Piero Luigi Vigna
(Borgo S. Lorenzo, 1º agosto 1933/Sesto Fiorentino, 28 settembre 2012)
è stato un magistrato italiano,
Procuratore nazionale antimafia dal 1997 al 2005.
Piero Luigi Vigna entra in Magistratura nel 1959. Dapprima pretore a Borgo San Lorenzo e Milano, dal 1965, tornato a Firenze, in procura della Repubblica, ha svolto le funzioni di sostituto, poi procuratore aggiunto ed infine - dal 1991 di procuratore capo, presso la Procura della Repubblica presso il tribunale di Firenze. Si è occupato in quegli anni sia di indagini sul terrorismo nero e rosso (suo l'arresto di Barbara Balzerani), che dell'Anonima Sequestri sarda, che del caso del Mostro di Firenze, ma anche degli investimenti di Cosa Nostra in Toscana. Dal 1992 ha svolto anche la funzioni di procuratore distrettuale antimafia. Nei primi anni novanta è stato anche docente di codice penale presso la Scuola Marescialli dell'Arma dei Carabinieri di Firenze. Dal 14 gennaio 1997 è Procuratore Nazionale Antimafia, incarico che lascia nel 2005 per raggiunti limiti d'età. È stato presidente onorario di Magistratura Indipendente. Nel 2009 ha presieduto la commissione che ha elaborato il Codice antimafia e anticorruzione della Regione siciliana, denominato "Codice Vigna". È morto il 28 settembre 2012 all'età di 79 anni al Centro Oncologico fiorentino di Sesto Fiorentino a seguito di un tumore. Vigna era ricoverato da circa due settimane, assistito dalla moglie Silvia, dal figlio Leonardo e dalle due sorelle. La figlia del magistrato vive negli Usa ed era stata pochi giorni fa a fare visita al padre prima di tornare a New York. Chi gli è stato vicino fino agli ultimi giorni lo definisce «lucido fino alla fine». Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 29 settembre 2005[3]