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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 23/01/2013 13:01 |
Dopo aver conseguito la laurea in Lettere a Firenze nel 1911, fu per due anni lettore d'italiano nell'Università di Grenoble. Nel 1914 divenne docente di lettere all'Istituto tecnico Camillo Cavour di Vercelli. Volontario nella prima guerra mondiale fu decorato, per i combattimenti sul Montello, con una Croce di guerra al valor militare. Allontanato dall'insegnamento per effetto delle leggi razziali del 1938,fu poi reintegrato alla fine del secondo conflitto. Sempre per motivi razziali, pur avendo lungamente collaborato con Fernando Palazzi, nella redazione del Novissimo dizionario della lingua italiana, pubblicato nel 1939 dalla casa editrice Ceschina, il suo nome venne omesso. Nel 1924 fondò la rivista Vercelli Nobilissima. Scrisse e pubblicò raccolte di poesie, fiabe, romanzi e ricerche erudite. Il suo commento all'Odissea, tradotta da Ippolito Pindemonte, edito da La Nuova Italia, ebbe numerose ristampe. Negli anni trenta, per la collana dedicata ai bambini e ai ragazzi La scala d'oro, compose diverse riduzioni di opere di celebri autori, quali l'Orlando furioso dell'Ariosto, La Gerusalemme liberata del Tasso, Racconti straordinari di Poe, I racconti di Natale di Dickens, Quo vadis? di Sienkiewicz, il Morgante Maggiore di Pulci. In collaborazione con Palazzi e Luigi Falcucci curò antologie di lettura per le scuole. Tra le sue attività letterarie anche la traduzione di opere di autori francesi ed inglesi. Dopo la sua morte, il suo epistolario, circa 2.300 lettere del periodo 1903-1970, scambiate, tra gli altri, con Giuseppe Prezzolini, Attilio Momigliano, Ada Negri, Salvator Gotta, fu consegnato nel 1996 all'Archivio di Stato. Nel 2001, la famiglia Treves donò alla città di Vercelli i 7.000 volumi della sua biblioteca, affidandoli all'Università del Piemonte Orientale e al Comune. |
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