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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 15/08/2013 16:14 |
Nino Ferrer (pseud. di Agostino Arturo Maria Ferrari; Genova, 15 agosto 1934 – Montcuq, 13 agosto 1998) è stato un cantante francese di origine italiana.
Nato da padre italiano e da madre francese, trascorse l'infanzia in Nuova Caledonia, dove suo padre era impiegato in una miniera di nichel. Nel 1939, mentre si trovava in Francia con sua madre, venne costretto dagli eventi bellici a tornare nel capoluogo ligure dove restò per tutto il periodo della guerra. Dopo il ritorno del padre, la famiglia si trasferì a Parigi nel 1947, dove Nino compì gli studi superiori e universitari nella prestigiosa Università della Sorbona, laureandosi in lettere e filosofia. Specializzatosi in etnologia, studiò a livello approfondito la vita quotidiana dell'uomo primigenio, con riferimento particolare ai culti religiosi, nel dipartimento di preistoria del Museo parigino de L'Homme; tenne per un lungo periodo numerose conferenze in Francia e Spagna. Nel tempo libero recitò da dilettante e per oltre dieci anni; si dimostrò inoltre un abilissimo disegnatore, iniziando già nel periodo adolescenziale a dipingere quadri, una passione che lo accompagna fino agli ultimi giorni. Espose in diverse mostre e personali. Ma è la musica che lo lanciò come protagonista assoluto. Iniziò verso la fine degli anni cinquanta come bassista jazz, girando con il suo complesso tutti i locali notturni della capitale francese e incidendo una decina di 45 giri nel 1959 per una piccola etichetta. Scoperto e affinato un suo timbro di voce del tutto particolare, dalle tonalità roche, fondò presto un suo gruppo di rhythm'n'blues e incise con loro un primo 33 giri che conteneva già due suoi brani, destinati a diventare dei classici: Le port de salut e La polka des mandibules. Come autore, iniziò nel 1965 a fornire suoi brani a diversi artisti francesi, importanti a livello internazionale. In Italia, suo paese natale, lo conoscono soltanto i musicofili più accaniti e anche i cinefili più attenti, poiché nel 1964 debuttò come attore cinematografico nel ruolo di Andersen in due film girati in Francia sulle avventure dell'agente segreto Jeff Gordon, impersonato da Eddie Constantine, intitolati Lasciate sparare... chi ci sa fare e Jeff Gordon spaccatutto. I suoi ruoli più importanti nel cinema arriveranno comunque più tardi: in (L'età selvaggia) del 1970, interpreta Serge, e nel 1982 impersona il medico Steve Julien nel film Liten, mai distribuito in Italia. Dal 1967 al 1969 le cose cambiano e Ferrer inizia a sfornare successi a 45 giri con un ritmo impressionante: accanto a motivi facili come il tango di Agata - il suo successo più grande, che arriva ai primi posti delle classifiche - Donna Rosa - scritta da Pippo Baudo e Al telefono, ne spiccano altri in cui in un testo apparentemente banale si accennano temi importanti. La pelle nera, nella memoria di tutti per il celebre ritornello che all'epoca suscitò scalpore, affronta il tema del razzismo; Il re d'Inghilterra (Festival di Sanremo 1968), infine Viva la campagna. Il biennio 1968-1969 è d'oro per il cantante italo-francese; viene invitato a due popolari trasmissioni televisive italiane, Settevoci con Pippo Baudo e Io, Agata e tu con Raffaella Carrà. Nel 1970, però, forse stanco e un po' irritato del colossale successo piombato improvvisamente, arriva un brusco cambiamento di rotta, anche per via dell'insuccesso del Festival di Sanremo di quell'anno, dove presentò, insieme a Caterina Caselli la canzone Re di cuori, la quale però ebbe uno scarso successo. Ferrer rientra a Parigi nel 1970, allontanandosi volontariamente dal music business, continuando a dipingere e incidere una decina di 33 giri, tra il 1970 e il 1993, in cui fa praticamente tutto: produttore, cantante, musicista, occupandosi persino della registrazione e del missaggio. Lavori per un pubblico che lo ha sempre seguito in cui ritorna alle basi jazzistiche da lui sempre gradite e nel quale sforna almeno altri due successi oltralpe, Le sud (1975), considerato da molti il suo capolavoro, e La Carmencita (1980). Nel 1977 abbandona anche la capitale francese e si stabilisce nella sua tenuta di Quercy Blanc, nei pressi di Montcuq, dove rimane per il resto della vita. Nel 1978 si sposa con Jacqueline Monestier, detta Kinou, ed ha con lei due figli: Pierre ed Arthur. Viene nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere nel 1986, e ottiene la cittadinanza francese nel 1989. Artista poliedrico, dai mille interessi, adorato dal pubblico francese che vede in lui un musicista di culto, in Italia fa rientro alla fine degli anni ottanta per registrare molti suoi vecchi successi con nuovi arrangiamenti in un disco emblematicamente intitolato Che fine ha fatto Nino Ferrer. Evita sempre qualsiasi apparizione in trasmissioni revival tranne verso la metà degli anni novanta, quando Red Ronnie, suo grande estimatore, lo vuole ospite alla trasmissione di Videomusic (poi TMC2) Roxy Bar. Questa sarà l'ultima sua apparizione pubblica in una televisione italiana. La sua arte viene omaggiata da diversi registi importanti: Pedro Almodovar utilizza una sua canzone nel film Tacchi a spillo, mentre dopo la sua morte Bernardo Bertolucci, inserisce nella colonna sonora del film Dreamers - I sognatori (2003) il brano C'est irreparable. Tipo schivo e riservato, trascorre gli ultimi anni nella sua prediletta campagna francese. Qualche giorno dopo la morte della madre, che viveva insieme a lui, pone fine alla sua vita in modo drammatico, ad appena 64 anni in una torrida antivigilia di Ferragosto (suo compleanno), sparandosi un colpo di fucile da caccia.
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Breve ricordo di Nino Ferrer vero mito della musica dagli anni 60 agli anni 80.
E' stato un grande artista e non solo cantante dal carattere forte ma anche tormentato.
Genova 15 agosto 1934 – Montcuq 13 agosto 1998
Nino Ferrer, all’anagrafe Agostino Arturo Maria Ferrari, nasce a Genova da padre italiano e madre francese.
Dopo aver trascorso l'infanza nella Nuova Caledonia torna a Genova con la famiglia e dopo la guerra si trasferiscono a Parigi.
Qui si luarea alla Sorbona in Lettere e filosofia. Dopo una prima esperienza nel disegno s'innamora della musica cimentandosi prima come contrabassista e poi come cantante.
La sua voce, calda e profonda, simile a quella dei mitici cantanti neri americani ben presto lo fa conoscere ed a apprezzare prima nell'ambiente musicale parigino e poi in tutto il mondo ma soprattutto in Italia e Francia.
I temi della sue canzoni sono spesso molto impegnati come "La pelle nera" contro il razzismo, o come "Il Re d’Inghilterra" contro la guerra o "Il baccalà" contro lo stress della vita moderna etc... ma anche leggeri come "Donna Rosa", "Io, Agata e Tu" etc..
I suoi successi italiani e francesi lo rendono un idolo amatissimo.
Dopo una breve ma intensa storia d'amore con Brigitte Bardot torna dalla sua fidanzata storica che sposerà e da cui avrà 2 figli.
Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti e si è esibito con bravura anche come attore in alcuni film.
Il successo pian piano scemava e lui decide di ritirarsi nella campagna francese lontano dai rumori e fastidi mondani.
Non tradì mai la sua italianità affermando anzi di essere un emigrante.
Nel 1998 a causa di una profonda depressione acuita dalla morte della madre si sparò con un fucile 2 giorni prima del suo 64° compleanno
Riascoltiamo infine la sua famosissima "Pelle nera"
Ciao da Tony Kospan
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