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General: 8 marzo: “contro” la Festa della Donna
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: haiku04  (Mensaje original) Enviado: 08/03/2013 15:33

 

 

 Auguri a tutte le Donne, ma ci vuole qualcosa di più per Noi!
 
 
 
 

Da quando mi occupo di violenza e di questioni di genere, ho cominciato a nutrire un certo disagio nel relazionarmi con l’otto marzo, data scelta come “Giornata Internazionale della Donna” comunemente definita “Festa della Donna”.

Userò volutamente l’espressione Festa della Donna e non Giornata Internazionale della Donna per sottolineare come, nell’immaginario comune, questa sia spesso percepita appunto come una festa (mimose e serate rigorosamente tra donne per fare gli esempi più significativi) e non come invece un reale ed intenso momento di riflessione sulle condizioni passate ed attuali della donna.

Domanda: “Perché c’è bisogno di una festa della donna?”

Risposta: “Perché la donna ha dovuto, troppo spesso, accontentarsi di un ruolo subalterno all’uomo, ha dovuto subire angherie, soprusi, violenze, l’essere femmina l’ha costretta a limitarsi e a non esprimersi al meglio perché la società (maschile) non glielo ha permesso.”

Non che voglia affermare che la donna sia una santa e l’uomo un poco di buono, in entrambi i sessi risiedono virtù e debolezze proprie della natura umana, ma l’uomo ha sicuramente approfittato di una sua situazione di vantaggio fisico per poi creare e sostenere una cultura e una società che lo ha privilegiato e lo privilegia in molti (non in tutti) i campi.

La domanda è legittima e anche la risposta è corretta. Non mi basta, provo ad andare oltre.

Domanda: “Perché non esiste una festa dell’uomo?”

Risposta: “Perché in realtà la festa dell’uomo già esiste, solo che dura 364 giorni l’anno e non necessità, per rimanere in vigore, di alcuna celebrazione esplicita. L’uomo ha sempre goduto e gode tutt’ora (nonostante i tempi cambino e molte cose migliorino) di maggiori vantaggi sociali e culturali.”

Non voglio andare contro il mio stesso sesso, come a volte vengo semplicisticamente tacciato di fare, quello che voglio è creare ponti tra i generi, non fratture. Per farlo bisogna anche necessariamente andare oltre il pensare comune e guardare alle riflessioni che ne nascono. Appartengo al genere maschile, ciò non mi esime dall’osservarlo e cercare di capirne le criticità e, nello stesso tempo, non appartengo al genere femminile e non ho la pretesa di comprenderlo sempre e comunque.

Per dire qualcosa che, per me, possa oggi avere senso, rivolgendomi al genere femminile potrei esprimermi esclusivamente in questi termini:

“Non ho alcuna intenzione di regalarvi una mimosa o farvi degli auguri solo perché appartenenti ad un genere che non è il mio, non celebro la “normalità della diversità”, io non ne sento il bisogno e, se è la società a sentirlo, se il mio obbiettivo è modificare e cambiare certi atteggiamenti e comportamenti propri della società, sono proprio i suoi costrutti più radicati che sento la necessità di mettere in discussione. Oggi non ho bisogno di comportarmi diversamente da come faccio il resto dell’anno. Non ho bisogno di un giorno specifico per ricordarmi le attenzioni di cui  vi abbiamo privato o i soprusi a cui vi abbiamo sottoposte, le volte che vi siamo passati davanti  solo perché uomini, le volte che avete avuto delle difficoltà lavorative perché aspettavate un figlio, le volte che avete avuto difficoltà lavorative solo perché donne, le volte che tette e culi hanno rappresentato il “meglio del femminile” sui mass media, le volte che i vostri padri non vi hanno concesso le stesse libertà che concedevano ai vostri fratelli, le volte che il ruolo di casalinga vi è stato prospettato come la vostra possibile massima aspirazione, le volte che non vi siete sentite sicure in strada la sera, le volte che alcuni di noi vi hanno molestato, fatto scontare il prezzo di una gelosia ossessiva, picchiato, stuprato. Ho bisogno di tutti gli altri 364 giorni per ricordarmelo, nessuno escluso. Sono sicuro che voi non siate esenti da difetti e so che avete le vostre criticità nel relazionarvi con noi, questo però non deve giustificarci dal non valorizzare le nostre differenze invece di farcene un’accusa reciproca, come sovente accade. Non voglio lavorare per un rapporto tra noi privo di tensioni, di scontri e di incomprensioni, non sarebbe umano, ma voglio imparare quotidianamente a tenere fuori da tutto questo atteggiamenti e comportamenti aggressivi, prevaricanti o violenti e a capire in tempo quando si passano dei limiti.”

Non ha senso che il nove Marzo ci trovi come ci aveva lasciato il sette Marzo solo perché c’è stato un otto Marzo di mezzo.

Il mio impegno va nella direzione di poter arrivare a un momento in cui non sarà più necessario dover celebrare un giorno specifico l’essere donna perché, sono sicuro che, quando arriverà, significherà che i pari diritti e le pari opportunità non saranno che la “normalità”. Per ora di festeggiare questa “normalità” non me la sento.

di Mario De Maglie

 

 
 


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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 08/03/2013 23:29
Direi che è ovvio e soprattutto... non nuovo... anzi...  come concetto...
 
Lo sento da anni...
 
Ma come si fa a non comprendere che la festa vuol solo ricordare i sacrifici delle donne che hanno combatutto lotte durissime, insieme ad uomini illuminati?
 
Le donne in Italia votano solo dal '46...
 
Si sono fatti passi avanti enormi ma ancora c'è da combattere...
 
Aver un giorno all'anno in cui si ricordano le eroine...
e ci si compatta per continuar la battaglia per la definitiva uguaglianza di diritti non solo ex lege
ma anche nei comportamenti delle masse... non capisco proprio che male faccia...
 
Sarebbe meglio il silenzio?
 
Certo le feste di sole donne per veder spogliarelli maschili e le mimose da parte di uomini violenti non hanno nulla a che vedere con il vero senso della festa... anzi ne sono la sicura negazione...
 
Temo però molto questo snobismo (neanche originale) che, a mio parere,  non porta da nessuna parte...
 
t.k.
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 09/03/2013 15:27
 
Mi è semplicemente sembrato un bell'articolo che mi trovo a condividere, tutto qui!
Purtroppo sono ancora moltissime le persone, uomini e donne, che non conoscono l'origine di questa celebrazione, e non festa, e penso che valga sempre la pena di rammentarlo, anche se, è ovvio, so perfettamente che qui in com tutti siano al corrente dei tragici fatti del 1911 e di tutto il resto relativo alla nostra emancipazione.
Anch'io leggo da anni le stesse poesie ripetute più volte, anche qui, ma continuano a piacermi ugualmente.....
 

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 09/03/2013 16:41
Certo, non tanto qui, circolo molto ristretto, ma in giro per il web...
è importante mantener vivo il vero senso della festa...
 
Ripetersi ahimé è fatale
ma pure la realtà si ripete in modo così volgare e violenta
nei confronti delle donne,
 
Quindi mai smettere di parlarne...
soprattutto alle nuove generazioni che sembrano cadute da un altro pianeta
data la loro ignoranza ed ahimé disinteresse per questi temi...
 
Forse si fa perfino troppo poco...
(riferendomi alla società in cui viviamo...)
 
Penso che il ns comune impegno sia sempre utile


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