italia e la coppia continuò di fatto a vivere sotto lo stesso tetto, sia pure in forma separata, ancora per dieci anni. Quando nel 1950, Diana annunciò a Totò la decisione di andarsene per contrarre nuove nozze, l'artista - che si sarebbe poi unito all'attrice Franca Faldini - accusò il colpo tanto da dedicarle un anno dopo, nel 1951, la canzone Malafemmena, probabilmente per non aver mantenuto l'impegno di non risposarsi fino a quando la figlia Liliana non fosse stata a sua volta completamente emancipata. Restò tuttavia vicina a Totò anche alla morte di quest'ultimo, occupandosi di lui da moglie devota.
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