Antoni Gaudí i Cornet (Reus, 25 giugno 1852 – Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del modernismo catalano, pur essendo la personalità meno organica a tale movimento artistico di cui comunque condivideva i presupposti ideologici e tematici, completandoli però con una ispirazione personale basata principalmente su forme naturali, che giunse a degli esiti anticipatori dell'espressionismo e di altre avanguardie, compreso il surrealismo. Egli è stato definito dal Le Corbusier come il "plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro".Sette delle sue opere, situate a Barcellona, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1984. Gaudí nasce nella provincia di Tarragona, nella Catalogna meridionale. I documenti ufficiali stabiliscono come luogo della sua nascita la cittadina di Reus, mentre alcuni la collocano a Riudoms, un piccolo villaggio a 3 km di distanza; fu battezzato a Reus il giorno dopo la nascita. Figlio degli artigiani calderai Francesc Gaudí i Serra e Antònia Cornet Bertran, era il più giovane di cinque figli dei quali poi solo tre hanno raggiunto l'età adulta. Dal 1869 studiò a Barcellona, una città che stava crescendo e cambiando tumultuosamente e dove stavano maturando i fermenti culturali del modernismo catalano e della Renaixença, il movimento culturale e politico del recupero della lingua e della cultura catalana e delle rivendicazioni nazionalistiche contrapposte al centralismo castigliano. Gaudí condivise per tutta la vita tali aspirazioni autonomistiche, contribuendo attivamente all'atmosfera di rinnovamento culturale che caratterizzava allora Barcellona. Si diplomò nel febbraio del 1878 alla Scuola Superiore di Architettura, ma già prima di diplomarsi riuscì a lavorare con i migliori architetti del tempo. La sua formazione fu ampia. Nello stesso 1878 a Parigi, durante l'Esposizione universale, avvenne l'incontro fondamentale, quello con l'industriale catalano Eusebi Güell, che divenne il suo principale mecenate commissionandogli alcune di quelle che poi divennero le sue più famose opere. In questo periodo Gaudí parteciperà alla vivace vita sociale della città, mentre negli anni successivi sarà noto per il particolare carattere schivo e solitario. A soli 31 anni, venne nominato architetto capo della costruzione in città del tempio Espiatorio della Sagrada Família, cominciando a costruire la cripta (1884-1887) e poi l'abside (1891-1893). Si tratta di una costruzione monumentale e complessa, tuttora in corso, che assorbì le sue energie fino alla morte, esemplificando l'associazione tra arte, architettura e vita che caratterizza l'intensa opera di Gaudí. Nello stesso 1883 cominciò a costruire la Casa Vicens, in cui rifiuta il rigore geometrico della tradizione e reinterpreta lo stile mudejar accostando mattone e azulejo. Nel 1887 il conte Güell gli affida la costruzione della sua residenza di città, il Palazzo Güell, nella cui creazione Gaudí usa per la prima volta gli archi di catenaria che saranno un elemento costante del suo linguaggio architettonico. Negli anni 1898-1900 fu costruita la Casa Calvet, un edificio in pietra che ottenne il premio assegnato dal Comune di Barcellona per il miglior edificio realizzato in città, confermando il successo professionale di Gaudí. A partire dal 1900 nascono i suoi maggiori capolavori, quasi tutti a Barcellona: il parco Güell in cui natura, scultura ed architettura si confondono in una grande maestria artigianale nell'uso dei materiali; la particolare Casa Batlló (1904- 1906), che appare come modellata da mani gigantesche con la facciata rivestita da un mosaico di pietre vitree colorate, i suoi balconi in ghisa ricordano delle ossa e lo strano tetto ondeggiante si presenta simile alle squame di un rettile primitivo; la chiesa della Colònia Güell a Santa Coloma de Cervelló, di cui fu costruita la sola cripta. La Casa Milà (1906-12,) dalla movimentata e plastica facciata in pietra, fu l'ultima opera civile dell'architetto, che dal 1914 si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família. Il 7 giugno del 1926 fu investito da un tram (notevole il fatto che sia stato il primo tram messo in circolazione nella città). Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori, i quali lo credettero un povero vagabondo e lo trasportarono all'ospedale della Santa Croce, un ospizio per i mendicanti fondato dai ricchi borghesi della Catalogna. Fu riconosciuto soltanto il giorno successivo dal cappellano della Sagrada Família e morì il 10 giugno. Nonostante questa fine quasi miserabile, al suo funerale parteciparono migliaia di persone. I barcellonesi lo soprannominarono da quel momento "l'architetto di Dio". È sepolto nella cripta della Sagrada Família. |