Ieri è stato il 50° anniversario del disastro del Vajont, una tragedia annunciata, un eccidio, ma non se ne parla mai, non se n'è mai parlato, forse perchè è stato un fatto troppo vergognoso, più vittime del Titanic, ma certo meno romantico. Io preferisco non dimenticare.
In seconda serata ho seguito il monologo Vajont, un'orazione civile, un'opera teatrale scritta dall'attore (straordinario!) Marco Paolini e dal regista Gabriele Vacis.
Il soggetto teatrale è la storia della Diga del Vajont e delle circostanze che hanno condotto al disastro, raccontate in circa due ore e mezza dall'attore Marco Paolini. La ricostruzione è il frutto di accurate ricerche e collazioni di documenti ufficiali e fa risalire l'origine dell'intricata vicenda alla fine del XIX secolo. Per l'occasione fu allestito un teatro proprio presso la Diga del Vajont, precisamente nel lato della diga riempito dalla frana e un tempo sede del bacino.
Paolini narra la vicenda che ha portato al disastro della diga con estrema fedeltà ai fatti e alle persone, inserendo di tanto in tanto aneddoti divertenti che alleggeriscono la drammaticità del racconto. Nel corso del monologo Paolini cita anche il cedimento strutturale della diga di Malpasset, che causò un disatro per certi versi simile a quello del Vajont, rappresentando la più grande catastrofe civile della storia di Francia nel XX° secolo.
Aggiungo il video, è un po' lungo (in 2 parti) ma è fatto benissimo, un'analisi accuratissima,