CantoEcco l’Uomo
Nella memoria di questapassione
noi ti chiediamo perdono, Signore
per ogni volta cheabbiamo lasciato
il tuo fratello morire da solo.
Noiti preghiamo Uomo della croce
Figlio e fratello noi speriamo in te(2v)
Nella memoria di questa tuamorte,
noi ti chiediamo coraggio, Signore
per ogni volta che ildono d’amore
ci chiederà di soffrire da soli.
C-Nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo
Amen
Introduzione
L-L’ultimomessaggio che Gesù rivolse all’umanità fu quello della croce.
Le ultime sette parole che Egli pronunciò furonoil testamento spirituale di UNO che, morendo, sconfisse la morte:sette
parole, rivolte allora a chi stava sotto la croce, oggi rivoltea noi. Parole che non moriranno mai.
Parole che ci invitano a credereall’amore del Dio crocifisso per la nostra salvezza.
Lasciamoci stupireancora una volta dall’amore sconfinato di Dio.
(breve pausa di silenzio)
1. “Padre,perdonali,
perché nonsanno quello che fanno”
“Quandogiunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i duemalfattori, uno a destra e l’altro a sinistra.
Gesùdiceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello chefanno” (Lc 23,33-44)
Non coverai neltuo cuore odio contro il tuo fratello (…).
Non tivendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo,
ma amerai ilprossimo tuo come te stesso. (Lv 19,17-18)
Perriflettere
La prima parola fuper i suoi nemici: tutti si aspettavano che Gesù, sottopostoalla terribile e straziante
sofferenza della croce, dimenticasse ilsuo Vangelo, le sue parole d’amore e di perdono verso i nemici.Però dalla
croce non venne una sola invettiva, solo unapreghiera di perdono: “Perdonali, perché non sannoquello che fanno…”.
Perdonare i membri del sinedrio,Pilato, i soldati, la folla?! Sì, perdonarli, proprio perché“non sanno quello che fanno…”; se avessero
saputoquale terribile crimine stavano commettendo, condannando la Vita amorte, e avessero persistito nel farlo, non sarebbero mai statisalvati.
Allo stesso modo noi: se sapessimo che cosa terribile sia ilpeccato, e malgrado ciò continuassimo a farlo, rifiutando la
grande misericordia di Dio e rimanendo lontani da Cristo, saremmoperduti. L’unica cosa che può giustificarci è la
nostra inconsapevolezza di quanto siamo stupidi e di quanto sia buonoDio.
Medita nelsilenzio:
“èdifficile perdonare, difficile perdonarsi. Non si riesce adimenticare: il perdono non è un’amnesia.
E il perdononon riguarda l’emozione, ma la volontà. Possiamoperdonare, ma restiamo turbati quando
incontriamo chi ci ha fatto delmale. E non si perdona perché migliori, o perchél’altro cambi con il nostro perdono:
si perdona perchési è figli del Padre…
Preghiera a duecori
O Signore, pervivere come te in mezzo agli uomini,
bisogna correre ilrischio di perdonare.
Si fa presto a direAmore, ma vivere l'amore che perdona, è un'altra cosa. Sipuò perdonare unicamente per seguire te.
La tua ultimapreghiera: “Padre, perdona loro, perché nonsanno quello che fanno” ne fa
nascere un'altra: “Padre,perdona me, perché così spesso anch'io non so ciòche faccio.
Fa' che io sappiaricominciare sempre di nuovo a convertire il
mio cuore: peressere testimone del tuo perdono.
Canto Misericordias Dominiin aeternum cantabo (2v)
2. “Oggisarai con me nel paradiso”
“Unodei malfattori appesi alla croce lo insultava, ma l’altro lorimproverava: “
Neanche tu hai timore di Dio, benchécondannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché
riceviamoil giusto per le nostre azioni, egli, invece non ha fatto nulla dimale”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno”. Gli rispose. “In veritàti dico: oggi sarai con me nel paradiso”.(Lc 23,29-43)
Anche se i vostripeccati fossero
come scarlatto,
diventerannobianchi come la neve.
Se fossero rossicome porpora,
diventeranno comelana. (Is 1,18)
Perriflettere
La seconda parola furivolta ai peccatori: il ladro crocifisso alla sua destra riconoscein quell’uomo condannato a morte il Signore: “
Ricordatidi me quando entrerai nel tuo regno…” . In quellaterribile e folle rivolta dell’uomo contro Dio, l’unicavoce che si leva in
un riconoscimento di lode è quella di unladro, un condannato a morte: egli aveva riconosciuto il Signore perquello che era!
Ed in cambio ricevette una promessa che prima di luinessuno aveva ricevuto: “Oggi sarai con me nel paradiso…”,una promessa di
vita eterna ad un uomo che si era pentito all’ultimomomento. Ma quell’ultimo momento gli valse tutto:
la nostrasalvezza preme a Dio più che a noi stessi.
Medita nelsilenzio:
“Il ladro,come ogni uomo, chiede un ricordo. Gesù, accetta, e glipromette di più: gli promette il paradiso, la
beatitudinedell’esperienza di Dio. Il ladro, il reietto, il peccatore, ilviolento, sperimenta la
presenza di Dio. è la misericordia chedilaga e il ladro sperimenta in anticipo la salvezza. Dio desiderala nostra
salvezza, quando lo capiremo? Desidera il nostro bene,senza porre condizioni”
Che Gesù vi benedice a tutti ...dando tanta gioia e Amore"
sempre è per sempre ...Baci ...Carmela!