LONDRA - Addio Lawrence D'Arabia. Peter O'Toole, il leggendario attore britannico, è morto al Wellington Hospital di Londra. Aveva 81 anniiè morto in un ospedale di Londra. Aveva legato il suo nome al kolossal di David Lean Lawrence d'Arabia e a quelle immagini indimenticabili che lo ritraggono nel deserto, nei panni dell'agente segreto e archeologo-scrittore britannico che fu tra i capi della rivolta araba di inizio Novecento. Sopravvissuto a un tumore negli anni Settanta, O'Toole da qualche tempo era di nuovo malato. Un anno e mezzo fa l'annuncio del ritiro dalle scene. "E' venuto il momento di gettare la spugna" aveva detto nell'estate del 2012, "il mio cuore di ottantenne non regge più tanto". Il cinema, aveva detto, "mi ha portato il successo, la realizzazione personale, il benessere materiale. Mi ha fatto conoscere persone belle, buoni compagni con cui ho condiviso il destino inevitabile di tutti gli attori, compresi i flop. Ma sono convinto che arriva il momento in cui bisogna decidere, da soli, di darci un taglio". Peter O'Toole era nato in Irlanda nell'agosto del 1932, figlio di una casalinga e di un allibratore, ma era cresciuto a Leeds, in Gran Bretagna, fra pub e corse di cavalli, con un passaggio in un collegio di suore durante la guerra, poi via, a fare il fattorino allo Yorkshire Evening Post e da fattorino a apprendista giornalista. Presta servizio presso la Royal Navy e già allora, in un'intervista radiofonica, alla domanda su che cosa avrebbe voluto fare finito il servizio di leva, risponde che che gli sarebbe piaciuto fare il poeta o l'attore. Finita la leva, si iscrive alla Royal Academy of Dramatic Art, che frequenta dal 1952 al 1954 (in classe con lui anche Albert Finney e Alan Bates). Passa di compagnia in compagnia, si impossessa di un vastissimo repertorio, si impegna politicamente nelle proteste contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra di Corea - più avanti, negli anni Sessanta, avrebbe partecipato alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Gli esordi, da attore shakespeariano, al Bristol Old Vic, poi il debutto in tv a metà degli anni Cinquanta. Ma il successo arriva quando decide di accettare il ruolo di T. E. Lawrence nel kolossal di David Lean (lo ingaggiano dopo il riufiuto di Albert Finney e l'impossibilità di avere Marlon Brando in quanto impegnato su un altro set). La sua interpretazione entra al primo posto nella classifica delle 100 migliori interpretazioni di tutti i tempi stilata dal magazine cinematografico Premiere e gli fa guadagnare la prima delle otto nomination all'Oscar come miglior attore conquistate nella sua carriera. Travagliata la vita privata. Dal matrimonio con Sian Phillis, nel 1959, nascono due figlie, Kate (il nome in omaggio alla sua amica Katherine Hepburn) e Patricia. La coppia divorzia nel '79, la ex moglie racconterà di violenze domestiche, intemperanze dovute alla dipendenza dall'alcool. L'attore per un periodo ha una relazione con Ursula Andress, poi passa alla modella Karen Sommerville Brown, dalla quale ha un figlio, Larcan Patrick. Ormai distrutto dall'alcool, viene ricoverato - siamo alla fine degli anni Settanta - e sottoposto a un delicato intervento di rimozione di parte del pancreas e dello stomaco. Nel 1978 un nuovo ricovero d'urgenza, ma anche stavolta si rimette in piedi e torna al lavoro