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General: la cosa più bella del mondo
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Respuesta  Mensaje 1 de 9 en el tema 
De: rom*  (Mensaje original) Enviado: 18/11/2013 23:42
LA COSA Più BELLA DEL MONDO

 

« Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti... ».

(Lc, 5,7)

Allah, il Sapiente, comandò ad uno spirito buono:

‑ Scendi sulla terra e portami la cosa più bella che vi troverai.

Lo spirito ubbidiente passò su un campo di battaglia, dove giaceva un eroe ferito. Ne raccolse il sangue in un calice e lo presentò all'Altissimo.

‑ Il sangue versato per la patria e per la religione è cosa preziosa ‑ disse Allah, il Sapiente; ‑ ma non è la cosa più bella che ci sia sulla terra!

Lo spirito ripartì per le strade del mondo.

S'imbatté in un corteo funebre d'un uomo ricco e bene­fico. Il suo feretro era seguito da molti poveri che per riconoscenza bruciavano aromi. Lo spirito riempì un'ampolla di quelle essenze profumate e la presentò umilmente ad A‑Ilah, che al buon odore sorrise, osservando però:

‑ Certamente la riconoscenza è una delle cose più rare e belle del mondo; ma c'è qualcosa di migliore!

Lo spirito angelico vagò invano per tutta la terra: non trovava proprio ciò che Allah desiderava.

Una sera si sedette stanco sul ciglio della strada. Vide accanto a sé un uomo in pianto. Ne chiese il perché.

‑ Ho ceduto allo spirito del male ‑ rispose. ‑ Ora le lacrime sono il mio pane di giorno e di notte.

Lo spirito allora raccolse alcune di quelle lacrime in una fiala e veloce la portò ad Allab.

L'Altissimo guardò a lungo quella fiala di lacrime e sorrise.

Hai concluso bene la tua missione ‑ disse allo spi­rito angelico ansioso di ricevere, finalmente, l'approvazione:

‑ Veramente al mondo non esiste cosa più bella e utile del pentimento, che rinnova una vita. Però... Hai visto che prima di rallegrarmi ho guardato in trasparenza queste lacrime. Un pentimento falso infatti non vale niente. Un pentimento sincero invece trasforma l'inverno del cuore in primavera d'amore.

 

 

 
(Righetto)


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Respuesta  Mensaje 2 de 9 en el tema 
De: giulipippi Enviado: 19/11/2013 07:36
Chissà se uno sottosviluppato cerebroleso ottuso esserino privo di umanità sia capace di pentimento?

Respuesta  Mensaje 3 de 9 en el tema 
De: giulipippi Enviado: 19/11/2013 08:14
P.S. Probabilmente anche allucinato, perchè continua a leggere quello che gli altri non scrivono e risponde a  insulti e giudizi che non esistono.

Respuesta  Mensaje 4 de 9 en el tema 
De: Iris-Blu Enviado: 19/11/2013 08:29
Io mi sto chiedendo e ti chiedo
ma davvero sei un credente caro Enrico?
e se credi in cosa credi?

Respuesta  Mensaje 5 de 9 en el tema 
De: giulipippi Enviado: 19/11/2013 08:43
Perchè secondo te essere credente vuole dire lasciarsi appellare in quel modo facendo finta di nulla, ma ti invito anche a leggere tutti i giudizi eticamente espressi.

ma forse ti è sfuggito


Chissà se uno sottosviluppato cerebroleso ottuso esserino privo di umanità sia capace di pentimento?

ci si può anche domandare se crede e in che cosa o a chi crede?

Respuesta  Mensaje 6 de 9 en el tema 
De: Iris-Blu Enviado: 19/11/2013 08:50
Essere credenti vuol dire anche accettare le persone così come sono
e soprattutto non perseverare nell'acredine infine PERDONARE
 ed iniziare un cammino nuovo
 

Respuesta  Mensaje 7 de 9 en el tema 
De: rom* Enviado: 20/11/2013 07:31
si manifesta nella nostra capacità
di donare amore nelle circostanze più difficili.

Respuesta  Mensaje 8 de 9 en el tema 
De: giulipippi Enviado: 20/11/2013 07:36

Respuesta  Mensaje 9 de 9 en el tema 
De: giulipippi Enviado: 20/11/2013 12:28

PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 20 novembre 2013

Video

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Mercoledì scorso ho parlato della remissione dei peccati, riferita in modo particolare al Battesimo. Oggi proseguiamo sul tema della remissione dei peccati, ma in riferimento al cosiddetto “potere delle chiavi”, che è un simbolo biblico della missione che Gesù ha dato agli Apostoli. 

Anzitutto dobbiamo ricordare che il protagonista del perdono dei peccati è lo Spirito Santo. Nella sua prima apparizione agli Apostoli, nel cenacolo, Gesù risorto fece il gesto di soffiare su di loro dicendo: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23). Gesù, trasfigurato nel suo corpo, ormai è l’uomo nuovo, che offre i doni pasquali frutto della sua morte e risurrezione. Quali sono questi doni? La pace, la gioia, il perdono dei peccati, la missione, ma soprattutto dona lo Spirito Santo che di tutto questo è la sorgente. Il soffio di Gesù, accompagnato dalle parole con le quali comunica lo Spirito, indica il trasmettere la vita, la vita nuova rigenerata dal perdono.

Ma prima di fare il gesto di soffiare e donare lo Spirito, Gesù mostra le sue piaghe, nelle mani e nel costato: queste ferite rappresentano il prezzo della nostra salvezza. Lo Spirito Santo ci porta il perdono di Dio “passando attraverso” le piaghe di Gesù. Queste piaghe che Lui ha voluto conservare; anche in questo momento Lui in Cielo fa vedere al Padre le piaghe con le quali ci ha riscattato. Per la forza di queste piaghe, i nostri peccati sono perdonati: così Gesù ha dato la sua vita per la nostra pace, per la nostra gioia, per il dono della grazia nella nostra anima, per il perdono dei nostri peccati. è molto bello guardare così a Gesù! 

E veniamo al secondo elemento: Gesù dà agli Apostoli il potere di perdonare i peccati. è un po’ difficile capire come un uomo può perdonare i peccati, ma Gesù dà questo potere. La Chiesa è depositaria del potere delle chiavi, di aprire o chiudere al perdono. Dio perdona ogni uomo nella sua sovrana misericordia, ma Lui stesso ha voluto che quanti appartengono a Cristo e alla Chiesa, ricevano il perdono mediante i ministri della Comunità. Attraverso il ministero apostolico la misericordia di Dio mi raggiunge, le mie colpe sono perdonate e mi è donata la gioia. In questo modo Gesù ci chiama a vivere la riconciliazione anche nella dimensione ecclesiale, comunitaria. E questo è molto bello. La Chiesa, che è santa e insieme bisognosa di penitenza, accompagna il nostro cammino di conversione per tutta la vita. La Chiesa non è padrona del potere delle chiavi, ma è serva del ministero della misericordia e si rallegra tutte le volte che può offrire questo dono divino.

Tante persone forse non capiscono la dimensione ecclesiale del perdono, perché domina sempre l’individualismo, il soggettivismo, e anche noi cristiani ne risentiamo. Certo, Dio perdona ogni peccatore pentito, personalmente, ma il cristiano è legato a Cristo, e Cristo è unito alla Chiesa. Per noi cristiani c’è un dono in più, e c’è anche un impegno in più: passare umilmente attraverso il ministero ecclesiale. Questo dobbiamo valorizzarlo; è un dono, una cura, una protezione e anche è la sicurezza che Dio mi ha perdonato. Io vado dal fratello sacerdote e dico: «Padre, ho fatto questo…». E lui risponde: «Ma io ti perdono; Dio ti perdona». In quel momento, io sono sicuro che Dio mi ha perdonato! E questo è bello, questo è avere la sicurezza che Dio ci perdona sempre, non si stanca di perdonare. E non dobbiamo stancarci di andare a chiedere perdono. Si può provare vergogna a dire i peccati, ma le nostre mamme e le nostre nonne dicevano che è meglio diventare rosso una volta che non giallo mille volte. Si diventa rossi una volta, ma ci vengono perdonati i peccati e si va avanti.

Infine, un ultimo punto: il sacerdote strumento per il perdono dei peccati. Il perdono di Dio che ci viene dato nella Chiesa, ci viene trasmesso per mezzo del ministero di un nostro fratello, il sacerdote; anche lui un uomo che come noi ha bisogno di misericordia, diventa veramente strumento di misericordia, donandoci l’amore senza limiti di Dio Padre. Anche i sacerdoti devono confessarsi, anche i Vescovi: tutti siamo peccatori. Anche il Papa si confessa ogni quindici giorni, perché anche il Papa è un peccatore. E il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia e mi perdona, perché tutti abbiamo bisogno di questo perdono. A volte capita di sentire qualcuno che sostiene di confessarsi direttamente con Dio…. Sì, come dicevo prima, Dio ti ascolta sempre, ma nel sacramento della Riconciliazione manda un fratello a portarti il perdono, la sicurezza del perdono, a nome della Chiesa.

Il servizio che il sacerdote presta come ministro, da parte di Dio, per perdonare i peccati è molto delicato ed esige che il suo cuore sia in pace, che il sacerdote abbia il cuore in pace; che non maltratti i fedeli, ma che sia mite, benevolo e misericordioso; che sappia seminare speranza nei cuori e, soprattutto, sia consapevole che il fratello o la sorella che si accosta al sacramento della Riconciliazione cerca il perdono e lo fa come si accostavano tante persone a Gesù perché le guarisse. Il sacerdote che non abbia questa disposizione di spirito è meglio che, finché non si corregga, non amministri questo Sacramento. I fedeli penitenti hanno il diritto, tutti i fedeli hanno il diritto di trovare nei sacerdoti dei servitori del perdono di Dio.

Cari fratelli, come membri della Chiesa siamo consapevoli della bellezza di questo dono che ci offre Dio stesso? Sentiamo la gioia di questa cura, di questa attenzione materna che la Chiesa ha verso di noi? Sappiamo valorizzarla con semplicità e assiduità? Non dimentichiamo che Dio non si stanca mai di perdonarci; mediante il ministero del sacerdote ci stringe in un nuovo abbraccio che ci rigenera e ci permette di rialzarci e riprendere di nuovo il cammino. Perché questa è la nostra vita: rialzarci continuamente e riprendere il cammino.



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