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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 11/06/2013 08:22 |
Figlia di Andrey Antonovich Gorenko, funzionario pubblico, e di Inna Erazmovna Stogova, entrambi di nobile famiglia, fu moglie dal 1910 al 1918 di Nikolaj Gumilëv, dal quale ebbe il figlio Lev. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito. Compose la prima opera, La sera, nel 1912, seguì Il rosario nel 1914, caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera. Dopo la fucilazione del primo marito, Nikolaj, nel 1921, seguì una lunga pausa indotta dalla censura, che la poetessa ruppe nel 1940 con Il salice e Da sei libri, raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il 1935 e il 1940 nel periodo delle grandi purghe staliniane. Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di estetismo e di disimpegno politico, riuscì tuttavia ad essere riabilitata nel 1955, pubblicando nel 1962 un'opera alla quale lavorava già dal 1942, il Poema senza eroe, un nostalgico ricordo del passato russo, rielaborato attraverso la drammaticità che la nuova visione della Storia comporta. Sulla sua poetica ebbe molta influenza la conoscenza delle opere di Dante Alighieri, come anche testimonia il filosofo Vladimir Kantor: «Quando chiesero ad Anna Achmatova, la matriarca della poesia russa, “Lei ha letto Dante?”, con il suo tono da grande regina della poesia rispose: “Non faccio altro che leggere Dante”» |
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De: haiku04 |
Enviado: 11/06/2013 12:30 |
Al collo un filo di esili grani, celo le mani nel largo manicotto, gli occhi guardano distratti e non piangeranno mai più.
Sembra il volto più pallido per la seta che tende al lilla, arriva quasi alle sopracciglia la mia frangetta non ondulata.
E non somiglia ad un volo questa lenta andatura, quasi avessi sotto i piedi una zattera e non i quadretti del parquet.
La bocca bianca è socchiusa, ineguale il respiro affannato, e sul mio petto tremano i fiori dell’incontro che non c’è stato.
1913
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Quando la notte attendo il suo arrivo, la vita sembra sia appesa a un filo. Che cosa sono onori, libertà, giovinezza di fronte all’ospite dolce col flauto nella mano? Ed ecco è entrata. Levato il velo, mi guarda attentamente. Le chiedo: “Dettasti a Dante tu le pagine dell’Inferno?” Risponde: “Io”.
1924
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Un ricordo di Anna Achmatova grande poetessa russa.
(Bol'soj Fontan, 11 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966)
BREVE BIOGRAFIA
Nata in una nobile famiglia ben presto le sue poesie furono apprezzate negli ambienti letterari e pubblicate...
Nel 1912 fa un viaggio a Parigi dove conosce Modigliani
che la ritrae più volte...
La sua poetica è un misto di misticismo sentimentalismo e psicologia... ma dopo la rivoluzione di ottobre le sue poesie furono soggette a censura...
Nel 1934 il marito fu fucilato per attività controrivoluzionarie ed al tempo delle cd. purghe staliniane le fu incarcerato il figlio per condanna a morte.... condanna poi convertita in deportazione.
LA SENTENZA
E sul mio petto ancora vivo piombò la parola di pietra Non fa nulla, vi ero pronta, in qualche modo ne verrò a capo. Oggi ho da fare molte cose: occorre sino in fondo uccidere la memoria, occorre che l'anima impietrisca, occorre di nuovo imparare a vivere- Se no.... Oltre la finestra l'ardente fremito dell'estate come una festa. Da tanto lo presentivo: una giornata radiosa e la casa deserta.
Le sue poesie di questo periodo acquistano valore sociale e si fanno espressione della sofferenza di un intero popolo.
Narhan Altman - Ritratto di Anna Achmatova
Espulsa dall'Unione degli Scrittori per "estetismo e dismpegno politico" fu però riabilitata nel 1955.
Fu una grande lettrice ed estimatrice di Dante Alighieri per il quale aveva un vero e proprio culto...
Ha rappresentato con la sua poetica la difesa della memoria e dello spirito della Grande Madre Russia.
ALCUNE SUE POESIE
Leggiamo ora alcune sue poesie che ci consentono di conoscer meglio la sua poetica....
NE' MISTERO NE' DOLORE
Né mistero né dolore né volontà sapiente del destino: sempre quell'incontrarci ci lasciava l'impressione di una lotta.
Ed io, indovinato dal mattino l'attimo del tuo arrivo, percepivo nei palmi socchiusi il morso leggero di un tremito.
Con dita arse sgualcivo la variopinta tovaglia del tavolo... Capivo fin da allora quanto è angusta questa terra.
ULTIMO BRINDISI
Bevo a una casa distrutta, alla mia vita sciagurata, a solitudini vissute in due e bevo anche a te: all'inganno di labbra che tradirono, al morto gelo dei tuoi occhi, ad un mondo crudele e rozzo, ad un Dio che non ci ha salvato.
AH TU PENSAVI
Ah, tu pensavi che anch’io fossi una che si possa dimenticare e che si butti, pregando e piangendo, sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe radichette nell’acqua incantata, e ti invii il regalo terribile di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti o sguardi l’anima dannata, ma ti giuro sul paradiso, sull’icona miracolosa e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti: mai più tornerò da te.
(Da Anno Domini)
C'E' NELL'INTIMITA' DEGLI UOMINI UN CONFINE
C’è nell’intimità degli uomini un confine che né l’amore, né la passione possono osare: le labbra si fondono nel terribile silenzio e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni pieni di felicità alta infiammata, quando l’anima è libera e distratta dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta, raggiungerlo è morire d’angoscia... Ora puoi capire perché non batte il mio cuore sotto la tua mano.
IL CUORE BATTEVA
Il cuore batteva e tremava, come per un dolore. I pallidi fiori dondolavano la corolla, di nuovo sognavo
quella lontana libertà quel paese dove sono stata con te.
Modigliani - Ritratto di Anna Achmatova
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