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General: Chi vusa püsé
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: giulipippi  (Mensaje original) Enviado: 10/12/2013 20:36

Chi vusa püsé la vaca l’è sua

 

Chi vusa püsé  la vaca l’è sua!

(la mucca è di chi urla di più.

Oppure: ha ragione chi urla di più) 

In alcune zone agricole del profondo nord durante

le fiere zootecniche per la compravendita del

bestiame da stalla, i sensali (gli specialisti di questo

tipo di commercio), per assicurarsi la compravendita

delle mucche usano metodi di contrattazione non

precisamente ‘signorili’.

Nella contrattazione, anziché privilegiare una sottile

argomentazione, tipica in tutte le contrattazioni che

si svolgono tra persone civili, educate e competenti,

si usano toni di voce al di sopra del pentagramma!

Costoro sono facilmente distinguibili non solo per

la loro peculiare parlata urlata – a metà tra il roboante

e lo stentoreo – ma anche per l’incedere, per la

postura, per l’ineleganza di tutto il resto.

Potrebbero, senza sfigurare, assolvere l’incarico di

Presidente del consiglio dei ministri!

Costoro, pur essendo personaggi ‘rustici’ non

fanno (a differenza del presidente vero) del male a

nessuno e, proprio in virtù della loro fondamentale

umana autenticità, risultano (sempre a differenza

del presidente vero) anche simpatici.

Pochi giorni fa, a Milano, in occasione della

chiusura di una qualche manifestazione (forse

zootecnica) i telegiornali hanno trasmesso una

concione su qualche argomento del quale, chi

scrive, non ha ben capito il tema.

Il tono della concione, l’agitarsi forsennato del

concionante sul palco, il suo gesticolare, il dito

indice minacciosamente puntato verso un invisibile

nemico, gli scroscianti applausi che si udivano in

sottofondo, l’auto esaltazione di chi pareva eccitarsi

dalle sue stesse parole in una specie di

masturbazione mentale, facevano apparire il

concionante nell’atto di una dichiarazione di guerra

alla “perfida Albione” e alle “plutocrazie” del mondo

intero e non ad un mercato zootecnico.

Ad un osservatore disattento tale manifestazione

poteva anche sembrare la conclusione della fiera

zootecnica perché tutto il bestiame era stato

venduto, o acquistato.

Ma, ahinoi, non si trattava di un sensale soddisfatto

per essersi accaparrato le vacche migliori: era il

“miglior presidente del consiglio che l’Italia abbia

mai avuto negli ultimi 150 anni!”. Sì, era proprio lui,

l’ometto!

Era lui che, soddisfatto di sé e del suo “miglior”

governo trombonava tal quale Cesare, o Napoleone.

Ma trombonava con una levità di linguaggio neppur

lontanamente paragonabile a quella di sensale

(molto meglio questa di quella).

La sua concione, con evidente soddisfazione dei

fans presenti, evidenziava i toni, invece dei

contenuti ed è chiaro il motivo: i contenuti erano

inesistenti!

In fin dei conti quello che conta è urlare, non

argomentare, perché dietro l’urlo si nasconde più

agevolmente l’assenza di pensiero!

E’ la filosofia di vita di un buon imbonitore di piazza:

quel che conta è apparire, sembrare, non “essere”!



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