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POETI... GRANDI...: Omaggio a Leopardi con 2 parole e le sue mitiche liriche
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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: Orso Tony  (Mensaje original) Enviado: 29/10/2013 21:39
 

 
 
 
 
 


Parlare di Leopardi è per me come parlare di un proprio Padre spirituale...
ma penso che questa sia la sensazione che vivono tutti coloro che sentono di far parte della grande e comune famiglia della Poesia.
 
 

 

 

GIACOMO LEOPARDI
(Recanati 29.6.1798 – Napoli, 14.6.1837) 
 

 
Per questo... per la sua immensa grandezza... la sua intramontabile notorietà... e per la geniale profondità dei suoi versi... e delle sue opere in genere, qualunque cosa scriverei sembrerebbe (e sarebbe) vecchia e banale... 
La sua infatti è una delle più grandi figure di tutti tempi nell'ambito della letteratura mondiale...
 
 

 

 
 
 
Mi astengo dunque dal parlare della sua poetica e della sua biografia... e mi limiterò a condividere con te, lettore amante della poesia, alcune tra le sue più note e stupende liriche... 
Aggiungo solo che da ragazzo mi sentivo tanto profondamente vicino a lui ed al suo animo da giungere a scrivere sulla copertina di un mio diario... questi miei modestissimi versi... (eravamo nell'epoca della contestazione giovanile e delle battaglie per il divorzio etc...)

 
 
 
Qui la sensibil alma
di colui che sigolar vita visse
nel borghese mondo
che la bestia umana crear seppe
per ritener valori
che pur già morti
vissero ancora a rovinar le genti
la fraterna dolorosa psiche
dell'amico Leopardi ammirando
all'ignara pagina
tutta si svelò...

 
 
Ma torniamo al sommo Giacomo... ed alle sue mitiche liriche...
 
 
 

 
 
 
Quelle che ho scelto e che possiamo leggere qui di seguito sono tra quelle che considero più belle. 
Se vi va, potete aggiungere o indicare le sue poesie che amate di più...
 
 
 

LA SERA DEL DI' DI FESTA

Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai nè pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
Appare in vista, a salutar m'affaccio,
E l'antica natura onnipossente,
Che mi fece all'affanno. A te la speme
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne: or da' trastulli
Prendi riposo; e forse ti rimembra
In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
Piacquero a te: non io, non già, ch'io speri,
Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
Quanto a viver mi resti, e qui per terra
Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
In così verde etate! Ahi, per la via
Odo non lunge il solitario canto
Dell'artigian, che riede a tarda notte,
Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
E fieramente mi si stringe il core,
A pensar come tutto al mondo passa,
E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
Il dì festivo, ed al festivo il giorno
Volgar succede, e se ne porta il tempo
Ogni umano accidente. Or dov'è il suono
Di que' popoli antichi? or dov'è il grido
De' nostri avi famosi, e il grande impero
Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
Che n'andò per la terra e l'oceano?
Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
Il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s'aspetta
Bramosamente il dì festivo, or poscia
Ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
Premea le piume; ed alla tarda notte
Un canto che s'udia per li sentieri
Lontanando morire a poco a poco,
Già similmente mi stringeva il core.

 
 

A SILVIA

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
 

 
L'INFINITO

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare

 
 

ALLA LUNA

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!


 
Infine il video della poesia LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA letta da Vittorio Gassman
 
 
[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=PV2KApISvkU]
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 


 
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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 30/10/2013 16:24

 

 

 
 
 
 In questa poesia Leopardi riprende sempre il tema della natura matrigna e maligna, utilizzando la figura della luna,
che dice essere privilegiata perché immortale rispetto all’uomo che ha una vita temporanea. 

Il pastore simboleggia l’uomo che la notte va a dormire e che si perde nel sonno, non sapendo dove andare.

Mentre la luna ha un moto differente: “sorge la sera”, si muove nella notte, ma è presente anche di giorno.
Quindi, la luna non interrompendo mai il suo moto sa da dove viene e sa dove va.

La poesia però, riprende anche il tema del pessimismo storico, dicendo che il sonno e la morte sono fratelli

e che quindi, anziché gioventù e sonno c’è vecchiaia e morte.

Nella poesia si parla, infatti, della povertà della vita, della sua precarietà

e soprattutto della sua tragica conclusione, la quale finisce in un abisso, ossia la morte.
 
*********
 

 


Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 30/10/2013 16:39

Grazie Haiku per il video che aggiungerò nel blog...

 

 

Non riesco a postar video Youtube diretti...

Qualcuno sa se ci sono novità?

 

 

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

 

 

 


Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 30/10/2013 17:11
In che senso non riesci a postare video YT diretti, tipo i miei intendi?
Io non ho difficoltà, mentre se clicco le tue immagini contenenti i files mi va in blocco
tutto il pc per cui non lo faccio più ed è un peccato.... non so se è un problema solo mio o di tutti.
Se posso esserti utile ovviamente chiedi pure!

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 30/10/2013 17:41
Mi dispiace per i link coperti da immagini che ti mandano in blocco il pc...
 
Sono per lo più midi e mp3... per cui mi pare strano...
 
Riguardo ai video diretti mi spiego meglio...
 
Prima qui clikkando su bottone in alto youtube
inserivo i link dei video senza problemi...
mentre ora pur facendo lo stesso sia su Chrome che Internet Explorer
non accade nulla per cui son costretto ad inserirli nelle immagini...
 
Ho fatto aggiornamenti di recente...
 
Sai qualcosa?
 
Ciaooooooooooooooo

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 31/10/2013 01:02
Non sono brava nelle spiegazioni ma ci provo:  Internet Explorer
Intanto usi Editor nuevo o viejo?  Usando il Viejo dovrebbe funzionarti il pulsante
 


 
Però io uso i codici che mi permettono anche di scegliere la dimensione del video:
 
Vai sulla pagina di Yotube del video che vuoi riprodurre
Clik su Condividi.
Click su Codice da incorporare,
Mettere la spunta su Usa vecchio codice di incorporamento
Copia-incolla del codice che diventa blu e inserirlo nella finestrella HTLM nella barra strumenti dopo Fuente, Tamaño, l'A dei colori etc.... 
(nell'inserirlo devi fare qualche prova...... alla fine del tuo testo quando vedi ad es questo ><  lo infili in mezzo e lo invii)
tipo così
 
 
 
 
  Spero che ti riesca, così non mi andrà più in palla il pc!!!! 
 


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