Non so perchè, ma ogni volta che ascolto Uomini soli, forse per assonanza, mi vien da pensare a Uomini persi
di Claudio Baglioni.
Le due canzoni non hanno niente in comune: la prima parla di una solitudine contemporanea e sempre più incalzante,
mentre la seconda considera come anche gli uomini peggiori..... assassini.... terroristi..... mercanti d'armi.... spacciatori.....
siano stati bambini, abbiano avuto un'infanzia normale e magari felice, e abbiano giocato esattamente come tutti i loro
coetanei del mondo.... con le cose povere di allora, con la gioia e la fantasia, con quel quadrato di stelle sopra la testa
e una mamma che li chiamava per la cena..... perchè nessuno nasce "mostro".....
qualcuno lo diventa crescendo, prendendo strade, idee e compagnie sbagliate..... e si spera che in loro
rimanga, magari sepolto in un angolo di cuore, almeno il ricordo di quella che è stata un'altra vita.
Ogni volta che ascolto questa canzone, non so perchè, mi vien da piangere.....
Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dai giornali le mani a cuscino ha avuto un letto bianco da scalare e un filo di luce accesa dalla stanza accanto due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare nell'ultima estate da bambino piccole giostre con tanta luce e poca gente e un giro soltanto...
Anche questi altri strangolati da cravatte che dentro la ventiquattrore portano la guerra sono tornati con la cartella in braccio al vento che spazza via le foglie del primo giorno di scuola raggi di sole che allungavano i colori sugli ultimi giochi tra i montarozzi di terra e al davanzale di una casa senza balconi due dita a pistola...
Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone bucandole come biglietti da annullare hanno pensato che i morti li coprissero perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve hanno guardato l'areoplano e poi l'imboccano e son rimasti così senza inghiottire né sputare su una stradina e quattro case in una palla di vetro che a girarla viene giù la neve...
Anche questi cristi caduti giù senza nome e senza croci son stati marinai dietro gli occhiali storti e tristi sulle barchette coi gusci delle noci e dove sono i giorni di domani le caramelle ciucciate nelle mani di tutti gli uomini persi dal mondo... di tutti i cuori dispersi nel mondo...
Quelli che comprano la vita degli altri vendendogli bustine e la peggiore delle vite hanno scambiato figurine e segreti con uno più grande ma prima doveva giurare teste crollate nel sedile di dietro sulle vie lunghe e clacksonanti del ritorno dalle gite un po' di febbre nei capelli ed una maglia che non vuole passare...
E i disperati che seminano bombe tra poveri corpi come fossero vuoti a perdere come se fossero pupazzi seduti sui calcagni han rovesciato sassi e un mondo di formiche che scappava le voci aspre delle madri che li chiamavano sotto un quadrato di stelle dentro i cortili dei palazzi e la famiglia a comprare il cappotto nuovo e tutti intorno a dire come gli stava...
Anche questi occhi fame di nascere per morir di fame si son passati un dito di saliva sui ginocchi e tutti dietro a un pallone in uno sciame leggeri come stracci e dove fanno a botte dov'è un papà che caccia via la notte di tutti gli uomini persi dal mondo... di tutti i cuori dispersi nel mondo...
Di tutti gli uomini persi dal mondo... di tutti i cuori dispersi nel mondo...