Per me il presente è l'eternità e l'eternità è sempre in movimento, scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Ma non si può ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli già morti. È un po' come le sabbie mobili... senza scampo fin dall'inizio. Un racconto, un quadro possono far rivivere un poco la sensazione, ma mai abbastanza, mai abbastanza. Niente è reale, eccetto il presente, e io mi sento già soffocare sotto il peso dei secoli. Un centinaio di anni fa una ragazza ha vissuto come vivo io. Poi è morta. Io sono il presente, ma so che anch'io me ne andrò. L'istante sublime, la fiamma che consuma arriva e subito scompare: sabbie mobili, sempre. E io non voglio morire.
L'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire William Shakespeare
Raimundo de Madrazo - L'altalena
IL TUO SORRISO
Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso. Non togliermi la rosa, la lancia che sgrani, l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia, la repentina onda d'argento che ti nasce. Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi a volte, d'aver visto la terra che non cambia, ma entrando il tuo riso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita. Amor mio, nell'ora più oscura sgrana il tuo riso, e se d'improvviso vedi che il mio sangue macchia le pietre della strada, ridi perchè il tuo riso sarà per le mie mani come una spada fresca. Vicino al mare, d'autunno, il tuo riso deve innalzare la sua cascata di spuma, e in primavera, amore voglio il tuo sorriso come il fiore che attendevo, il fiore azzurro, la rosa della mia patria sonora. Riditela della notte, del giorno, della luna, riditela delle strade contorte dell'isola, riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama, ma quando apro gli occhi e quando li richiudo, quando i miei passi vanno, quando tornano i miei passi, negami il pane, l'aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perchè io ne morirei.
Scegliere una porta significa non aprirne altre. Un piacere presuppone che molti piaceri non verranno vissuti, così come ogni tristezza dispensa da tante tristezze. L’amante che porti a letto è uno tra tutti quelli possibili.
La parola per cui opti impedisce l’uso di un numero indefinito di parole. Visiti un luogo perchè altri luoghi restino ad aspettarti. Solo il giorno che sorge per la tua morte è un giorno qualsiasi, una casualità.
Abilio Estévez
La Vita è una porta chiusa
La VITA è una porta chiusa, passa solo chi bussa, ma per chi ha le mani e non le usa, quella porta resterà chiusa; ***
La Vita è una porta chiusa, c’è chi osa con la prosa per portar luce ad una vita ombrosa;
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C’è chi ne abusa …pur di vederla un giorno schiusa;
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C’è chi la sua avvenenza usa e spesso ne esce contusa;
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Ma c’è anche a chi non importa se è chiusa o schiusa quella porta.
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La Vita è una porta chiusa, ed ognuno a suo modo la usa.
Ogni uomo ricomincia la storia del mondo, ogni uomo la chiude. Achim von Arnim
Arthur Hacker - L'innocenza
DOVE SEI TU, LUCE, E' IL MATTINO
Cesare Pavese
Tu eri la vita e le cose. In te desti respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi. Non pena non febbre allora, non quest’ombra greve del giorno affollato e diverso. O luce, chiarezza lontana, respiro affannoso, rivolgi gli occhi immobili e chiari su noi. è buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi.
Victor-Gabriel Gilbert -Ragazzache scrive una lettera
Succeda quel che succeda,
i giorni brutti passano,
esattamente come tutti gli altri.
(William Shakespeare)
Victor-Gabriel Gilbert -La fioraia
COME TI AMO?
Elizabeth Barrett Browning
Come ti amo? – Come ti amo?
Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l’anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente,
come gli uomini che lottano per la Giustizia; Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede; Ti amo con quell’amore
che credevo aver smarrito coi miei santi perduti,
- ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! – e, se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.
Dove ci troveremo l’estate prossima? Domanda che sempre affiora in autunno quando con l’auto attraversiamo la pianura del nord, a mezzogiorno, e ognuno pensa a una felicità, solo, senza dir nulla. Settembre, vastità del giorno, muri frondosi, la luce marina e i rapidi venti e sempre pensi i baci sono durevoli, sempre pensi – che cosa pensi? Ancora una volta l’hai scampata, quest’estate.
Perchè l'amavo? Perchè era lei... perchè ero io. Michel de Montaigne
Sir Thomas Francis Dicksee - Duetto
CORRENTI D'AMORE Franco Lugnani
D'amore ho percorso i nascosti sentieri sempre cercando dovunque là fuori la luce nascosta nei nuovi amori, ma cenere resta dei fuochi di ieri.
Nell'abbraccio cercato nell'amplesso goduto nell'attimo andato nel sogno vissuto nell'emozione provata nell'occasione mancata e non solo...
Da sempre ho percoso d'amore i sentieri sol cenere resta della vita di ieri.
Nel fiore sbocciato per la donna che ho amato, nell'incontro sfiorato con la donna che ho amato nello sguardo trovato nella donna che ho amato, e non solo...
Da sempre percosi d'amore i sentieri sol cenere resta degli amori di ieri.
L'incanto rapisce nel sogno i miei giorni rinnova e perisce in continui ritorni estingue sornione di nascosto la vita quegli che altrove alla Cerca ci invita.
Da sempre percorro d'amore i sentieri cenere ardente è la vita di ieri.
Ora t'incontri dalla vita passata l'impulso d'un cuore senza paura la speranza che ancora da sè rinnovata risorge dal vuoto e quindi perdura.
Ancora percorro d'amore i sentieri il fuoco divampa dalla brace di ieri.
Anche prima, molto prima della rivolta delle ombre, e che nel mondo cadessero piume incendiate e un uccello potesse essere ucciso da un giglio. Prima, prima che tu mi domandassi il numero e il sito del mio corpo. Assai prima del corpo. Nell'epoca dell'anima. Quando tu apristi nella fronte non coronata,
del cielo, la prima dinastia del sogno. Allorché, contemplandomi nel nulla, inventasti la prima parola. Allora, il nostro incontro.