Un’estate morente
S'alza un dolce canto tra rami intrecciati
d'un estate sbiadita e morente.
Vento impetuoso spazza via foglie
ormai arrugginite svestendo gli alberi
spogliandoli d'allor.
Vecchi timi, gorgogliano ricolmi di nettare inebriante,
rilasciando nell'aria odore d'autunno nascente.
Cambieranno i colori nel bosco iridescente
tra profumo di funghi e l'ultimo canto
sommesso da spari che colpiscono il cuore.
"Povero cacciatore "...
tra le mani un fucile, nel cuore la durezza,
hai companatico per sfamarti
ma spari alla vita, ostinato, folle umano.
Una foglia ancor verde volteggia nell'aria aspra
ultimo inchino all'estate che piangente se ne va.
Giacomo Scimonelli
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