Nasce Bios Urn, l'urna biodegradabile che trasforma le nostre ceneri in piante
Da un'idea di due designer spagnoli è nata Bios Urn.
Si tratta di un'urna che non si limita a contenere le ceneri dei nostri cari defunti, ma a trasformarle in un albero
Nasce Bios Urn, l'urna biodegradabile che trasforma le nostre ceneri in piante
Vorresti diventare un albero ma non sai come fare?. No, non è una proposta destinata esclusivamente a coloro che credono nella reincarnazione e desiderano ardentemente vivere la loro prossima vita da vegetale piuttosto che da scarafaggio o da colomba. E neanche una campagna pubblicitaria ideata per rendere ancor più celebre la “Favola d'Amore” di Hermann Hesse, nella quale il giovane Piktor decide, per assaporare la felicità, di trasformarsi in un albero – salvo accorgersi poi che la vera gioia è quella di condividere la propria vita con la donna amata.
E allora cos'è, vi starete lecitamente chiedendo? Si tratta di "Bios Urn", un'idea made in Spagna che ha del rivoluzionario e che permetterà, a chiunque lo desideri, di fare della propria morte un'altra vita... questa volta nelle vesti di un albero.
L'urna biodegradabile
“Bios Urn” è l'idea nata da due designer spagnoli che permette di dare nuova vita alle ceneri di un defunto, qualora si decidesse di cremarlo. Inserendoli all'interno di quest'urna completamente biodegradabile e piantando il tutto in un terreno fertile, i resti del nostro caro daranno così vita ad un albero, permettendo di far nascere una nuova vita.
«Il progetto “Bios Urn” reintroduce l'essere umano al cerchio naturale della vita. È il rito profano della rigenerazione e del ritorno alla natura. Bios è un'urna funeraria realizzata con materiali biodegradabili: guscio di cocco, torba compattata e cellulosa. All'interno contiene il seme di un albero. Una volta che l'urna viene piantata, il seme germoglia e comincia a crescere. Il seme può essere cambiato per un diverso tipo di sementi o piante più adeguata al luogo di impianto prescelto, se necessario», ha spiegato Gerard Moline, ideatrice del progetto insieme a Martin Azua.
Di Francesca Ferrandi
Mi piacerebbe essere un albero,ma non vorrei poi che i miei amici cani mi facessero la pipi'.....ah..ah..ah..ah..