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De: Iris-Blu (Mensaje original) |
Enviado: 13/11/2012 14:13 |
L'uomo è solo una canna, la più fragile della natura
ma è una canna
che pensa. Non occorre che l'universo intero
si armi per annientarlo
un vapore, una goccia d'acqua bastano a uciderlo.
Ma, quand'anche l'universo lo schiacciasse
pur sempre più nobile di quel che lo uccide perché
sa di morire, e conosce la superiorità che l'universo
ha su di lui mentre l'universo non sa nulla.
Tutta la nostra dignità sta, dunque,
nel pensiero. In esso dobbiamo cercare la
ragione per elevarci, e
non nello spazio e nella durata
che non potremo riempire.
Blaise Pascal
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De: rom* |
Enviado: 15/11/2012 14:09 |
Tutta la nostra dignità sta, dunque,
nel pensiero. In esso dobbiamo cercare la
ragione per elevarci, e
non nello spazio e nella durata
che non potremo riempire.
Blaise Pascal
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la miseria dell'uomo, secondo Pascal, è di essere senza Dio; la sua natura è decaduta dalla natura immortale e divina in cui era nato, a causa del peccato originale:
« Dio ha creato l'uomo con due amori, l'uno per Dio, l'altro per se stesso; ma con questa legge: che l'amore di Dio doveva essere infinito, cioè senza altro limite che Dio stesso, e l'amore di sé stesso doveva essere limitato, e riferito a Dio. L'uomo, in questa condizione, non solo si amava senza peccato, ma non poteva amarsi che senza peccato. Poi, venuto il peccato, l'uomo perdette il primo di questi due amori, ed essendo rimasto solo l'amore di sé in quella grande anima capace d'un amore infinito, l'amor proprio si è esteso e diffuso nel vuoto che l'amore di Dio ha lasciato; e così ha amato solo se stesso, e tutte le cose per se stesso, cioè infinitamente. Ecco l'origine dell'amor proprio, il quale era naturale in Adamo, e giusto nella sua innocenza; ma è diventato colpevole e smodato, in seguito al peccato. » |
(Blaise Pascal, lettera inviata alla sorella in occasione della morte del padre, 17 ottobre 1651) |
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