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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 25/05/2013 09:10 |
Interprete attiva principalmente in teatro, si distinse quale attrice di carattere, dal piglio aggressivo e dalle battute salaci e gustose. Ebbe una carriera lunghissima e lavorò, fra il 1920 ed il 1970 circa, con i maggiori attori dell'epoca tra cui Giorgio Bianchi, che nel 1928 divenne suo marito. Negli anni del fascismo, accanto ad un'intensa attività teatrale densa di successi, divenne molto nota come interprete di commedie e radiodrammi per l'EIAR, lavorando anche con Alberto Rabagliati, Pippo Barzizza ed il Trio Lescano. Si avvicinò al cinema già alla metà degli anni trenta, con il film Un bacio a fior d'acqua, (1936),(dove appare con lo pseudonimo di Pina Bianchi, utilizzando il nome del marito), lavorando tuttavia in modo estremamente saltuario per il grande schermo, lasciando passare più di una decade tra un film e l'altro. Negli anni sessanta fu molto attiva in televisione, prendendo parte a numerosi sceneggiati come Le inchieste del commissario Maigret oppure I racconti di Padre Brown, e nel doppiaggio, soprattutto di caratteriste di secondo o terzo piano cui conferì tipiche cadenze romanesche da donne di borgata. Fu l'incontro, alla fine degli anni sessanta, con il regista Pupi Avati a regalarle la celebrità. Venne infatti scelta per interpretare il personaggio della paraplegica nel film La casa dalle finestre che ridono, (1976). Negli anni seguenti divenne una delle più note caratteriste del cinema italiano, prendendo parte a film come Telefoni bianchi, (1976), Zeder, (1983), Nella sera del 20 marzo del 1985 fu ospite, di una puntata speciale del "Maurizio Costanzo Show", dedicata alla casa di riposo per artisti "Lyda Borelli" di Bologna, nella quale si era ritirata l'anno precedente e dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1988. Alla sua scomparsa, donò alla struttura un archivio con tutti i ricordi di una vita trascorsa sui palcoscenici. |
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