LA SCULTURA... LA STORIA... IL RITROVAMENTO
E LE PAROLE DI UNO SCRITTORE... INNAMORATO
LA VENERE LANDOLINA
La Venere Landolina è una scultura marmorea, copia romana di un originale greco della prima metà del I secolo a.C., conservata nel Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa.(wikipedia)
E' molto nota per alcune caratteristiche che la rendono quasi unica nel panorama delle sculture dell'antichità... e per questo è molto amata ed attira visitatori da ogni dove...
La dea è raffigurata mentre sta per denudarsi prima del bagno.
Il nudo opulento e sensuale è messo in risalto dal ricco panneggio e dal gesto pudico della mano che copre il pube.
La statua è acefala e priva dell'avambraccio destro, che originariamente copriva il seno.
A sinistra della figura è un delfino acefalo che evoca le acque marine da cui nacque Afrodite.
L'originale fu realizzato probabilmente da scultori greci della scuola rodio-asiatica o scolpito da maestranze greche nella stessa città di Siracusa.
La statua dell’Afrodite fu rinvenuta a Siracusa nell'Orto Bonavia, poi Giardino Spagna, il 7 gennaio 1804 dal Saverio Landolina, Regio Custode delle Antichità di Val Demone e Val di Noto. (dal sito Siracusani famosi).
Questo spiega con chiarezza il perché del nome "Landolina"...
Saverio Landolina
Bella quest'altra lettura dell'opera...
Pudica perché colta nell'atto di coprirsi, ma anche sfacciatamente seduttiva per l'aprirsi al vento della veste e per la fremente verità del suo corpo di donna, la Venere Landolina di Siracusa racconta la metamorfosi dell'immagine distante di una dea nelle forme attraenti della natura femminile. (Roberta Schenal*)
*esperta d'arte antica ed in particolare di opere della Magna grecia.
Ma veniamo alla descrizione che ci dona lo scrittore Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850 – Parigi, 6 luglio 1893) scrittore, drammaturgo e poeta francese, nonché gran viaggiatore ed uno dei padri del racconto moderno che ne era profondamente "innamorato" (« Fu probabilmente lei che mi decise ad intraprendere il viaggio; parlavo di lei e la sognavo in ogni istante, prima ancora di averla vista. […] è la donna così com’è, così come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. […]. La Venere di Siracusa è una donna, ed è anche il simbolo della carne. » GdM - wikipedia).
VENERE LANDOLINA O ANADIOMENE
Guy de Maupassant
Varcando la soglia del museo, la scorsi in fondo una sala, bella come l'avevo immaginata. Le manca la testa, non possiede un braccio; eppure, giammai una figura umana mi è apparsa più stupenda e fascinosa. Non è affatto la donna dei poeti, la donna favoleggiata, la donna divina e maestosa, come la Venere di Milo, è la donna tale come è, come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. E' prosperosa, col seno florido, l'anca robusta e la gamba vigorosa; è una Venere carnale che quando la si vede , in piedi, è naturale immaginarla coricata. Il braccio perduto celava i seni; con la mano rimasta solleva un panno col quale copre, con grazia, i fascini più intimi. Tutto il corpo è fatto, ideato, inclinato per questo movimento, tutte le linee vi confluiscono, tutto il pensiero vi concorre. Questo gesto semplice e naturale, pregno di pudore e di sensualità, che nasconde e mostra, che vela e svela,che attrae e allontana, sembra definire tutti i caratteri della donna sulla terra.
Il marmo è vivo. ....... La Venere di Siracusa è una donna, ed è pure il simbolo della carne........è l'espressione perfetta della bellezza esuberante, sana e semplice......Non ha la testa! E che importa? Il simbolo ne è uscito più completo. E' un corpo di donna che esprime tutta la reale poesia della carezza......La figura di marmo che ho veduto a Siracusa è proprio l'umana trappola intuita dall'artista antico: è la donna che copre e rivela a un tempo lo stupefacente mistero della vita.
Guy de Maupassant
CIAO DA TONY KOSPAN
fonti: vari siti web - coordinam. e impaginaz. t.k.
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