Appena ho visto questo dipinto sono rimasto colpito ed ho voluto approfondire la sua conoscenza.
E' "Il misantropo" dell'artista fiammingo del '500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
E' visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un altro, più piccolo, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell'anziano.
L'uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
"Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto".
ANALISI
L'opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall'artista.
L'atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell'opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere fuori dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA